TESTIMONIANZE sulla beata Madre Speranza di Gesù a Collevalenza. Marinozzi Lucio sacerdote diocesano Figlio dell’Amore Misericordioso

UNA VISITA DEL PROF. MARINOZZI A MADRE SPERANZA
In una pagina del suo diario il prof. Marinozzi don Lucio ha raccontato una sua visita a Madre Speranza avvenuta a Collevalenza di Todi, quando egli stava per decidere di andare a vivere insieme con i Figli dell’Amore Misericordioso come sacerdote diocesano con voti. Lo scopo era di andare incontro alle necessità umane del Clero specialmente giovane o povero, fondando ovunque case per il Clero, assieme con Madre Speranza di Gesù, ben conosciuta, a suo tempo, a Fermo.
Scrive: “Sui primi di novembre, tornando da Roma, passai per Collevalenza, per farle una visita ed esporre le mie difficoltà. Mi trattenne in una lunga conversazione, in cui mi disse tante cose. Ebbi senz’altro l’impressione che conoscesse lo stato della mia anima, rispose ai miei dubbi e mi diede consigli opportuni circa la mia vita interiore.
Parlò di Don Ricci, che le era apparso per raccomandarle l’opera sua e l’aveva tanto incoraggiata a venire a Fermo ed iniziare la sua opera per i Sacerdoti. “Lo avrà visto in sogno?” le domandai; No, no sveglia; era qui come lei!” “Come era dunque?” Replicai. “Era bello – rispose – così vivace e bello come non è nessuna persona di questo mondo!”
Don Ricci le aveva narrato anche come era avvenuta la sua fine; quella mattina, 6 agosto 1950, sentendosi mancare il respiro, tentava di alzarsi e si protendeva verso la finestra; cercava di respirare aria fresca… invece il Signore lo prese con sé.
E fu Provvidenza, poiché le autorità provinciali avevano già deliberato la chiusura del suo collegio; ciò che poi non avvenne a causa della sua morte e dell’universale plauso dei cittadini alla sua memoria. Madre Speranza ha detto più volte che Don Ricci è un santo e un santo da altare che aveva peraltro il cuore più grande della testa, volendo significare che la sua carità andava oltre i limiti della prudenza.
In quella occasione dunque, nel congedarmi da lei, io ero commosso per tante ragioni.” Nella pagina successiva il professore ha scritto la notizia che nel dicembre successivo egli fece i voti e passò a vivere in comunità con i Figli dell’Amore Misericordioso.

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