LIBERATI MONS. GERMANO FA RIFLETTERE E PREGARE CON
LA T0VAGLIA DELL’ASSUNTA TRA STORIA E ATTUALITA’ DELLA CATTEDRALE A FERMO
Poter ammirare la splendida tovaglia che orna l’altare maggiore della Cattedrale, in una riproduzione fotografica, al di là dei brevi giorni delle celebrazioni festive dell’Assunta, è un’iniziativa culturale di non poco conto e interesse. Ma l’intento va ben oltre e procura la possibilità di penetrare nelle ragioni di sì certosino lavoro e coglierne il messaggio che ancor oggi ne scaturisce.
Non a caso la tovaglia fu iniziata e portata a compimento dalle abili mani di alcune monache benedettine del monastero di San Giuliano di Fermo tra il 1915 e il 1917. Erano gli anni della prima grande guerra del secolo scorso, detta giustamente “mondiale”. Fu una preghiera e un punto sostanziati da un lavoro indefesso e logorante, quasi penitenziale, da offrire alla Beata Vergine, patrona della città, nella sua festa, d’Assunta, per scongiurare gli orrori del conflitto e implorare la pace.
Offrire oggi a tanti la visione fotografica del capolavoro di arte e tecnica, è offrire l’opportunità per una riflessione su questo nostro nuovo secolo, apertosi in modo non certo diverso da quello trascorso.
L’ammirazione e la contemplazione dei ricami e delle scene possono essere il tramite per una preghiera, come dinanzi ad un’icona o ad un ex-voto; un invito a sentirci uniti e solidali, come i raffigurati protagonisti della cavalcata, per entrare nella Cattedrale, porsi dinanzi alla splendida immagine dell’Assunta dell’abside e chiedere con fiducia e insistenza, ancora una volta, come allora, per l’umanità lacerata da conflitti e discordie, la convivenza pacifica tra i popoli e le nazioni, tra le persone di ogni razza e fede.
Digitazione di Albino Vesprini ************