Mario Blasi evangelizzatore Giovanni 10, 27 ss
IV DOMENICA DI PASQUA Gv.10,27-30
“Le mie pecore ascoltano la mia voce ed io le conosco ed esse mi seguono”.
Chi segue Gesù non va verso la morte, ma alla vita piena: dono che non viene mai meno. Questo dono si fonda sulla comunione tra il Padre e il Figlio.
Gesù Messia è Dio! Egli solo salva l’uomo. I giudei pensano ad un messia potente, dominatore delle nazioni! Gesù non è un Messia guerriero che distrugge i sovrani iniqui e non spezza con asta di ferro i peccatori, ma dona luce ai ciechi e salva gli umili e abbassa gli occhi dei superbi.
I giudei non ascoltano la voce di un simile Messia Pastore; essi non appartengono al Suo gregge, chiudono il cuore al Suo amore: odono ma non intendono.
Quelli che ascoltano la voce del Messia Pastore sono dalla parte di Dio Amore e Verità. Essi aprono il cuore ad ascoltare la voce di Gesù; sanno chi Egli è e lo seguono.
Il cristiano deve essere un assiduo ascoltatore. L’ascolto vero, però, richiede un atteggiamento affettivo verso la persona che parla.
Gesù conosce quelli che ascoltano e ne ha una conoscenza amorosa.
Quando due persone si amano, si ascoltano volentieri. Il cristiano deve ascoltare con gioia il Signore e deve avvertire nel cuore il Suo Amore. Egli, la domenica, vada sereno ad ascoltare la Parola di Gesù e avverta nel suo cuore la Sua presenza che dona vita gioiosa!
“Io e il Padre siamo una cosa sola”.
Gesù è Dio e agisce per il Padre e nessuno gli può strappare le pecore dalle mani del Padre. Nessuno può sottrarre nulla dalla mano di Dio. Il Padre e il Figlio Gesù hanno una unità di potenza e di azione. Nessuno può sottrarre le pecore dalla mano dell’uno né dell’altro.
Il Figlio conosce il Padre intimamente e da Lui ha ricevuto il potere di dare e possedere la vita. Il Padre e il Figlio sono una cosa sola, “così essi congiungono gli uomini a Sé come una cosa sola: “perché essi siano una cosa sola come noi” (Gv.17,11).
“Questa unità che è comunicata ai credenti è ciò che impedisce a chiunque di sottrarli al Padre o al Figlio”.
“Né morte, né vita, né angeli… né alcuna altra creatura potrà mai separarci dall’amore di Dio in Cristo Gesù Signore nostro” (Rm.8, 38-39).