Vangelo seconda domenica anno A II AVVENTO (Mt 3,1-12)“IN QUEI GIORNI COMPARVE GIOVANNI BATTISTA A PREDICARE NEL DESERTO DICENDO: CONVERTITEVI PERCHE’ IL REGNO DEI CIELI E’ VICINO”.
Giovanni Battista è un uomo di grande statura morale e religiosa. “Tra i nati di donna non è sorto uno più grande di Giovanni Battista” (Mt.10,11). Suscita tra i suoi contemporanei una straordinaria impressione. Prepara il popolo ad incontrare il Messia creando intorno a sé un movimento spirituale che rinnovi il cuore dell’uomo. La gente deve incontrare il Messia con un cuore pentito.
Egli predica nel deserto lontano dal rumore della città. Il deserto è il luogo ideale dell’incontro con Dio. E’ il luogo della pace, è il luogo del perdono, della misericordia e dell’intimità con Dio. E’ il luogo anche della prova.
Giovanni Battista annuncia con forza e coraggio che per incontrare il Messia è necessario convertirsi.
La lieta notizia del Vangelo esige cambiamento di vita: cuore nuovo.
Il Regno di Dio è alle porte. E’ necessaria e urgente la conversione. Il Salvatore è vicino: non si può più attendere. Una vita di compromesso non è più possibile. Tutti sono chiamati a percepire la serietà del momento. Chi si converte, vive con gioia il momento dell’incontro; chi si chiude al messaggio del Messia va verso la non vita.
“Egli ha in mano il ventilabro…raccoglierà il suo grano nel granaio, ma brucerà la pula”.
Chi accoglie il messaggio evangelico entra nella vita come il grano nel granaio. Accoglie e comprende il messaggio chi ama il fratello.
“Ho avuto fame e mi avete dato da mangiare… Ogni volta che avete fatto queste cose ad uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me“.
Chi non accoglie è come la pula che il vento disperde. I farisei di ogni tempo sono la pula. Quelli che agiscono solo per apparire e soddisfare il proprio orgoglio non si realizzano come creature amate da Dio. L’amore misericordioso di Dio sia accolto perché l’uomo si purifichi e si salvi.
(Mt 3, 1-12) “Convertitevi, perché il Regno dei Cieli è vicino “.
Giovanni Battista è nel deserto e annuncia la venuta del Messia ed esorta tutti a cambiare condotta. Il Regno dei Cieli è vicino. Il Regno di Dio si realizza sulla terra.
Giovanni non dice Regno nei Cieli, ma “Regno dei Cieli“, Regno che si realizza in mezzo agli uomini.
Gli ebrei non nominano mai il nome di Dio per rispetto e per indicare Dio dicono: “Cieli o Cielo”.
Lungo il corso della storia gli ebrei avevano avuto l’esperienza di una monarchia oscura; per questo motivo desideravano un Regno ideale. Il Re ideale per loro è Dio, Dio Padre degli orfani e delle vedove. Gli orfani e le vedove erano e sono persone indifese, erano e sono alla mercé di tutti.
Il vero Re è Dio. Egli si prende cura dei deboli e ei poveri. Dio non governa con leggi, ma mediante il Suo Spirito di Amore. Questo Spirito Dio lo dona a tutti, buoni e cattivi, giusti ed ingiusti. L’uomo è chiamato ad accoglierlo. Ogni uomo ha bisogno dell’Amore di Dio.
Il Regno di Dio diventa realtà nella storia solo con il cambiamento del cuore dell’uomo che accoglie la bontà del Signore. “Chi segue il Signore, Re che serve l’uomo, deve anche lui mettersi al servizio dei fratelli. Questo avviene se l’uomo pone la propria vita in sintonia con Dio a cui crede. Chi pensa di dominare non può comprendere un Dio che si fa servo degli uomini”.
Il discepolo di Gesù, che volontariamente e per amore pone la sua esistenza al servizio degli altri, diventa Santuario dal quale si irradia l’amore del Padre.
“Io vi battezzo con acqua…
Egli vi battezzerà in Spirito Santo e fuoco “.
Giovanni, nel battesimo, simbolo di morte di un passato di male e di ingiustizia che deve morire, adopera l’acqua; Gesù battezzerà in Spirito Santo e fuoco.
“Lo Spirito” è la forza vitale di Dio che santifica. “Santo” indica l’attività di questa forza che separa dal cuore dell’uomo ogni cattiveria. Le scorie del male, separate dalla forza dello Spirito Santo, vengono bruciate nel fuoco. L’uomo rinnovato dall’Amore di Cristo serve con amore il fratello e costruisce un mondo nuovo.
Gesù, con la forza del Suo Amore, non condanna, ma comunica sempre vita per costruire il Suo Regno.