LETTURA DELLE EPIGRAFI LATINE E TRADUZIONE; IMMAGINI DI CULTO nel santuario della Madonna dell’Ambro a Montefortino diocesi di Fermo

A cura di C. Tomassini e A. Vesprini ALCUNE ISCRIZIONI NEL SANTUARIO DELL’AMBRO. < > = aggiunte del traduttori
Chiesina incorporata nel santuario; cappelle laterali; dedicazioni significati traduzioni; epigrafi latine sibille; profeti; storia edificio; retrofacciarta; volta figure; Santuario Madonna Ambro Montefortino
. Dentro alla chiesina incorporata nel santuario della Madonna dell’Ambro. Nelle immagini sono scritti i rispettivi nomi di profeti: 1- MOISES; 2- DAVID; 3- SALOMON; 4- HIEREMIAS = Mosè; Davis; Salomone; Geremia
. Alle immagini delle sibille: .1.- SI(billa) ERITHEA = HUMILIABITUR PROLES DOMINA UNIETUR UMANITATI DIVINITAS (trad. Sibilla di Eritre: Sarà umiliato Il figlio sovrano: la divinità si unirà all’umanità).
.2.- SI(billa) CUMANA = MAGNUS AB INTEGRO SAECULORUM NASCITUR ORDO JAM REDIT ET VIRGO, REDEUNT SATURNIA REGIAQUE PROGENIES COELO DIMITTITUR ALTO (trad. Sibilla ai Cuma: Un ordine potente è originato dalla pienezza dei secoli: già arriva anche la vergine; le feste saturnali ritornano e la regale progenie è fatta scendere dall’alto dei cieli).
.3.- SI(billa) AGRIPPA (senza iscrizione)
.4.- SI(billa) HELLESPONTICA (senza iscrizione)
.5.- DELFICA = NASCETUR PROFHETA ABSQUE MATRIS COITU EX VIRGINE EIUS (trad. Un profeta nascerà dalla vergine sua madre, senza coito).
.6.- CHIMICA = IN P(rima) FACIE VIRGINIS ASCENDET PUERI FACIES PULCRA, SEDENS SUPER SEDEM STRATAM PUERUM NUTRIENDUM ET JUSPONENDUM (trad. Nella prima bellezza della vergine il bel volto del bambino s’innalzerà, mentre sta seduta su una sede preparata per dover nutrire e cullare il bimbo,).
.7.- LIBICA = UTERUS MATRIS ERIT STATERA CUNCTORUM (trad. L’utero della madre sarà bilancia di tutti). .8.- SAMIA = ECCE VENIET DIVES ET NASCITUR DE PAUPERCULA (trad. Ecco verrà il ricco e nasce da una poverella).
.9.- PERSICA = ET GREMIUM VIRGINIS ERIT SALUS GENTIUM (trad. E il grembo della vergine sarà la salvezza delle genti)..
.10- FRIGIA = ANNUNCIABITUR IN VALLIBUS DESERTORUM VIRGO (trad. La vergine sarà annunciata nelle valli dei deserti).
.11- TIBURTINA = O FELIX ILLA MATER CUIUS UBERA ILLUM LACTABUNT (trad. O felice quella madre le cui poppe lo allatteranno).
.12- Immagine di sibilla senza nome scritto.

