Matelica: documenti per le Clarisse con la Beata Mattia negli anni dal 1287 al 1289
1287 gennaio 11 = documento di toponimo edito dal GRIMALDI, p. 222 n. 523,b = Il Borgo di Matelica è detto di Santa Maria Maddalena
1287 aprile 19 = Ordinanza del giudice della Marca
Bernardo da Assisi, giudice generale della Marca, su richiesta, ordina ai coltivatori dei terreni del monastero di S. Maria Maddalena: Matteo di Attone Bonatti, Benintenni Clementi, Giacomo di Compagnone Bonatti, Rainaldo Migliori, Benvenuto di Compagnone Bonatti, Giacomo di Ventura Bonatti, Rainaldo Bonatti, Benedetto di Accursio Paganelli, Compagnono Petrocini e ai figli di Ugolino Accursi de Bianca di pagare il fiottato delle terre donate al monastero dal sig. Berettillo o da Matteo del signor Sinibaldo. Per eventuale opposizione si presentino entro tre giorni dal ricevimento della presente. Data a Montolmo
1287 aprile 27 = Notifica di ordinanza giudiziaria
Gregorio, balivo della curia del giudice generale della Marca, notifica l’ordinanza del giudice datata 19 aprile 1287 ai lavoratori citati per pagare i frutti al monastero di S. Maria Maddalena, eccetto che a Matteo di Attone Bonatti ed ai figli di Ygolino Accursi che sono esenti dalla citazione in quanto minorenni. Sono testimoni Simone Severini, ser Vannetto, Salimbene, Giacomuccio di Rainaldo Bonatti. davanti alla casa del figlio di Rainaldo Cacciaconti. Notaio Ventura Massei. Data a tempo di sede apostolica romana vacante.
1287 settembre 26 = Procura per vertenza
Donna Matelda(=Mattia) abbadessa delle donne del monastero di S. Maria Maddalena con unanime volontà delle consorelle Agnese, Margarita, Isabetta, Cristina, Daniela, Lucia, Andrea, Caterina, Diotama, donna Cristina, Giacomuccia, Giovanna, Mattiola, Vittoria, Isaia, Alluminata e delle altre i monache e suore fanno procura al signor Enrico da San Severino ed al converso loro Fra’ Giacomuccio per presentarsi di fronte al vescovo ed a ogni altro giudice della Marca e della Chiesa per le vertenze mosse dai Frati di S. Agostino circa i beni del signor Matteo e del signor Sinibaldo e di don Vitaliano Aibrici. Sono testimoni nello stesso monastero mastro Percivalle un tempo da Cesena, suo figlio Giovanni e Verlutio del signor Giacomo. Notaio Leva di Bonagiunta da Matetica. Data a tempo di sede apostolica romana vacante.
1287 dicembre 10 = Procura per vertenza
Il capitolo del monastero delle donne di S. Maria Maddalena assieme con l’abbadessa Matelda con unanime volontà dei frati, dei conversi e delle suore Giustina, Agnese, Margherita, Cristina, Andrea, Catalina, Diotama, Isabetta, Lucia, Daniela, donna Cristina, Alluminata, Giacomuccia, Amadea, Filippuccia, Agata, Sicilia, Cristina, Guiduccia fanno procura ai due conversi Fra’ Giacomo del sig. Simone, Fra’ Giacomuccio e ad Annibaldo del signor Scagno da Camerino per presentarsi di fronte al vescovo di Camerino, Rambotto e ad ogni giudice per la vertenza con suor Francesca figlia del fu signor Burgarelli. Sono testimoni Giacomuccio di Accursio Altemilie, mastro Ranaldo Corsolino e Sune Vitale, nella chiesa di S. Maria Maddalena. Notaio Tommaso Scagni. Data in tempo di sede apostolica romana vacante.
1288 aprile 1 = Vendita di un terreno e toponimo: Borgo
Nallo Sinibaldi vende al comune di Matelica, tramite l’amministratore Sinibaldo Massei un terreno di sette tavole e due terzi nel Borgo Nuovo di S. Maria Maddalena presso la porta e il fosso per il muro comunale al prezzo di tredici libre e mezza con atto del notaio Manfredo Sinibaldi
1288 ottobre 22 venerdi = Ordinanza del giudice comunale
Il giudice e vicario del comune di Matelica signor Bonaccorso da Montecchio (oggi Treia) fa precetto con minaccia di penalità che Iagnino (=Ivanino) di mastro Percivalle della Romagnola (Romandiola), entro tre mesi, affinché completi la porta per conto del monastero di S. Maria Maddalena come da rogito di mastro Rigo Servi fatto quando era sindaco dei monastero Giacomuccio del signor Finaguerra, proprio al modo della porta del luogo dei Frati Minori di Morro. L’attuale sindaco Fra’ Giacomo garantisce di dare il necessario per tale opera a lagnino. Il giudice Pancrazio incarica Benvenuto Bellafonte a controllare l’esecuzione dell’opera. Sono testimoni Francesco Attolino e Facciabene Marzari nel palazzo comunale di Matelica ove scrive l’atto per ordine del giudice, il notaio Monaldo Baculi (Biciculi). Data a tempo del papa Nicolò IV.
1289 aprile 18 = Ordinanza del giudice comunale
Il signor Giovanni Corradi da Foligno, giudice e vicario del comune matelicese, secondo il precetto del predecessore signor Bonaccorso da Montecchio (oggi Treia) ordina a lagno di mastro Percivalle con bando e minaccia di penalità affinché abbia ad ultimare a perfezione la porta per conto del monastero di S. Maria Maddalena come da contratto con l’allora sindaco del monastero Giacomuccio del signor Finaguerra scritto dal notaio Rigo Servi. Sono testimoni mastro Attone del signor Giacomo e Giliolo Casaria nel palazzo comunale ove scrive l’atto il notaio Monaldo Biciculi(?). Data a tempo di papa Nicolò IV.
< In questa pergamena è scritto anche atto del 1288 ottobre 22>
1289 giugno 11 = Ordine di far copia di un atto notarile
Il notaio Munaldo Biciculi(?) nel palazzo comunale di Matelica, alla presenza dei testimoni: Tomasino Feste, Palmerulo di mastro Palmerio e Francesco Bonafede, per ordine del signor Giovanni Corradi giudico e vicario del comune, trascrive un atto del notaio Matteo datato 19 aprile 1274 (!) in cui donna-Mattia dona l’oratorio alle Trocche sul monte Gembo a Fra’ Rainaldo Topino (monaco) benedettino.