Anno 957 maggio
Rainerio di Adelberto fa permute con i monaci Farfensi
(Regesto Farfense III pp. 66-69 doc 362).
Nel nome del Signore Gesù Cristo, Dio, Salvatore nostro Gesù Cristo. Anno 757 dall’incarnazione del Signore nostro Gesù Cristo, durante il regno di Berengario assieme con suo figlio Adelberto, anno settimo, mese di maggio, indizione dodicesima. Risulta che Rainerio figlio di Odelberto del territorio ascolano, ha fatto oggi una permuta con Campone abate del monastero Farfense. Rainerio riceve trecento moggi in territorio Fermano in località Fecline a confine: da capo con la via pubblica e con la terra di S. Angelo e di singoli uomini; da piedi fino al fiume Aso con le sedi dei molini; da un lato fino alla “curte” <azienda fondiaria> de Rocbiano che è terra di S. Angelo; nell’altro lato fino allo stesso fiume <Aso>. Riceve inoltre la selva di Casule con ivi l’Isola visibile. Altri beni permutati nello stesso Fermo <= Territorio Fermano> in località Empiano terre e vigne unite di cento moggi, beni che rettamente sono per Angelo del fu Liutprando e parenti suoi. Confini: da capo fino alla terra di S. Angelo e Trasberto e Adamo; da piedi fino alla terra di S. Angelo, alla terra di Trasberto e di Adamo ed al limite; nell’altro lato la terra di S. Angelo. Inoltre <riceve> terra e vigna di trenta moggi che è retta per mezzo di Angelo chiamato Zufelone. (Confini): da capo la via pubblica; da piedi fino al torrente; da un lato fino alla terra di S. Angelo; dall’altro lato fino alla terra del vostro monastero tenuta da Goduldo per voi e fino alla terra di Lupone. Altri dodici moggi di terra in Casario dove sono i rettori. Confini: da capo fino alla terra di S. Maria e di singoli uomini; da piedi fino alla terra di S. Maria del vostro monastero e alla terra di Trasberto; nell’altro lato la strada pubblica. Inoltre le terre in località Collicello trenta moggi in retta a Lupone. (Confini) Da capo fino alla via pubblica; da piedi fino al torrente; da un lato fino alla terra che vi riservate e la terra di Trasberto; dall’altro lato la terra di S. Angelo e di singoli uomini. E’ dato ad appartenere tutto quanto è dentro i predetti confini: case, terre, vigne, selve, saliceti, campi, prati,pascoli, frutta, piante infruttifere e fruttifere, ripe, rive, acqua; corsi d’acqua, terreno colto e incolto. <Sintesi> I Farfensi ricevono 500 moggi di terreni presso il fiume Aso, a Force e presso il torrente Cenante, a confine con Ingelramo. Inoltre ricevono beni del valore di duecento soldi. L’estimo da parte regia con buonuomini, giudici, Amico scabino e da parte monastica, Stefano prete e monaco, Alberico diacono, stimarono la permuta vantaggiosa per il monastero. Scritto ad Amiterno, notaio Rainerio. Firme: Giso; Transarico; Jose.
Per Furcie, Furce v. conferme imperiali. Da Chronicon Farfense I p. 321) Per soldi cinquecento <500> diede in territorio Ascolano dove di dice <vocaboli> Force e Verano moggi cinquecento <500> <Confini> Da capo la strada e l’acqua di Force; da piedi il fiume Aso; da un lato i beni di Ingelramo; dall’altro il fosso Cenante.
Permute. (Chronicon Frafense I p. 309) <Permutati> in territorio Fermano in località Fecline trecento moggi e in Empiano cento moggi e in Casario trenta moggi e altrove dodici moggi e a Collicello moggi trenta. <Farfa> ricevette terre a Force e a Verano in territorio Ascolano ( moggi duecento)