A CURETTA DI SERVIGLIANO UNA CHIESA FARFENSE DOCUMENTATA NEL SECOLO X DIVENUTA PARROCCHIALE NEL 1883.
Santa Maria della Strada chiesa antica documentata come proprietà dei monaci di Farfa sin dall’anno 936 esiste nell’attuale Curetta di Servigliano dove è divenuta chiesa parrocchiale dedicata a Santa Maria delle Piagge, nome c he indica il pianoro tra le alture ed è adiacente all’antichissima strada Fermana lungo la quale si vedono le muraglie di un antico acquedotto romano. Questa chiesa che dal secolo X viene utilizzata da oltre mille anni con gli inevitabili restauri architettonici lungo gli undici secoli trascorsi, ha una testimonianza muraria importante nella parete orientale (adiacente alla stessa strada) in un marmo incastonato, scolpito a vitigni, uccelli e foglie che non può essere datato al più tardi del secolo XIII per la sua arte (pure anteriore) come già fu scritto nelle schede d’arte redatte nell’anno 1982 con annesse foto da Carlo Tomassini incaricato dall’allora Soprintendenza a cui queste schede furono consegnate per servire all’Istituto Centrale per il Catalogo del Ministero dei Beni culturali e ambientali (cfr. CROCETTI Giuseppe, “Catalogazione degli oggetti d’arte nella diocesi di Fermo” in «Quaderni dell’archivio storico arcivescovile di Fermo» anno 1987 n. 4 p.16 e nota 9 p. 23). Per identificare il toponimo ‘S. Maria della Strada’ di Servigliano procediamo con il Catasto dell’anno 1817 esistente presso l’Archivio di Stato di Fermo (ASFM.) N. 117 Castel Clementino che registra le proprietà dichiarate appunto in contrada “Santa Maria della Strada”. La chiesa di Santa Maria de Strata è menzionata nei documenti editi del Regesto di Farfa (R. F., vol I) e del Chronicon Farfense sin dall’anno 936 come anche nel 963 ha varie conferme con conferma di sua appartenenza, come fece anche l’imperatore Enrico III nell’anno 1050 (R. F., IV cronologico); si ripete nell’elenco dell’anno circa 1067 dei beni svenduti e tolti ai monaci farfensi e passati ai signori locali e al vescovo di Fermo (R. F., V. num. 1318). Costui nell’anno 1108 fece costruire il castello di Servigliano sulla collina che sale dalla stessa strada creandovi la sua pievania di San Marco (ASFM codice1030 c. 26, c.83). Nell’anno 1270 fu condannata l’aggressione fatta dai santavittoriesi ai danni dei serviglianesi (Antichità Picene, XXIX, p. 214). Tra le pergamene dell’archivio di Montelparo conservate in ASFM. al n. XXXVIII c’è l’atto dell’anno 1277 con cui furono permutate le proprietà immobiliari tra i serviglianesi signori di Chiarmonte con quelli di Belluco nel vico di Santa Maria de Strata. L’«Inventario dei beni ecclesiastici della diocesi di Fermo del sec. XV» (nell’Archivio storico arcivescovile di Fermo, ASAFM) ha un inventario di Servigliano dell’anno 1407 ove sono scritti nella contrada Santa Maria de ‘Strata’ i terreni appartenenti alla chiesa serviglianese di Santa Maria de ‘Castro Firmano’. In questo archivio nel registro delle collazioni dell’anno 1460 un atto notarile contiene la nomina di unico rettore don Bongiovanne di Antonuccio per ambedue le chiese di s. Maria de ‘Strata’, e di S. Maria de ‘Castro Firmano’ (ASAFM. I.B.8. c.56v). Un cambiamento avvenne dopo il Concilio di Trento con la visita pastorale dell’anno 1582 (in ASAFM.) quando la chiesa di Santa Maria della Strada ebbe l’amministrazione trasferita nella pievania serviglianese di san Marco restandovi permanenti le celebrazioni liturgiche festive. Questa chiesa ha pregevoli opere d’arte nelle pale degli altari laterali: a sinistra il dipinto della Madonna della Consolazione o della Cintura (per l’antica confraternita serviglianese dei Centurati) dell’anno 1650 del pittore G. Ruffini e nell’altare a destra il dipinto della Educazione della Vergine Maria dell’anno 1770 del pittore Antonio Liozzi. Nel 1783 fu ampliata la chiesa perché il papa Pio VI la stabilì come nuova parrocchiale di Santa Maria delle Piagge, dividendo il territorio serviglianese in due parti, come risulta dalla visita pastorale diocesana dell’anno 1784 (ASAFM. II.A.15). Altri nuovi ampliamenti seguirono dopo terminata l’occupazione napoleonica dello Stato Romano pontificio, nella prima metà del secolo XIX, costruendo un locale attiguo alla parete occidentale e ancora la torre a lato della facciata che fu rialzata anche dopo l’occupazione savoiarda di questo territorio. Sempre gli abitanti Curettani hanno contribuito con le loro offerte per creare nuove opere d’arte. La volta della stessa chiesa fu dipinta nel 1937. La studiosa che più ha raccolto e pubblicato documenti e immagini è Clementina BARUCCI nel libro «Servigliano. Primo Atlante delle Marche» (ed. Kappa Roma 1992), con sintesi in lingua inglese. I restauri e le riparazioni realizzate in questa chiesa parrocchiale di Santa Maria della Piagge sono stati documentati consegnando alla specifica Soprintendenza i documenti storici che furono richiesti e sono rimasti giacenti nella stessa Soprintendenza di Ancona.