Don Mario Blasi valorizza il Presepe insieme con i parrocchiani per favorire la fede a Mogliano Marche.
Gli “Amici del Presepio” della Parrocchia di Santa Maria, al fine di far riflettere l’intera comunità sul messaggio dell’Incarnazione, si impegnano, sin dal 1991, ad allestire un Presepe biblico-artistico all’interno della Chiesa Parrocchiale, e a devolvere interamente in beneficenza le offerte silenziose di chi comprende le necessità dei fratelli.
Unico e fondamentale centro di queste rappresentazioni è “il Verbo fatto carne”, ed intorno a questo mistero sono focalizzati, di anno in anno, alcuni temi riguardanti la storia della salvezza e le diverse modalità con cui l’uomo risponde alla grazia divina.
Il Cristo è colui che dona, all’uomo di ogni tempo, frutti antichi e sempre nuovi.
L’amore di Gesù è eterno, e si manifesta nel cuore di ogni uomo che, liberamente, aderisce al Suo Messaggio.
E’ un amore che illumina e ci indica il sentiero da percorrere per raggiungere la meta, che consiste nella nostra realizzazione come veri figli di Dio.
L’invito proveniente dal Presepe è quello di tenere il nostro cuore sempre aperto alla Parola sempre nuova del Salvatore ed a metterla in pratica
Don Mario Blasi
Il richiamo più suggestivo alla nascita del Signore, ormai imminente, viene dal presepe, che in tante case è già stato allestito. La semplicità del presepe contrasta però con quell’immagine del Natale che talora viene proposta in modo insistente dai messaggi pubblicitari. Anche la bella tradizione di scambiarsi, tra familiari ed amici, i doni in occasione del Natale, sotto l’urto di una certa mentalità consumistica rischia di perdere il suo autentico senso “natalizio”. In effetti, questa usanza si comprende a partire dal fatto che Gesù in persona è il Dono di Dio all’umanità, di cui i nostri doni in questa festa vogliono essere riflesso ed espressione. Per tale ragione, è quanto mai opportuno privilegiare quei gesti che manifestano solidarietà ed accoglienza verso i poveri e i bisognosi. Dinanzi al presepe, lo sguardo si sofferma soprattutto sulla Vergine e su Giuseppe, che attendono la nascita di Gesù. In Maria, e nel suo Sposo castissimo, vediamo realizzate le condizioni indispensabili per prepararci al Natale di Cristo. Anzitutto, il silenzio interiore e la preghiera, che permettono di contemplare il mistero che si commemora. In secondo luogo, la disponibilità ad accogliere la volontà di Dio, comunque essa si manifesti. Il sì di Maria e di Giuseppe è pieno e coinvolge tutta la loro persona: spirito, anima e corpo. Così sia per ciascuno di noi! Gesù, che tra qualche giorno verrà a far risplendere di gioia il nostro presepe, possa trovare in ogni famiglia cristiana una generosa accoglienza, così come avvenne a Betlemme nella Notte Santa”.
(dall’Angelus di Papa Giovanni Paolo II del 2002)
NON DIMENTICARE:
NOTTE DI NATALE, A MEZZANOTTE:
Il richiamo più suggestivo alla nascita del Signore, ormai imminente, viene dal presepe, che in tante case è già stato allestito. La semplicità del presepe contrasta però con quell’immagine del Natale che talora viene proposta in modo insistente dai messaggi pubblicitari. Anche la bella tradizione di scambiarsi, tra familiari ed amici, i doni in occasione del Natale, sotto l’urto di una certa mentalità consumistica rischia di perdere il suo autentico senso “natalizio”. In effetti, questa usanza si comprende a partire dal fatto che Gesù in persona è il Dono di Dio all’umanità, di cui i nostri doni in questa festa vogliono essere riflesso ed espressione. Per tale ragione, è quanto mai opportuno privilegiare quei gesti che manifestano solidarietà ed accoglienza verso i poveri e i bisognosi. Dinanzi al presepe, lo sguardo si sofferma soprattutto sulla Vergine e su Giuseppe, che attendono la nascita di Gesù. In Maria, e nel suo Sposo castissimo, vediamo realizzate le condizioni indispensabili per prepararci al Natale di Cristo. Anzitutto, il silenzio interiore e la preghiera, che permettono di contemplare il mistero che si commemora. In secondo luogo, la disponibilità ad accogliere la volontà di Dio, comunque essa si manifesti. Il sì di Maria e di Giuseppe è pieno e coinvolge tutta la loro persona: spirito, anima e corpo. Così sia per ciascuno di noi! Gesù, che tra qualche giorno verrà a far risplendere di gioia il nostro presepe, possa trovare in ogni famiglia cristiana una generosa accoglienza, così come avvenne a Betlemme nella Notte Santa”.
