Parroco don Mario Blasi evangelizza IV DOMENICA ORDINARIA(Mt.5,1-12)
“BEATI I POVERI IN SPIRITO, PERCHE’ DI ESSI E’ IL REGNO DEI CIELI”.
Gesù chiama beati non quelli che la società rende poveri, ma quelli che per un impulso interiore dello Spirito decidono liberamente e per amore di eliminare le radici della povertà dei fratelli.
E’ l’Amore di Dio accolto nel cuore che spinge il cristiano ad entrare nella condizione della povertà.
Gesù non chiede di spogliarsi dei beni, ma di condividerli. Gesù non impone, ma propone il Suo messaggio di amore e il fedele risponde liberamente e con gioia.
Gesù chiede di mettersi accanto ai poveri per servirli e per risollevarli dalla loro condizione di miseria morale e materiale.
Il cristiano deve saper donare ciò che è e ciò che ha per rialzare chi vive nella misera condizione. Il cristiano può realizzare ciò se comprende che Dio è il Re del suo cuore.
“Quanti accolgono Dio come unico Re della loro vita non vengono governati mediante imposizioni di leggi a cui obbedire, ma con l’incessante comunicazione del Suo Spirito che rende capace ogni uomo di diventare figlio di Dio” (A. Maggi).
“Beati i puri di cuore perché vedranno Dio”.
Il cuore è la coscienza della persona, è la sede dove l’uomo prende le sue decisioni. “La vera purezza, che nasce dal cuore, si traduce in amore e si manifesta sempre attraverso atteggiamenti che trasmettono la vita a chi non la possiede in pienezza”.
I puri di cuore sono le persone sincere, “le persone limpide, le persone trasparenti, le persone cristalline… le persone che hanno rinunciato ad apparire e si preoccupano soltanto di servire gli altri”.
Queste persone, “durante la loro esistenza terrena faranno un’esperienza costante, continua e profonda della presenza di Dio. I puri di cuore, queste persone limpide e trasparenti, si accorgono di una presenza di Dio continua e costante, un Dio che si mette al servizio dei Suoi, un Dio che tutto trasforma in bene.
Chi è trasparente con gli altri, è trasparente anche con Dio, percepisce Dio nella propria esistenza. Altre persone non vedono tutto questo, perché sono occupate da troppe cose”(A.Maggi).
(PURI = Quanti scelgono di condividere tutto quel che hanno: Beati! Perché Dio si prende cura di loro).
Beati gli afflitti, perché saranno consolati.
(Gli oppressi: Beati! Perché terminerà la loro oppressione).
Beati i miti, perché erediteranno la terra.
(Gli emarginati: Beati! Perché ritroveranno dignità).
Beati gli affamati e assetati della giustizia, perché saranno saziati.
(Quelli che vivono per la giustizia: Beati! Perché questi saranno soddisfatti).
Beati i misericordiosi, perché riceveranno misericordia.
(Quelli che sono sempre pronti ad aiutare: Beati! Perché saranno sempre aiutati da Dio).
Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio.
(Quelli che sono sinceri: Beati! Saranno sempre in presenza di Dio).
Beati i pacificatori, perché saranno chiamati figli di Dio.
(Quanti lavorano per la felicità dell’uomo: Beati! Il Padre è con loro).
Beati i perseguitati a causa della giustizia, perché di essi è il regno dei cieli.
(I perseguitati per la loro fedeltà al Vangelo: Beati! Perché Dio si prende cura di loro).
Nell’Uomo Gesù le Beatitudini si sono pienamente realizzate. Con le Beatitudini sorge un nuovo rapporto tra Dio e l’uomo, tra l’uomo e il suo simile, tra l’uomo e il creato!
“Beati i poveri in spirito”.
La vita di ogni uomo è piena di affanni! E’ mai possibile che Gesù dichiari: “Beati i poveri”? La vita dell’uomo ha qualche “sprazzo” di felicità, ne possiede solo qualche frammento. Si è felici solo per alcuni istanti per il successo sul lavoro, per la nascita di un figlio, per lo sposo o per la sposa, per l’amicizia, nel partecipare ad un banchetto di amici o parenti.
In questo mondo l’uomo sperimenta sempre piccoli momenti di felicità! Perché Gesù promette per i poveri una felicità che investe tutta la vita? Gesù dice:
“Di essi è il Regno dei Cieli”.
La Beatitudine di Gesù, cioè la felicità che Gesù promette, viene dal fatto che, per mezzo Suo, Dio è Signore della vita e della storia. Gesù dice che il Regno di Dio è alle porte, a portata di mano, ed è accolto da chi ha il cuore buono.
Per Gesù le Beatitudini sono progetti di vita. Per la mentalità presente le Beatitudini sono dei paradossi: inquietano e stupiscono. Per Gesù le Beatitudini ricordano che Dio è presente nella storia e salva per mezzo di Lui.
“I poveri sono beati perché, se sulla loro pelle pesa il peccato degli uomini che li fa poveri, con la Signoria di Dio presente in Cristo, saranno i primi ad essere salvati dalla loro condizione: la loro vita è beata perché è nelle mani di Dio che ama e che salva”.
Le Beatitudini racchiudono un comportamento di vita veramente nuovo. Se Dio è presente nella storia per mezzo di Gesù, il cristiano deve avere una vita veramente simile a quella di Gesù, il Maestro.
“Gesù ha sempre cercato i poveri, li ha amati, li ha preferiti”. Gesù è il povero per eccellenza. Per la giustizia è perseguitato, insultato, calunniato. Egli, di fronte alla coalizione dei potenti, è disarmato, mite e misericordioso, ma di una forza morale straordinaria. E’ uomo di pace e di perdono, ma è sempre sicuro nelle mani di Dio.
Ogni comunità deve guardare al Suo Signore, deve essere sempre in devoto ascolto della Sua Parola, per avere la forza per affrontare le prove.
Le Beatitudini devono raffigurare la fisionomia di ogni comunità, in esse si deve confrontare per vivere povera in spirito. Ogni comunità è chiamata a eliminare le cause che provocano la povertà.
Gesù, “da ricco che era, si è fatto povero per voi, perché voi diventaste ricchi per mezzo della Sua povertà” (2Cor 8,9).