Lettera P.Vittorio 1997. VI. 9
Carissimi Amici, vi ringrazio di tutto cuore per quello che state facendo in nostro favore. L’Associazione che con tanto amore e preoccupazione avete organizzato sta prendendo il volo. La mamma aquila protegge i piccoli ai primi assaggi di aria libera, ma poi volteggeranno soli e tranquilli negli spazi celesti. L’esperienza tutta nuova dell’Associazione vi fa cogliere le vertigini, ma siete accompagnati e protetti dalle ALI poderose della MAMMA celeste, la Mamma di tutti i figli più demuniti, malati, indifesi …
La nostra vita vi preoccupa: ma siamo sereni e tranquilli, perché “anche se la Passione è lunga e tanto dolorosa, la Vergine Madre, Regina delle Missioni, è con i suoi poveri figli”. E’ con LEI che abbiamo vissuto il mese di Maggio non di rose, ma di spine. Lo abbiamo iniziato con voi nella solennità della Santa Croce a Belmonte, issando le quattordici croci della Via Crucis a Mumuri.
La guerra ha seminato tanto pianto e dolore nel piccolo Seminario di Buta ed in tante altre famiglie sconvolte dal dolore e dalla morte. In Parrocchia abbiamo concluso il mese della Madonna all’insegna della Fede e della devozione Eucaristica, con messe e processioni eucaristiche nelle cinque cappelle succursali e nella grande processione del Corpus Domini, dove vi ho portato nel cuore …
Il giorno del Corpus Domini vi ho tenuto presenti, come voi ed i bimbi della Prima Comunione di Don. Angelo a Valmir ci avete ricordati a Gesù. Grazie! E’ questa la Comunione dei Santi! Ricambio i saluti ai giovani ed ai bimbi della comunità di Valmir: stiamo costruendo insieme i ponte di solidarietà, di fraternità e di pace in Gesù.
Il mese di maggio ha dato alla luce anche il libretto del Catechismo, intitolato “Dio abita in mezzo a noi”: sarà lo strumento che d permetterà la ricostruzione della Fede nelle famiglie. La FEDE ritrovataci porterà la PACE.
Il mese di Giugno, mese del Sacro Cuore,-si è aperto alla solidarietà. Son venuti in molti a chiedere aiuto per le necessità più urgenti. Alcuni han domandato coperte, altri vestiti, altri aiuti per poter aiutare. I prodotti agricoli sono scarsi: la natura è stata avara forse proprio perché vede che manchiamo di solidarietà e di amore. Saremo costretti a condividere il poco che avremo.
Il Santo Padre, in Polonia, ha ricordato che l’uomo non ha bisogno solo di pane terreno, ma ha bisogno del Pane che viene dal Cielo. Volesse il Cielo farci accogliere questo grido, perché Gesù vuole essere nostro Cibo che d riporterà la vita perduta.
A tutti voi, Giusto, Floriana, Giancarlo, Antonio, Milena, Walter, Lucia, Lorenzo, Don Mario, Don Angelo, Don Vittorio, Don Primo, agli amici, a tutti i benefattori un grazie e un cordiale saluto. La Mamma Celeste vi ricolmi delle sue benedizioni
In Gesù e Maria. P. Vittorio Blasi
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Altra lettera del 1997
Carissimi, scrivo due righe per ringraziarvi tutti del dono che ci fate delle vostre giornate di preghiera. La preghiera è l’aiuto più bello ed efficace per tutti. Grazie!
La vita che viviamo è nelle mani di Dio. A Mumuri viviamo in pace. In Parrocchia ci sono diversi gruppi di preghiera: in molti il giovedì notte fanno ore di preghiera in casa per confortare Gesù nel Getzemani. Si sono organizzati spontaneamente proprio per implorare la Pace.
Qui a Bujumbura ieri 13 abbiamo celebrato la Messa quando voi eravate in preghiera dalle sei alle sette del pomeriggio. Vi abbiamo ricordato e siamo rimasti in sintonia. In Parrocchia ho fatto innalzare una croce nella sede della vecchia parrocchia e per il 3 Maggio giorno della festa della Santa Croce a Belmonte prepareremo la Via Crucis pubblica all’aperto, che partirà dalla chiesa parrocchiale fino alla Croce che abbiamo issato il 25 Marzo. Faremo una giornata di preghiera e di penitenza, tutto per invocare la Pace. Al Santuario mariano di Gitega, quello che Mons. Ruhuna ha voluto costruire e che è diventato faro di speranza, il 13 e il 12 notte è stato luogo di incontro e di preghiera per oltre 3.000 persone. Ieri, domenica, scendendo a Bujumbura, abbiamo sorpassato in macchina per oltre 25 chilometri gente che tornava a casa con il loro sacchetto di plastica o la bottiglia dell’acqua. In altre zone la gente scappa per altri motivi, noi possiamo contemplare gente che si mette in cammino per andare a pregare.
Come ho detto altre volte, in parrocchia abbiamo organizzato due ore di adorazione giornaliere per piccoli gruppi di volontari e mai Gesù resta da solo. Il santuario diverrà dubbio luogo di riconciliazione e di perdono.
Quando il Crocifisso del Papa troverà il suo posto, allora potremo dire che il detto marchigiano si sarà realizzato : “Chi va a Loreto e non va a Sirolo, vede la Mamma, ma non vede il Figliolo”. Per noi la stessa realtà dovrebbe verificarsi sullo stesso spiazzale del Santuario. Stiamo preparando il progettino perché il Vescovo possa approvarlo.
Per le opere di misericordia in questi giorni abbiamo fatto distribuire attraverso la Caritas Diocesana 16 tonnellate di fagioli sia per la semina, sia per le famiglie più povere della Parrocchia o nei campi profughi Abbiamo distribuito 2.600 coperte per i più poveri e nei centri dei campi profughi. E’ stato fornito soprattutto un campo profughi vicino ai fiume, dove il freddo è più intenso.
Anche in Parrocchia abbiamo distribuito fagioli per la semina di oltre 250 famiglie. Anche gli orfani scampati dal disastro di Bugenana hanno avuto la nostra attenzione, li abbiamo riforniti di coperte, fagioli e patate e continueremo ad aiutarli. Anche altri orfani della Parrocchia di Makebuko hanno ricevuto coperte e fagioli.
Abbiamo offerto, tramite la Caritas Diocesana, 2.500.000 Fbu per i malati più poveri ed i centri diocesani che accolgono malati più poveri.
Anche giovani delle Scuole Superiori, tramite l’amministratore diocesano P. Bururi hanno ricevuto un nostro aiuto di 2.000.000 di Fbu. Abbiamo aiutato sacerdoti in difficoltà, che debbono occuparsi degli orfani delle loro famiglie decimate.
A presto altre notizie. Un forte abbraccio e saluti a tutti in Gesù e Maria. P. Vittorio