(dall’Angelus di Papa Giovanni Paolo II del 2002)
NON DIMENTICARE:
NOTTE DI NATALE, A MEZZANOTTE:
Alcune riflessioni sul Vangelo della Domenica
23 DICEMBRE 2007
IV AVVENTO (Mt.1,18-24)
“Egli la prese con sé”.
Gli Evangelisti, nel presentare la vita di Gesù, non tengono conto molto del racconto cronologico, ma fanno una riflessione profonda sulla Sua vita per la nostra fede.
“I quattro Evangelisti sono dei grandi teologi e dei raffinati letterati. I Vangeli possono competere con le grandi opere letterarie dell’umanità, e presentano una ricchezza teologica che ancora non si è cessato di scoprire”. I Vangeli sono libri di fede.
Nella vita di Maria gli Evangelisti Matteo e Luca sono concordi nel dire che Lei ha concepito il Figlio di Dio per opera dello Spirito Santo. Nel narrare l’infanzia di Gesù Luca è gioioso e disteso, Matteo è drammatico.
“Maria attende un figlio, ma non da Giuseppe”. Luca narra l’Annunciazione. “Matteo specifica che Maria è incinta dello Spirito Santo, ma questa affermazione, non verificabile, non fa che complicare la situazione della moglie di Giuseppe”. “E’ attendibile un fatto del genere?”. “Come è possibile spiegare o convincere Giuseppe di questa irruzione dello Spirito di Dio in una ragazza di Nazaret?”.
“Quel che è accaduto non ha precedenti. Nella storia d’Israele si conoscevano casi di donne sterili che per un intervento divino sono poi divenute madri, ma sempre per opera del marito”.
“Ma Maria non è sterile. Giuseppe non è vecchio. Da dove viene questo figlio? E’ il dramma di Giuseppe. Non sa darsi una spiegazione credibile. E’ qualcosa che non è mai accaduto e Giuseppe non ha possibilità di fare alcun confronto”.
“Giuseppe è un giusto, cioè un fedele irreprensibile osservante di tutte le prescrizioni della legge divina e sa già come deve comportarsi”.
“Maria è incinta e la legge di Dio prescrive che la moglie va denunciata e lapidata!”. “Ma Giuseppe non se la sente di far ammazzare Maria”. “No, Giuseppe non denuncia Maria, ma neanche se la prende in casa”. Decide di ripudiarla in segreto, per non esporla alle denuncie del paese e a una tragica fine.
“Giuseppe non osserva la legge. Tra il bene della legge e quello della moglie sceglie quest’ultimo”.
Il bene dell’uomo sta al di sopra di tutto e di tutti.
“E mentre Giuseppe era ancora torturato da queste cose, ecco che gli apparve in sogno l’Angelo del Signore e gli disse:
“Giuseppe, figlio di David, non esitare a prendere con te Maria, tua moglie, perché quello che è generato in Lei viene dallo Spirito Santo”.
“Giuseppe fece come gli aveva detto l’Angelo del Signore e prese con sé la moglie”. Ella diede alla luce un Figlio ed egli lo chiamò Gesù”. (da A.Maggi, “Non ancora Madonna”)
IL NATALE SI AVVICINA
Il richiamo più suggestivo alla nascita del Signore, ormai imminente, viene dal presepe, che in tante case è già stato allestito. La semplicità del presepe contrasta però con quell’immagine del Natale che talora viene proposta in modo insistente dai messaggi pubblicitari. Anche la bella tradizione di scambiarsi, tra familiari ed amici, i doni in occasione del Natale, sotto l’urto di una certa mentalità consumistica rischia di perdere il suo autentico senso “natalizio”. In effetti, questa usanza si comprende a partire dal fatto che Gesù in persona è il Dono di Dio all’umanità, di cui i nostri doni in questa festa vogliono essere riflesso ed espressione. Per tale ragione, è quanto mai opportuno privilegiare quei gesti che manifestano solidarietà ed accoglienza verso i poveri e i bisognosi. Dinanzi al presepe, lo sguardo si sofferma soprattutto sulla Vergine e su Giuseppe, che attendono la nascita di Gesù. In Maria, e nel suo Sposo castissimo, vediamo realizzate le condizioni indispensabili per prepararci al Natale di Cristo. Anzitutto, il silenzio interiore e la preghiera, che permettono di contemplare il mistero che si commemora. In secondo luogo, la disponibilità ad accogliere la volontà di Dio, comunque essa si manifesti. Il sì di Maria e di Giuseppe è pieno e coinvolge tutta la loro persona: spirito, anima e corpo. Così sia per ciascuno di noi! Gesù, che tra qualche giorno verrà a far risplendere di gioia il nostro presepe, possa trovare in ogni famiglia cristiana una generosa accoglienza, così come avvenne a Betlemme nella Notte Santa”.
(dall’Angelus di Papa Giovanni Paolo II del 2002)
NON DIMENTICARE:
NOTTE DI NATALE, A MEZZANOTTE: MESSA SOLENNE DI MEZZANOTTE