MATERNITA’ onorata popolarmente con la visita alla puerpere. Giampieri Franco pubblica le tradizioni popolari della Valle del fiume Ete: libro

V.d.M. 30 maggio 18
OGNI MATERNITA’ MERITA LA VISITA DI ALTRE MAMME
Una delle visite più importanti e tradizionali riguarda la maternità, molto apprezzata tra le famiglie e porta ad incontrare la puerpera e i neonati. Nel bel libro che racconta la vita del popolo nella valle dell’Ete, Franco Giampieri di Belmonte Piceno riassume ottimamente le molte usanze di un mondo trasformatosi.
Scrive a proposito della maternità, appena qualche giorno dopo il parto: “E’ arrivava il momento delle visite: parenti, amici e vicini tutti a congratularsi con i genitori, e i complimenti erano bene accetti perché il neonato già indossava gli amuleti sacri e profani per annullare invidie e cattiverie.
Il piccolo veniva esibito mentre succhiava il latte materno e tutti ne chiedevano il peso alla nascita, perché un buon peso era sinonimo di salute e rapida crescita e nello stesso tempo un vanto per la madre; anche la somiglianza era una cosa importante e tutti cercavano nel visetto le caratteristiche paterne e poi quelle con gli altri parenti.
In ogni caso, durante queste visite, nessuno doveva dimenticare di ripetere più volte, rivolgendosi al neonato, la frase scaramantica “non nuoccia – gne noccia”. La mamma che si era sgravata e che allattava al seno aveva bisogno di riprendere rapidamente le forze, quindi i regali più appropriati che riceveva erano galline per fare dell’ottimo brodo, fettine, zucchero, caffè e pasta comprata”. ( “E’ cambiato lo munno” Fermo 2015 p. 247 )

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