Matelica: documenti per la storia del monastero delle Clarisse con la Beata Mattia negli anni da 1292 a 1300

Matelica documenti dal 1292 al 1300 per la storia del monastero della Beata

1292 febbraio 2 = atto a. = Pagamento in beni
Ivano del signor Scagno, amministratore di S. Maria Maddalena, a nome dell’abbadessa Mattia e del convento del monastero, consegna in proprietà a Petrono Rainaldi un terreno in località Cretaiolo a confine con lo stesso Petrono, con Loveno (Levono) Aiudi, con la moglie e figli di Giacomello de’ Fantolini, con i figli di Giacomo Vallorini (Valentini) e con la via e ciò per pagare in beni la muratura di un muro nella cinta e nella chiesa monastica. Sono testimoni Benuzio di Tardo (Sintardo) Entendi, Salimbene Fulcarelli e Levuccio Ventare. Notaio Bonaventura di mastro Benvenuto. Data a tempo di papa Nicolò IV.

1292 febbraio 2 = atto b. = Procura per presa di possesso
Donna Mattia abbadessa con volontà unanime delle consorelle, dei conversi e dei famigli: Giacoma, lsabetta, Daniela, Giovanna, Vittoria, Diotama, Filippuccia, Barbara, Eugenia (Erigonia), Isaia, Guiduccia, Graziadei, Agata, Cecilia, Giustina, Aurea, Aviadei, Tuttasanta, Fra’ Guido e Fra’ Salimbene fanno procura a Ivano del signor Scagno per consegnare a Petrone Rainaldi Bone la proprietà di un terreno a confine con lo stesso Petrono, con Levono Aiudi, con la moglie e figli di Giacomo Valentini e con la via e ciò per pagare la muratura di una canna o pertica di muro nella loro chiesa. Sono testimoni Benvenuto di Sintardo Entendi, Salimbene Fulcarelli e Levuzio Venture nella chiesa del monastero. Notaio Bonaventura di mastro Benvenuto. Data a tempo di papa Nicolò IV.

1293 novembre 5 = Ricevuta di dote sponsale
Benencasa di Pietro Brunelli fa ricevuta a Venuto di Venuto Petri Bone della dote di Margherita di Venuto sposa di Benencasa in libre 45 in moneta e 100 soldi in robe, con l’obbligo di restituzione in caso di morte o divorzio con figli minorenni. Sono testimoni il signor Vitale Petriani, Giacopone di Venuto Gozi, e Vitale di Petruccio Caposerra, nella casa del notaio scrivente Corbo del signor Giovanni. Data in tempo di sede romana apostolica vacante.

1300 settembre 14 = Vendita di terreni
Alla presenza di sedici testimoni elencati e delle autorità comunali, mastro Bartolo Benvenuti Petruzi sindaco dell’abbadessa, del capitolo del convento del monastero delle donne di S. Maria Maddalena., con atto del notaio Appiliuzi Giovannuzi Ubertini vende al sindaco del comune Ivano Iacoboni una ‘catasta’ di molini sul fiume Gino in locafità Molini de Rotis vicino ai possessi del monastero stesso, con tetto, pareti, macine e altri attrezzi da molino, con chiusa, vallato e terreno necessario alla manutenzione, al prezzo di 1160 libre. Si impegna ad ottenere il consenso dal vescovo o dal delegato della Chiesa. Notaio Matteo di mastro Giunta.

1300 ottobre 18 = Locazione di molini (archivio comunale) ‘
Il sindaco del comune di Matelica dà in locazione una dozzina di molini elencandoli, tra cui quello avuto dal monastero di S. Maria Maddalena, con precisi impegni.
< Vedi in GRIMALDI, 1911, p.268, n.752>

1300 ottobre 27 = Testamento in copia
Benentendi del fu Accurimbona Atti Simoni fa testamento con lasciti per la prassi canonica, la sepoltura, i poveri, le ss. Messe cantate. Lascia 7 ducati per ciacuna ‘incarcerata’ del castello di Matelica; altri lasciti per maltolto, per le decime di S. Angelo de Ocrusi; per l’anima della madre alla confraternita dei Chierici, ai frati di S. Francesco, ai frati di S. Agostino. Altri soldi peri poveri, per una penitenza omessa, per danni a Tommaso Silvestri, per restituzione a Bartolomeo di Attone Barunci, per un prestito avuto da Tintio Bartoli da Foligno, per un mutuo da donna Benvenisa vedova di Giovannuccio. Stabilisce come fideiussori Albricuccio e Bartolomeo. Lascia a sua moglie 50 libre di dote, altre 10 libre con tutti i panni di lino e di lana e l’usufrutto della casa assieme con i figli. Stabilisce come erette universale la figlia Annesuccia: se da lei nascerà un figlio maschio, questo nipote diventerà erede universale restando ad Annesuccia 60 libre; se invece nascerà una nipote femmina sarà erede alla pari. Qualora Annesuccia morisse con figli minorenni o senza figli sono destinati 100 soldi ad Albricuccio di Atto Castellane e 100 soldi a Bartolomeo di Attone Barunci con l’obbligo di donare 10 libre per le anime dei genitori. Lascia gli altri beni a sua nipote Lucia e a sua sorella Planca come eredi. Il testamento è scritto in casa del notaio Francesco Salimbene ove sono testimoni: Albricolo di Attone Bulci, Matteo Pullie, Salimbene di Giovanni; Bonaventura Stuerini, Francesco lacobi, Pietro Inistriani e Giacomuccio Silvestri, Data a tempo di papa Bonifacio VIII. Scrive questa copia del testamento il notaio Matteo di mastro Giunta per ordine di tutto il consiglio comunale di Matetica.

1300 (novembre(?) senza data) = Testamento
Puzio Vitali con suo testamento fa lasciti per maltolto, per chierici, per scolari e per poveri in occasione della sepoltura; inoltre per ss. Messe cantate, per candele di cera, per decime. Lascia anche un’offerta a ciascuna ‘incarcerata’ matelicese.

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