Nella retrofacciata.
\ Lato sinistro: ERIT IN NOVISSIMIS DIEBUS – MONS PRAEPARATUS VIRGINI – MARIAE IN VERTICE MONTIUM – ET ELEVABITUR SUPER CAELOS – ET IBUNT POPULI MULTI ET DICENT – VENITE ET ASCENDAMUS AD MONTEM – = trad. – Sul vertice dei monti ci sarà un monte preparato per la Vergine Maria, negli ultimi giorni e sarà elevato sopra i cieli e molti popoli andranno e diranno: ‘ Venite e ascendiamo al monte.’
\ Lato destro: VISITASTI TERRAM NOSTRAM ET INEBRIASTI EAM – IN FORAMINIBUS PETRAE IN CAVERNA – MARIAE OSTENDE MIHI FACIEM TUAM – SONET VOX TUA IN AURIBUS MEIS – = trad. – Hai visitato la terra e l’hai inebriata nelle forre rocciose e nella grotta di Maria: mostrami il tuo volto e risuoni la tua voce al mio udito”. \
\ D. O. M. DEIPARAE SANCTUARIUM TOTIUS PICENI FREQUENTIA CELEBERRIMUM CAROLUS CASTELLI ARCHIEP. PRINCEPS FIRMANORUM VII ID. SEPT. MCMVIII SOLEMNITER DEDICABAT CURANTE D. ANTONIO SERAFINI COMM. EQ. ORD. S. GR. M. = A Dio ottimo massimo: l’arcivescovo principe dei Fermani, Carlo Castelli, dedicava solennemente alla Madre di Dio il santuario molto celebre per la frequentazione dei fedeli di tutto il Piceno, il 7 settembre 1908, essendo amministratore il signor Serafini Antonio commendatore dell’ordine equestre di S. Gregorio Magno.
DIPINTI DI SANTI NELLE CAPPELLE LATERALI scendendo verso la navata dalla sede dell’organo .
-A – La cappella, vicina all’altare maggiore, fu stabilita, nei primi decenni del Seicento, dalla Confraternita o congregazione dei Cavallari assieme con i boscaioli e i legnaroli dei monti Sibillini. Gli antichi dipinti sono datati da Giovanni Cicconi al 1634 come opera di Domenico Malpiedi da Sanginesio, come per altre cappelle. La luminosa pala d’altare (1) San Francesco che riceve le stimmate, opera del 1928 di Giacinti Domenico. Sul lato a sinistra nella parete: (2) San Paolo caduto da cavallo. Nel pilastro (3) Santa Apollonia. Nell’altra parete, a destra (4) Sant’Antonio abate con gli eremiti. Sul pilastro (5) Santa Lucia. Nella volta tre riquadri: a sinistra (6) Arcangelo Raffaele e Tobia, con scritto che a lui è stata mandato l’angelo. Al centro (7) due Angeli. A destra (8): Santa Caterina d’Alessandria, con la scritta che la dice più mite dell’ateismo e più forte delle spade del martirio
-B – La cappella mediana ha la statua di San Giuseppe del secolo XX. Sul lato sinistro il dipinto (9) Sogno di San Giuseppe. Su un pilastro (10): Sant’Anna con la figliola S. Maria. Nell’altra parete (11) il Martirio di Sant’Andrea. Sul pilastro (12): San Gioacchino.
-C – La cappella presso l’ingresso del santuario, ha il quadro neoclassico (13) della Madonna del Carmine col Bambino e S. Antonio da Padova. In alto, al centro della volta il trigramma JHS (Gesù Salvatore degli uomini) tra (14) Santa Chiara con la mano sinistra sul petto e (15) Santa Scolastica a mani incrociate. Sulla parete a destra il dipinto (16) Sant’Antonio abate. Sul vicino pilastro (17): Santa Vittoria. A sinistra, nel pilastro (18) Santa Lucia; e sull’altra parete a fianco dell’altare (18) L’arcangelo Raffaele e Tobia.
-D – Oltrepassando la porta d’entrata, sulla parte sinistra della navata, dipinto pala d’altare (19): Madonna dei pellegrini di Loreto, del Caravaggio copiata nell’ottocento probabilmente da Fortunato Duranti montefortinese. Sul gradino in legno davanti alla mensa dell’altare le scultura giudicate dal Santarelli opera di fine secolo XVI alla maniera di Antonio Lombardi. Inoltre sul pavimento s’innalza la statua bronzea di San Pio da Pietrelcina. Nella parete a sinistra di questo altare il dipinto di Sacchi Claudio originario di Mercatello sul Metauro, anno 1987, raffigurante l’estasi di (20) Santa Veronica Giuliani. Nel pilastro il dipinto di Salvatore Tricarico, dell’anno 2012 (21): San Benedetto Giuseppe Labre, umile pellegrino dell’intera Europa. Nella parete destra (22) la Madonna con il Figlio, s. Giacomo minore e san Francesco d’Assisi orante. Nel pilastro (23) San Liberato da Loro, dipinto da Salvatore Tricarico dell’anno 2001.
-E – La cappella mediana, ha la scultura del SS. Crocifisso a grandezza naturale (alto 1,82) dono di Pio XI nell’anniversario della Redenzione, 1933. Nella parete sinistra (24) la Madonna pregata da sant’ Isidoro agricoltore, opera di Giuliano Ferri, donata dalla comunità omonima di Monterubbiano nel 1988. Nel pilastro (25): San Giacomo della Marca, dipinto da Salvatore Tricarico nel 2008. Nella parete destra (26) La Madonna Assunta sopra le nubi e le rocce montane, opera di Guido De Carolis, anno 1987. Nel pilastro (27): San Serafino da Montegranaro, del Tricarico ( a. 1999). \ Nella volta (28) la colomba simbolo dello Spirito santo.
-F – La cappella a sinistra del presbiterio ha il dipinto (29): S. Michele Arcangelo attribuito da Giuseppe Santarelli a Domenico Malpiedi. Sul lato sinistro (30) il Cristo Pantocratore seduto in trono, dipinto russo dell’Ottocento, con testo a caratteri cirillici nel libro. Nel pilastro (31): La beata Maria Assunta Pallotta di Force, dipinta nel 2006 da Salvatore Tricarico. Sull’altro lato l’icona (32) il Sacro Cuore di Gesù pregato da una famiglia e dai cavallari dei Monti Sibillini opera della clarissa suor Maria Antonietta Carlorecchio nativa di Fermo, anno 1995. Al pilastro il Beato Antonio da Amandola dipinto dal Tricarico (a. 2010)

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