I POLITICI CAPISCONO SE ASCOLTANO I CONCITTADINI
Le recenti elezioni politiche hanno espresso le divisioni dell’Italia. Il Nord vuole la capitale della ricchezza nazionale a Milano, il Sud attende di fruire del reddito di cittadinanza. Il Centro spera di ridurre la burocrazia e butta le attese verso una parte e verso l’altra.
I cittadini si accorgono che nell’attuale situazione italiana si propongono soluzioni facili a parole. Il dilagare dei populismi è la conseguenza immediata del fatto che il benessere non si diffonde nelle fasce medio basse della popolazione colpita persino da tasse locali, mentre è difficile realizzare la tassa sulle transazioni finanziarie dei ricchi.
I politici possono accorgersi che il sistema economico in Italia sta creando gravi disuguaglianze e queste non producono alcuna pace sociale; e tanto meno serve il dare colpa agli immigrati.
I cittadini vedono che l’incremento della ricchezza netta finisce nelle tasche di una piccola schiera di ricchi mentre metà della nostra popolazione non ne riceve benefici significativi. Le potenzialità di creare ricchezza diffusa nella società non risultano praticate.
I cittadini vedono che i lavoratori a media e bassa qualifica hanno perso potere contrattuale. Nella fase di globalizzazione economica essi vengono risucchiati verso il basso. Occorrerebbe invogliare i giovani a qualificare le loro competenze con adeguata formazione, sempre che possa crescere l’occupazione.
I cittadini si accorgono del ribasso del costo del lavoro. Desiderano le necessarie iniziative a favore degli ultimi: iniziative che hanno peraltro l’effetto di migliorare tutti. I politici non possono restare inerti di fronte al diffondersi della precarietà e dello sfruttamento lavorativo.
Il dilagare dei populismi è sempre più facile nelle aree geografiche più “diseguali” mentre i costi del lavoro sono tenuti bassi per la concorrenza. Gli Stati dove c’è maggiore “uguaglianza”, come i Paesi Scandinavi praticano la progressività fiscale con molto realismo. In Italia servono reti di protezione per le fasce più basse della popolazione.
Negli iter burocratici italiani che sono complessi e multipli, è facile che sia favorita la corruzione tanto che viene ridotto a metà l’importo delle somme realmente godute dalle imprese nell’eseguire i progetti. Con che sguardo rivolgersi alla cosiddetta casta?
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