Anno 996
Ottone II conferma i privilegi imperiali al monastero di S. Croce all’Ete o al Chienti
(Arch. di Sant’Elpidio a Mare; ACCARDO)
Privilegio di Ottone <III> che conferma al monastero di Santa Croce i beni donati dai suoi predecessori, da Carlo, dal suo nonno Ottone <I> e dal padre Ottone <II> cioè gli agglomerati fondiari curtensi di san Marco con la metà del porto chiamato Chienti e con il litorale marittimo con metà del rivo Puteo (=pozzo), inoltre l’agglomerato curtense di San Giorgio di Ceriolo con le sue pertinenze, l’agglomerato curtense di San Patrizio, l’agglomerato curtense di San Giovanni del Chienti con sue pertinenze e soggiacente e l’agglomerato curtense di Santa Agata di Lucilliano con pertinenze, inoltre il territorio di Santa Maria, genitrice di Dio, in Castiglione con suo porto e litorale marittimo, inoltre l’agglomerato curtense di Santa Cecilia di Camporo con sue pertinenze e la cappella di San Giovanni con suoi territori vicino alla Villa chiamata Braneto e la villa chiamata Catecciano con sue pertinenze; inoltre l’agglomerato curtense di Sant’Ilario con suo castello e con altre pertinenze; inoltre l’agglomerato curtense di San Pietro con sue pertinenze; inoltre l’agglomerato curtense della Santa Resurrezione con castelli e chiese e ogni sua pertinenza, inoltre l’agglomerato curtense di Santa Maria di Paterno con sue pertinenze e <in generale> tutti i beni mobili ed immobili pertinenti ai predetti agglomerati curtensi, ville e luoghi, con case, poderi, castelli, torri, edifici, servi e serve, inservienti di entrambi i sessi, masserizie, campi, prati, vigne, pascoli, selve, acque, corsi d’acqua, pescagioni, venagioni, saliceti, canneti, oliveti, molini, terre coltivate ed incolte, beni divisi ed indivisi.
Nell’anno del Signore 996, indizione nona, anno terzo del regno di Ottone e primo del suo impero. Redatto a Roma. Felicemente.