Anni 990-996
Il vescovo Adam fonda un monastero nel Sumatese Ascolano, dotandolo di beni.
(Regesto Farfa V pp. 245-246 doc. 1269)
Nel nome della santa ed individua Trinità. Adamo, vescovo per divina grazia, informa la laboriosità dei fedeli cristiani e degli ordini ecclesiastici che con il consiglio di moltissimi sacerdoti e leviti e di persone laiche nobili della parrocchia sua, ha deciso di fondare una chiesa del beato Benedetto in territorio Ascolano, in località chiamata Sumati, dove si dice <vocabolo> Tra Case e Parasole, ed un monastero per uomini in familiarità con Dio in modo che effondano molta preghiera al Signore re, per l’incolumità e la pace dei viventi e per la quiete dei defunti. Vi stabilisce come abate Azone, prete umile ed onesto, con il consiglio dei sacerdoti primari della santa Chiesa e concede mille moggi di terre site in vari luoghi secondo la geometria. (Confini) Da capo Forcella detta Vetullo; da piedi il fiume Quieto; da un lato la strada che viene dal confine; dall’altro lato il fossato detto Cupo, inoltre concede due “sostanze” una vicino al fiume Quieto e l’altra a Ripa e Aqui.
<Sintesi> Si riserva la consacrazione <degli edifici>. Proibisce ogni permuta e alienazione, con la penalità di mille “aurei” di composizione <e permane la fondazione>. Stabilisce l’obbligo annuale di portare ai vescovi successori due pani e due ceri, ciascuno lungo un cubito. Gli abati nel tempo correggano i confratelli tiepidi o immorali e le eventuali colpe. Scomunica chi voglia svuotare il monastero per astuzia o avidità. Firme del vescovo Adam e dell’arcidiacono Rodelando e dell’arciprete Giovanni e dei due preti, Lupo e Giovanni e del decano primicerio Azo e del prete custode della chiesa Giovanni. Scrive l’atto Giovanni, altro prete.