Liturgia tempo ordinario domenica IV Lc 4, 21 Parroco Blasi Mario evangelizzazione
IV DOMENICA ORDINARIA (Lc 4,21-30)
“Oggi si è compiuta questa scrittura che voi avete udito con i vostri orecchi “.
Gesù, nella sinagoga di Nazaret, si presenta come Colui che realizza le promesse dei profeti. Gli abitanti di Nazaret, all’inizio, lo accolgono con gioia per le parole di grazia che escono dalla Sua bocca. Quando percepiscono che il Suo messaggio non è secondo le loro aspettative, lo rifiutano.
Il profeta atteso è scomodo. Gli ebrei aspettano un salvatore potente, uno che domini con la forza, uno che metta ordine e dia libertà agli oppressi. Essi aspettano un salvatore come il re Davide che, con la forza, sconfisse i nemici e riunificò le tribù di Israele.
Gesù, invece, si presenta mite ed umile. Egli rivela l’Amore di Dio Padre per tutti. Egli afferma che Dio trasmette all’uomo la Sua stessa capacità di amare che lo rende simile a Lui.
Gli abitanti di Nazaret non accettano un simile insegnamento. Rifiutano Gesù. L’opposizione è forte. Un tale profeta non si deve accogliere, ma si deve solo disprezzare. Il rifiuto è violento.
“Tutti nella sinagoga furono pieni di sdegno “.
Gesù è rifiutato ed è un rifiuto che lo porterà alla passione e alla morte. Gli ebrei rifiutano Gesù appendendolo alla croce. Iddio Padre, invece, lo conferma come Suo inviato risuscitandolo dalla morte.
Il maledetto dagli uomini, Dio lo risuscita, dimostrando che il Suo insegnamento è vero. L’insegnamento di Gesù viene da Dio ed è un insegnamento che redime e salva l’uomo.
Gesù, rifiutato, va altrove. “Egli, passando in mezzo a loro, se ne andò”.
Il messaggio di bontà portato da Gesù deve giungere a tutti: buoni e cattivi, giusti e ingiusti. Il messaggio del Signore non si perde mai, se qualcuno lo rifiuta, Dio lo dona ad altri.
Chi accoglie l’Amore di Dio Padre rivelato da Gesù, si salva, si realizza cioè come uomo vero. Con l’Amore donato da Gesù, Dio entra nel cuore dell’uomo per comunicargli la condizione divina. Dio Padre è sempre vicino all’uomo e lo serve continuamente con Amore perché diventi simile al Figlio Suo.
Oggi la comunità cristiana è chiamata a rivelare l’Amore di Dio e deve servire l’uomo perché cresca come creatura amata da Dio e deve andare agli uomini con lo stesso amore del Padre rivelato da Gesù.
“All’udire queste cose, tutti nella Sinagoga furono pieni di sdegno”.
Gesù, nella Sinagoga del Suo paese, si presenta come Colui che porta a compimento le profezie dell’Antico Testamento.
La Chiesa, in ogni tempo, chiama tutti i fedeli ad annunciare la Parola di Gesù. L’uomo è chiamato ad ascoltare, ad accogliere e a ridonare la Parola del Salvatore.
“La mia bocca, Signore, annuncerà la Tua salvezza”. Questo è il compito del singolo credente e di tutta la Chiesa. La Chiesa deve parlare, non solo a nome di Dio, ma deve anche percepire che Dio parla attraverso lei a tutti gli uomini.
Gesù, nella Sinagoga di Nazareth, con la Sua Parola, coinvolge tutti in modo totale e completo. Tutti sono sbigottiti e meravigliati per le parole della Sua bocca. I Suoi concittadini, però, non vogliono sentire solo parole, ma desiderano vedere i segni che dimostrino la Sua realtà di profeta mandato da Dio. Essi gli dicono: “Quanto abbiamo udito che accadde a Cafarnao, fallo anche qui nella tua patria”.
Se Gesù non compie i miracoli, è solo figlio di Giuseppe e non profeta! Può annunciare anche un “anno di grazia del Signore”, ma non è ben voluto dai Suoi paesani. La Parola di Gesù, prima è accolta, poi respinta. La Sua Parola suscita incredulità e opposizione. In Gesù si verifica quello che disse il santo vecchio Simeone: “Egli è qui per la rovina e la risurrezione di molti in Israele, segno di contraddizione perché siano svelati i pensieri di molti cuori”.
Il confronto di Gesù con i Suoi concittadini è molto duro. Il profeta che annuncia “l’anno di grazia del Signore” è respinto. Gesù non ritornerà più a Nazareth, ma la Sua parola porterà il suo frutto, giungerà alla meta. Gesù “se ne andò”.
Il cammino della salvezza non è interrotto, ma continua. La Parola di Gesù suscita stupore o furore; è accolta o rifiutata, ma giungerà alla meta stabilita da Dio.
Oggi Iddio parla attraverso l’uomo fedele. Il cristiano è chiamato ad annunciare l’ “anno di grazia del Signore”.
La parola accolta con amore suscita sempre una risposta libera e gioiosa e dischiude orizzonti nuovi.
Il cristiano, illuminato dalla parola, costruisce con gli uomini di oggi un mondo giusto e fraterno.
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