QUARESIMA DOMENICA TERZA ANNO PARROCO MARIO BLASI anno A
III DOMENICA DI QUARESIMA (Gv 4,5-41)
“Doveva passare per la Samaria. Era verso mezzogiorno. Arrivò intanto una donna Samaritana ad attingere acqua”.
Quel verbo “doveva” indica la volontà di Dio. Gesù deve passare per la Samaria per recuperare la sposa infedele (la comunità dei samaritani).
Gesù rivela la fedeltà di Dio per il Suo popolo. Dio è talmente fedele con il Suo popolo che, quando questo lo tradisce e lo abbandona, Egli non lo dimentica, ma lo ricerca con immenso Amore.
Dio prende sempre l’iniziativa per riconquistare l’uomo che ha sbagliato. L’idea che Dio, offeso dai peccati degli uomini, aspetta che gli vadano a chiedere perdono, è un’idea pagana. Dio non fa l’offeso, non aspetta che gli uomini gli vadano incontro a chiedere perdono, ma Egli stesso va incontro alle Sue creature per offrire loro un Amore più grande di quello di prima. Dio, per mezzo di Gesù, va a recuperare la sposa infedele: la Samaritana, segno della comunità infedele che ha abbandonato il Vero Sposo (Dio).
“Se conoscessi il dono di Dio”.
Dio non chiede nulla per Sé, chiede una sola cosa: accogliere il dono del Suo Amore. Dio Padre non è un Dio che chiede, ma un Dio che dà.
Con l’amore accolto nel cuore, il credente va verso i fratelli e, insieme con Dio e come Lui, dona questo amore a tutti.
“Quelli che adorano il Padre
lo devono adorare in Spirito e verità”.
Lo Spirito è la realtà di Dio: Amore. Dio è Amore: Amore fedele. L’amore è vero, quando è fedele.
Il cristiano, quando rende culto a Dio, deve accogliere questo amore fedele e lo deve dirigere verso tutti. L’unico culto che il Padre cerca e accetta è il prolungamento del Suo Amore fedele verso le Sue creature.
“Misericordia voglio e non sacrifici”.
I sacrifici degli animali erano rivolti a Dio nell’Antico Testamento. Dio non vuole i sacrifici. La misericordia non è rivolta a Dio, ma agli uomini. Il cristiano deve accogliere nella vita l’amore fedele del Padre per ridonarlo con lo stesso amore di Cristo.
“SE TU CONOSCESSI IL DONO DI DIO E CHI E’ COLUI CHE TI DICE: DAMMI DA BERE, TU STESSA GLIENE AVRESTI CHIESTO”.
La Liturgia presenta la donna samaritana. E’ una figura di donna che fa un cammino di fede straordinario. Accoglie Gesù nella sua vita e conduce molti samaritani alla fede. “Lasciò la sua anfora, andò in paese e disse alla gente: venite a vedere…” (Gv. 4,28).
Riconosce Gesù “più grande del padre Giacobbe“, lo riconosce “profeta“, “Messia” e alla fine “Salvatore del mondo“.
Chi accoglie Gesù è avvinto dal Suo amore.
“Era circa l’ora sesta“. Gesù, stanco per il viaggio, siede sulla fonte di Giacobbe. Arriva una donna samaritana e Gesù le chiede dell’acqua, segno di solidarietà umana.
Donare acqua è segno di accoglienza e di ospitalità.
Gesù, un giorno, chiederà dell’acqua: “Ho sete!“. “Era l’ora sesta“.
L’acqua gli sarà negata. Chiede amore, ma riceve odio.
Gesù, chiedendo dell’acqua alla samaritana, si presenta come un uomo bisognoso. La donna si stupisce che un giudeo chieda da bere ad una donna samaritana. “Gesù le risponde: se tu conoscessi il dono di Dio…“.
Gesù che parla è il dono di Dio che deve essere accolto. Egli è Amore, sorgente di vita. Solo Gesù è acqua perenne, sempre disponibile. Egli solo realizza l’uomo con il Suo Spirito di amore. Il Suo Spirito fa nascere nell’uomo una creatura nuova, una vita nuova che mette l’uomo in comunione con Dio Padre. Questo piccolo uomo, creato a immagine e somiglianza divina, viene trasformato ad immagine di Cristo; acquista saggezza, arte del viver bene e porta l’amore di Gesù agli altri.
“Il Padre cerca quelli che lo adorano in spirito e verità”.
Lo Spirito è la realtà divina che ama. Lo Spirito è la potenza del Suo amore. Chi vuole amare Dio e rendergli culto lo deve adorare in amore e verità.
Dio è Amore vero perché è Amore fedele.
Chi gli vuole rendere culto deve accogliere questo amore fedele e dirigerlo verso gli altri. L’omaggio che il Padre chiede è quello di accogliere il Suo amore nella vita e con Lui e come Lui portare questa forza di amore nel cuore di altre persone.