BELLUCCi mons. Alessandro di Fermo ingegnere e canonico amministratore dei beni del MONTANI, autore di teologia spirituale

MONS. ALESSANDRO BELLUCCI

Mons. Romano Alessandro Bellucci (1899-1973) benemerito sacerdote dell’arcidiocesi di Fermo, Prelato Domestico di Sua Santità, Arciprete della Basilica Metropolitana ha seguito la guida degli arcivescovi Carlo Castelli (1906- 1933), mons. Ercole Attuoni (1933- 1941), mons. Norberto Perini, (1941-1973) e mons. Cleto Bellucci.

Lo ricordano vivamente la sorella signora Giovanna Bellucci vedova Nazzaro, il nipote Romano con la moglie Annamaria Paci ed i figli Francesca e Decio Alessandro, la nipote Gabriella con il marito Franco Arnaboldi, il Capitolo Metropolitano, il Seminario Arcivescovile, la presidenza, il consiglio di amministrazione, il preside, i professori ed il personale dell’Istituto Industriale «Montani» e dell’annesso Convitto di Fermo, l’Associazione Nazionale ex Allievi del «Montani», la Sezione Marchigiana della Unione Cristiana Imprenditori Dirigenti, il presidente, il consiglio di amministrazione e la direzione del Consorzio Bonifica Valle Tenna, il Comitato Comunale della D. C. fermana.

La sua operosa vita sacerdotale era dedicata alla educazione dei giovani, all’insegnamento ed alle attività sociali e formative con profonda cultura scientifica e teologica, con senso di responsabilità, semplicità, affabilità e grande bontà d’animo.

Mons. Alessandro Bellucci era nato a Fermo il 1 agosto 1899 da antica e nobile famiglia. Fin da ragazzo aveva dimostrato rare doti di intelligenza e di amore verso lo studio. Conseguita brillantemente la maturità classica nel 1917, si iscrisse alla Facoltà di Ingegneria Civile e nel 1923 si laureò a pieni voti.

Nel periodo degli studi liceali ed universitari partecipò attivamente al Circolo « Silvio Pellico » della Gioventù di Azione Cattolica e per vari anni fu redattore di “Cultura Giovanile”, organo di tale circolo fermano, animato da don Federico Barbatelli. Fu iscritto alla FUCI romana, della quale fu vice presidente all’epoca in cui era assistente mons. Giovanni Battista Montini poi sommo Pontefice.

Appena laureato fu chiamato ad insegnare matematica all’Istituto Industriale «Montani» e successivamente fu docente di meccanica anche bibliotecario e si conquistò la stima e la simpatia degli alunni e dei colleghi. Insegnò matematica anche nel seminario dei chierici fermani.

Nel 1932, maturata la vocazione sacerdotale, lasciò l’insegnamento ed entrò all’Almo Collegio Capranica di Roma per gli studi teologici. Fu ordinato sacerdote il 25 luglio 1935 ed incardinato nella Diocesi di Roma fino al 1942, quando, nominato canonico della Metropolitana di Fermo, venne ad espletare il ministero sacerdotale nella sua città.

Tra le molteplici attività, collaborò per vari anni alla «Voce delle Marche» con articoli di fondo e di commento, che ancora oggi conservano viva attualità.

Nel dopoguerra tornò ad insegnare all’Industriale, prima matematica e quindi religione per molti anni, suscitando tale interesse dei giovani verso i problemi spirituali da dover corrispondere con lucidi chiarimenti alle pressanti richieste degli studenti. Questo materiale didattico gli servì per pubblicare, nel 1967, un libro, nelle edizioni Paoline, dal titolo «Legge morale e volontà di vivere». Fu professore anche del Seminario, dove fu titolare della cattedra di teologia spirituale.

Un rilevante incarico di mons. Alessandro Bellucci fu quello di componente d’amministrazione dell’Istituto Industriale «Montani», in seno al quale, per 23 anni, sino al gennaio 1971, svolse il ruolo di vice-presidente, prima a fianco del senatore Nicola Ciccolungo e poi del senatore Giorgio Tupini, che egli rappresentò per circa un ventennio alla guida dell’importante complesso scolastico riscuotendo larga stima anche dal Ministero della Pubblica Istruzione. Infatti fu incaricato, nel 1968, di tenere una relazione, alla Conferenza Nazionale dell’Istruzione Tecnica a Roma, sui nuovi metodi di assistenza nei convitti. Mons. Alessandro Bellucci è stato consulente morale del Gruppo marchigiano della Unione Cristiana Imprenditori Dirigenti, partecipando ai suoi vari congressi e convegni con dotte relazioni e pubblicando, per conto della stessa UCID, numerosi opuscoli ed articoli. Fu assistente della Sezione fermana dei Laureati Cattolici e presidente dell’Amministrazione Diocesana Immobiliare. Fu componente anche del comitato per l’erigendo nuovo Seminario. Il 21 settembre 1973 serenamente si è spento a Fermo, all’età di 74 anni, con il conforto della Benedizione Apostolica

 

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