Arcidiocesi di Gitega Gitega Burundi 20 Dicembre 1994
Cari Amici,
Il Natale l’anno scorso ci ha trovato in una profonda oscurità: il Burundi aveva perso il suo primo Presidente democraticamente eletto, e molti dei suoi figli e figlie. Il paese era come un immenso cimitero: migliaia di cadaveri distesi sulle colline o inumati senza alcuna dignità. Ovunque lacrime. Il paese era in rovina: famiglie smembrate, case incendiate. Quasi più niente era in vita nel paese che sentiva la morte.
Quest’anno che volge al termine ci sta conducendo verso il cammino della ripresa. La riorganizzazione dell’autorità a tutti i livelli è un passo importante nella ricerca della Pace. La saggezza ha saputo guidare i nostri politici sulla via del dialogo. In ogni modo non sono mancate le prove. Un lavoro arduo attende tutti coloro che vogliono operare la pace. In quasi tutto il paese la situazione resta fragile. Qua e là si annunciano morti e distruzioni. Sappiamo che molti giovani si esercitano e si armano per la guerra. Nello stesso tempo enormi problemi sociali provocati dagli avvenimenti ci sollecitano. Un po’ ovunque nel paese gli sfollati sono raggruppati nei campi profughi, e non osano ritornare nelle loro proprietà spesso distrutte. Migliaia di orfani domandano di essere accolti ed assistiti.
Malgrado tutte le sofferenze possiamo ringraziare il Signore per i numerosissimi segni di bontà e di misericordia verso il nostro popolo. Fin dall’inizio una gara di simpatia e di compassione, fortificata da tante preghiere, ci è giunta da parte di molti Amici. E’ quello che ci ha sostenuti. Per paura di dimenticare i nomi, non oso menzionare tutti coloro che ci sono venuti in aiuto. Ma a tutti diciamo: il Signore vi ricompensi al centuplo.’ Possiamo rallegrarci nel costatare che il nostro paese annovera tra i suoi figli e figlie dei veri santi e molti martiri. Infatti nel cuore delle tribolazioni, la generosità ha agito con potenza in numerose anime. Abbiamo iniziato a raccogliere testimonianze di eroismo di persone ancora in vita o già morte. Molti hanno raccolto persone con il pericolo della propria morte. Alcuni sono stati vittime della loro carità. Persone sono andate alla morte trionfalmente perché coscienti di raggiungere attraverso di essa il luogo del riposo e della felicità eterna.
Numerose famiglie si organizzano per raccogliere orfani. Gruppi di persone di tutte le categorie si incontrano per pregare ed organizzare opere caritative. Tutte queste iniziative sono segni di speranza e prove che la verità e l’amore finiranno per trionfare. Molti dei nostri vivono nel bisogno con vitto e vestiti insufficienti ed esposti a malattie. Molti dei nostri orfani in età scolare mancano del necessario. Non esito a raccomandare tutti coloro che attirano la nostra sollecitudine pastorale.
Che tutti: Organismi, Chiese, e tutti gli amici siano certi della nostra gratitudine e delle nostre ferventi preghiere. A tutti i nostri migliori auguri per una Santa festa di Natale ed un Anno pieno di Gioia e di Felicità. * + Gioacchino Ruhuna arcivescovo di Gitega
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. Vittorio Blasi – Gitega – Burundi 19/XII/1994
Stimati Benefattori, Gentilissime Benefattrici,
Grazie per le vostre offerte. Con l’inizio dell’Avvento sto vivendo una nuova esperienza: sono tornato nella Diocesi di Gitega, dove Mons. Gioacchino Ruhuna mi ha accolto, per potermi dedicare alla missione con tutto il cuore immerso nella realtà del Paese. A nome di tutti i sofferenti del Burundi ringrazio tutti Voi che siete stati scelti da MARIA per dare sollievo ai suoi figli travolti “dalla guerra non solo materiale”, ma soprattutto spirituale.
A chi si preoccupa dei disastrati, di farmi conoscere la situazione della Diocesi di Gitega, una della più provate dalla guerra fratricida. I dati non sono completi, ma fotografano la portata del disastro ancora da valutare in tutta la sua gravità. La guerra ha causato oltre 8000 orfani che vivono in famiglie di accoglienza o negli orfanotrofi di Mugera: 180 orfani, di Karuzi, 115 orfani, di Ndava,85 orfani. Nella sola parrocchia di MAKEBUKO 784 orfani sono accolti in famiglie. Alcune di esse accolgono anche 20 bambini.
I problemi non riguardano solo i piccoli, ma intere famiglie sono alla sbando, o non hanno la possibilità di ricostituire una vita normale. Nella sola parrocchia di Giheta 1681 famiglie di vecchi- vedove -orfani, si trovano in una situazione di indigenza totale. La Diocesi di Gitega é composta di 22 parrocchie e si estende su tre provincie.
Con il mio rientro a Gitega non aiutiamo solo ima parrocchia, ma la carità prende spessore nazionale.
A Bujumbura i bimbi orfani ed abbandonati che abbiamo raccolto nel piccolo nido di Maria, hanno interceduto per migliaia di bimbi vittime dell’odio satanico, di Gitega, Karusi, Muramvya, Bujumbura, e perché no!, potremmo raggiungere le provincie di Ruyigi, Canguzo, Kirundo, Ngozi, Muyinga, dove i problemi sono ancora tanto gravi ed impellenti. Questa guerra silenziosa, fatta di odi -vendette- rancori, ci interpella.
Carissimi chiediamo a Gesù Bambino la Pace. La Mamma celeste ci copra con il suo manto, San Giuseppe ci guidi e trasporti con il suo asinello attraverso il deserto della prova. La Sacra Famiglia ci riporti alla casa del Padre che vuole mettersi in “cammino per abbracciarci”. Preghiamo il Padre perché ci santifichi, “lo meritiamo per tanto soffrire”. “Il Pane Benedetto arrivi a tutti come alimento di anima e corpo”.
Supplichiamo Dio Padre perché ci insegni a perdonare come ha perdonato LUI. “Perché nel perdono sta l’AMORE, nel perdono la COMPRENSIONE”.
Sia questo l’augurio per un Santo Natale di Amore e di Pace. Sia l’augurio per un Anno Nuovo 1995 di Misericordia e Pietà. La Mamma dia a tutti la gioia di offrire con amore e sacrificio, nella certezza di partecipare alla riconciliazione dei CUORI.» Grazie. Dio vi Benedica. In Gesù e Maria P. Vittorio Blasi