Mario Blasi parroco evangelizza domenica XII tempo ordinario anno A. Mt 10,26ss

Domenica XII del tempo ordinario anno A Matteo 10, 26ss evangelizzazione di don Mario Blasi

“NON TEMETE… QUELLO CHE VI DICO NELLE TENEBRE DITELO NELLA LUCE”.

Il credente in Cristo è chiamato ad essere luce, cioè vita vera; per essere luce deve accogliere nel cuore l’amore del Maestro; amore che diventa sorgente di vita per superare le prove di ogni giorno.

L’amore di Cristo accolto dona al credente gioia e una vita indistruttibile che supera la stessa morte. L’amore di Cristo ha la capacità di portare l’esistenza umana nella sfera di Dio.

“Non temete”.

Il cristiano deve portare sempre la letizia nel cuore perché il messaggio di Gesù sia rivelato gioiosamente a tutti. “Ciò che ora è nascosto nelle tenebre sarà detto alla luce del sole e rivelato pubblicamente. Ciò che ora si può appena mormorare all’orecchio (a causa dei pericoli esterni) sarà proclamato sui tetti”.

Il cristiano deve sempre avere l’amore di Cristo nel cuore e grande fiducia in Lui. Il cristiano non si deve mai abbattere nelle difficoltà anche se il risultato davanti agli uomini sembra misero o nullo. Come il sole nascente ha ragione sulla notte, così il messaggio di amore di Gesù si diffonde piano piano.

“Non temete”.

Il cristiano deve sapere che la sua vita è semrpe nelle mani di Dio, è al sicuro da ogni pericolo. “Gli uomini possono accanirsi contro la vita del corpo, possono anche soffocarla, distruggerla, ma non hanno alcun potere sulla vera vita che sfugge ad ogni attacco”. L’amore di Cristo  una vita capace di superare la soglia della morte. “La vera vita che Dio assicura in maniera definitiva non può essere diminuita né tolta dagli uomini, neppure attraverso l’annientamento della vita corporale”.

“Non temete”.

Dio è Padre. Egli veglia su tutta la Sua Creazione. Egli è Provvidenza anche per gli esseri più piccoli, anche i passeri. Voi valete più di molti passeri. In qualunque situazione si trovi, il credente deve percepire di essere amato da Dio che veglia, quando esce e quando entra, da ora e per sempre.

Non abbiate timore”.

Gesù manda i Suoi discepoli ad annunziare il Regno di Dio. Essi lo devono proclamare alla luce del giorno; devono salire sui tetti, cioè sui punti più alti della città dove la voce può propagarsi al massimo. Sono mandati a diffondere la Parola di Gesù senza timore, la devono proclamare con coraggio e non devono evitare il confronto con alcuno. Non devono avere la paura nel cuore, la parola sia trasmessa con coraggio. Il rifiuto non generi timore! La cattiva volontà dell’uomo non accetta il messaggio di vita di Gesù.

La Parola può subire sconfitte nelle vicende della storia, ma Gesù esorta: “Non abbiate paura“. Egli infonde fiducia anche in virtù di un possibile martirio. Il martirio terrorizza ogni uomo, anche il discepolo di Gesù.

Il male vero, per Gesù, è dentro l’uomo: la cattiveria, l’egoismo. Il discepolo è chiamato a non temere la morte del corpo, ma la perdizione totale della persona: “Non la morte, ma la perdizione“.

La Parola di Gesù ha in sé una forza irresistibile che supera la morte del corpo e, a suo tempo, porta il frutto anche in questo mondo di tenebra.

La Parola di Gesù va accolta nel silenzio e nel raccoglimento, con amore. E’ una Parola che plasma la vita e dà gioia nel cuore; sia donata a tutti con franchezza per costruire una società giusta e fraterna.

“Voi valete più di molti passeri”.

Il discepolo di Gesù, davanti a Dio, conta moltissimo. Dio Padre, Signore del cielo e della terra, si prende cura di tutto, ma in modo particolare del discepolo di Suo Figlio.

Se la vita e la morte di un passero non sono trascurabili agli occhi di Dio, tanto più sarà preziosa la vita dei Suoi fedeli“.

Anche la morte dei fedeli è preziosa agli occhi di Dio. I veri discepoli siano liberi da ogni timore e fiduciosi nella premura del Padre. “Se cadiamo nelle mani degli uomini, sofferenza e morte ci colpiscono tramite la violenza umana, ma siamo certi che tutto viene da Dio… Siamo nelle mani di Dio. Quindi, non abbiate timore”.

“Quello che vi dico nelle tenebre voi ditelo nella luce, e quello che ascoltate all’orecchio annunciatelo dalle tenebre”.

     discepoli di tutti i tempi sono mandati ad annunciare il messaggio di Gesù dalle tenebre alla luce del giorno e sui punti più alti della città: i tetti.

La Parola di Gesù salva, deve essere diffusa con rapidità in tutto il mondo. La sapienza di Gesù è profondamente diversa da quella degli uomini. La sapienza umana, derivante dall’esperienza, si manifesta lentamente e con incertezza. “Se il saggio, a causa della fugacità della parola, è tenuto piuttosto a tacere, il discepolo deve diffonderre la parola senza timore. Non gli è consentito trattenersi dall’esprimerla o evitare timorosamente il confronto”. Nessuno può fermare di diffondere la Parola di Gesù, in essa agisce lo Spirito di Vita che soffia quando, dove e come vuole. Solo la Parola di Gesù salva e guida l’uomo alla pienezza della vita. “La salvezza sta nel mantenersi saldi fino alla fine”.

Non abbiate dunque paura”.

Chi può ucciderre il corpo non ha il potere di uccidere l’anima. “Dinanzi alla minaccia che la società oppone, non bisogna intimorirsi. Il messaggio non può essere nascosto, e proclamarlo è il compito proprio del discepolo”. Il discepolo sa che la sua sorte è simile a quella del Maestro: dalla morte alla Risurrezione.  Lungo il corso della storia il popolo di Dio non è esente da difficoltà: è rifiutato e perseguitato. Dio però salva. La Parola di Gesù deve essere diffusa, porta l’uomo alla pienezza della vita. La Parola di Gesù trasforma la persecuzione in beatitudine.

La sofferenza non è l’ultima parola della vita degli uomini, ma la RisurrezioneDio non abbandona mai le Sue creature, per questo non bisogna avere paura. Nessuno è dimenticato da Dio.

“Non c’è motivo di vivere nel timore, perché gli uomini possono sopprimere la vita fisica, il corpo, ma non la persona”. Il discepolo di Gesù di ogni tempo deve vivere sereno perché nulla accade all’insaputa di Dio. A Dio nulla sfugge, il Suo Amore abbraccia tutti.

“Se il Padre non perde di vista nemmeno due passeri, figuriamoci i Suoi figli”. Gesù spiega chiaramente i motivi che devono sostenere i discepoli: la certezza di essere nelle mani del Padre, la certezza di condividere la  croce, ma anche la Risurrezione.

Gesù immette nel cuore la certezza che nessuno può far nulla per togliere la vita vera. Ringraziamo con cuore vero per questa certezza che il Signore ci dona.

 

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