II DOMENICA TEMPO ORDINARIO anno C (Gv.2,1-12)
”Ci fu uno sposalizio a Cana di Galilea e c’era la madre di Gesù. Fu invitato anche Gesù con i Suoi discepoli “.
Da chi fu invitato Gesù? Allo sposalizio “c’era la madre, c’erano le giare, ma mancava il vino. Gesù capovolge lo stato delle cose”.
Nel Vangelo di Giovanni non viene mai chiamata per nome la madre di Gesù. Gesù la chiama “donna”.
L’appellativo “donna” lo usa per rivolgersi a Sua Madre, alla Samaritana e a Maria di Magdala.
Maria non è solo Colei che ha dato alla luce Gesù, ma è la Madre di tutti e rappresenta il popolo d’Israele con la sua storia e spiritualità.
Maria, la Donna-Popolo, sta alle nozze e si accorge che non c’è il vino. Il vino è l’elemento indispensabile non solo per una festa, ma soprattutto per la festa di nozze. Il vino è simbolo di gioia, è simbolo dell’amore dello sposo e della sposa. Nella triste situazione della mancanza di vino-amore, interviene la Madre di Gesù. Maria percepisce la situazione e la sottomette all’attenzione del Figlio. Maria si limita ad informarlo, senza formulare una richiesta e si affida alla Sua sensibilità. Maria sa che Gesù agisce sempre per il bene di tutti. Gesù opera per portare serenità e aiuto. Per questo motivo Maria dice ai servitori:
“Qualunque cosa vi dica fatela”.
I servitori si devono mettere a completa disposizione di Gesù.
Maria conosce il cuore del Figlio ma non sa i Suoi piani nell’agire, tuttavia afferma che bisogna accettare senza condizioni il Suo programma. Bisogna essere sempre preparati a seguire qualunque Sua indicazione.
Là c’erano sei giare di pietra vuote, utilizzate per scopi rituali. Erano inutili. Le giare dell’Evangelista vengono descritte in modo particolare: si precisa il numero (sei), il materiale con cui sono fatte (pietra), la loro capienza da 80 a 120 litri ciascuna.
La pietra evoca le tavole o le lastre di pietra sulle quali fu scolpita la legge. Il numero “sei” indica l’incompletezza, in opposizione al “sette” che indica la totalità. La loro capienza: la grandezza del dono. Gesù vuole che quelle giare siano riempite di acqua fino all’orlo. L’acqua, attinta dalle giare, diventa vino, simbolo dell’amore di Gesù donato e accolto.
E’ l’amore di Gesù che unisce l’uomo con Dio e gli uomini fra loro. E’ l’amore di Gesù che costruisce un mondo veramente nuovo.
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