Anno 999 circa
Elenco di proprietà Farfensi usurpate: tra cui per il Fermano.
(Regesto Farfense V. pp.285-302 doc. 1297 anno incerto Chronicon Farfense I p. 252)
<Sintesi>Le proprietà Farfensi tenute da usurpatori erano in varie località, tra cui, nella zona Ascolana <sette aziende fondiarie=> “curtes” di Cupresseto; e di S. Desiderio; e di Mozano; e di Partinis; e di S. Gervasio; e di S. Sigismondo; e del Menocchia.(…)
In territorio Fermano, dentro la città di Fermo la chiesa di S. Silvestro tenuta dal figlio del conte Ugo; ivi il vescovo tiene due chiese nel borgo; i marchesi presero ingiustamente da molti anni la “curte” di S. Savino in Passerano. Grimalddo, figlio del vescovo, tiene la “curte” di Suvile. Lamberto figlio di Giso tiene molte terre presso Campo Asprano ed in montagna la “curte” di S. Angelo in Tesenano. Gualkerio figlio di Ingelramo tiene le “curtes” di S. Maroto e di S. Gregorio d’Ortezzano con le loro grandi pertinenze; la “curte” di Fecline con sue pertienenze e a Runcone e in Albagnano e in Torrita. Il figlio di Smidone tiene la “curte” di <S. Salvatore> in Memorie <=Nemore> e il figlio di Atto di Follano. Il figlio di Aderamo di Cerestano ivi possiede beni. Il figlio di Rampo tiene il castello Fageto. Dimenticammo <di riferire> la chiesa di S. Giovanni ai piedi (=foce) dell’Aso. Il conte Mainardo tiene la “curte” di Cisterna e di Monacisca presso il fiume Tenna e la “curte” grande e spaziosa di Mogliano con molte pertinenze e la “curte” di Apriano e la terra e il castagneto a S. Angelo in Merzano. Il figlio di Trasberto tiene la “curte” di Monte Granaro e Gottifredo. Anche il figlio del chierico Giovanni e Giso chierico. Il figlio di Guido tiene la “curte” di Rote, anche Adelberto figlio di Trasberto.(…)