MATELICA MONASTERO DELLE CLARISSE carte per la storia della Beata Mattia anni 1272- 1274

Matelica.Carte.b.Mattia.1272.1274.
1272 giugno 1 = Procura del monastero per vertenze
La prioressa del monastero di S. Maria Maddalena, Allumenata, per decisione del capitolo delle suore, nomina amministratore, e rappresentante loro Fra’ Andrea, converso del monastero, per prendere possesso diretto di tutti i beni donati da Mattiola del fu Guarnerio del signor Gentile Lazzani e per presentarsi di fronte a qualsiasi autorità, in particolare di fronte al giudice e vicario generale del papa nella Marca, mastro Guglielmo a chiedere che costringa Mattiola a tornare nel loro monastero secondo l’oblazione da lei fatta per vivervi regolarmente come monaca. Con coercizione canonica del vicario predetto, sia fatta tornare Mattiola a vivere con l’abbadessa o prioressa o rettrice e con le monache per servire Nostro Signore Gesù Cristo in questo monastero. Inoltre l’amministratore eletto esiga da Ivano del signor Scagno e dalla moglie Sibilla i panni di ‘gazanello’ promessi e dovuti dare a Fioretta o Rosa figlia del fu Masseo del signor Rainaldo e faccia tutto quanto opportuno a nome del monastero e del convento di S. Maria Maddalena. Sono testimoni Petruzzolo sarto, Pietro Attoni Filippi, Giovanni Compagnoni da Sant’Angelo, scrive il notaio imperiale Matteo davanti alla porta del medesimo monastero. Data al tempo di papa Gregorio X.

1273 aprile 19 = Oblazione monastica
Venutola del fu Vitale Cristiani, chiamata anche Angeluccia, dona se stessa ed i suoi beni a Dio nel monastero delle ‘dominae\donne’ di S. Maria Maddalena di Matelica nelle mani della badessa Mattia che la accoglie consorella in mezzo a loro. Venutola mantiene il possesso dei beni del padre Vitale e della madre Benvise del fu Albrico Carelli sino a che il monastero a cui li ha donati non ne prenderà diretto possesso. Sono testimoni nel monastero, il signor Morico di Giovanni, il signor Finaguerra del signor Albrico, mastro Suppone di Nicola, Fra’ Vitale, Fra Lenguatio, Fra’ Andrea, che sono tre conversi del monastero medesimo ove scrive l’atto il notaio imperiale Matteo. Data a tempo di papa Gregorio X.

1273 aprile 21 = Indulto per chi dona offerte al monastero
Tommaso, preposito di Fano, vicario generale in spiritualibus del papa nella Marca Anconetana, nella Massa Trabaria e nella città di Urbino, scrive a favore delle religiose ‘dominae\donne’, dell’abbadessa e del convento del monastero di S. Maria Maddalena di Matetica che stanno costruendo una loro cisterna per acqua, data la necessità, ed han bisogno di sovvenzioni per completarla. Il vicario predetto esorta i fedeli a fare elemosine concedendo ai benefattori cento giorni di condono della penitenza impartita . Data a Iesi a tempo di papa Gregorio X.

1274 aprile 19 = Consegna di un oratorio monastico
Mattia, abbadessa del monastero di S. Maria Maddalena con le consorelle Alluminata, Amadea, Cristina, Giustina, Guiduccia, Agnese, Margherita, Benvenuta, Isabet, Andrea, Catalina, Deutama, Francesca, Giacoma, Barbara, Lucia, Daniela, Berardesca, Cristiana, Cecilia, Aurea, Giacomella, Giovanna, Rosa, Mattia, Caradonna, Mansueta, Lavinia, Nastasia, Tomassa ed il converso Fra’ Lenguatio concedono a Fra’ Rainaldo Topino richiedente il possesso del loro oratorio sul monte Gembo in località Trocche per viverci nel servizio di Dio e nella penitenza. Lo liberano da ogni obbligo verso il monastero. Eleggono come procuratore loro per la consegna Fra’ Vitale converso, senza rivalsa su Fra’ Rainaldo neanche per la donazione fatta da Pietro del signor Giacomo e Nepoliono Raneri o dal comune matelicese. Sono testimoni don Accursio pievano matelicese, Fra’ Landolfo lacomelli, il frate predicatore (domenicano) Fra’ Accurrimbona Severini Boni, il vicario dei-comune di Matelica mastro Aldobrandino, il signor Fantegino Rainaldi, il signor Finaguerra del signor Albrico, Federico del signor Alberto, Albertuzio Bucari, Ivano del signor Scagno, Brachette e Zovicta nell’oratorio di S. Maria Maddalena dove scrive il presente atto li notaio Matteo. Data-a tempo di papa Gregorio[X].
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1274 agosto 16 = Lettera del vicario pontificio nella Marca
Mastro Bernardo arcidiacono di Narbona, cappellano del papa e suo vicario generale in spiritualibus nella Marca anconetana, nella Massa Trabaria, nella città e diocesi di Urbino, scrive a don Accursio pievano di Matetica riguardo al fatto che Pietro Amate di Matetica in qualità di tutore di Venutola di Vitale si era recato da lui per lamentare che la ragazza era trattenuta dalle monache di S. Maria Maddalena ed in precedenza lo stesso don Accursio era stato da lui incaricato di verificare se ci fossero atti colpevoli, anche con minaccia di scomunica, ora lo incarica di ricevere, con giuramento dell’abbadessa e delle monache, la dichiarazione se trattennero o no la ragazza e dove ora costei si trovi, trasmettendone notizia scritta a lui stesso. Data a Cingoli a tempo di papa Gregorio X, anno terzo.
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1274 agosto 18 = Consegna di lettera del vicario pontificio
Don Accursio, pievano di Matelica, presenta la lettera inviatagli da don Bernardo vicario pontificio come nell’atto precedente per inquisire le monache di S. Maria Maddalena sull’accusa di Pietro Amate tutore di Venutola, se avessero trattenuto arbitrariamente la ragazza. Sono testimoni il signor Giovanni Divizie e il signor Ventura di mastro Attone davanti la porta del monastero. Don Accursio dà ordine a donna Mattia abbadessa, alle monache ed al loro amministratore Fra’ Giacomo di prestar giuramento di verità sui fatti denunciati. Ma questi fanno appello contro l’obbligo imposto di giurare e dichiarano per verità che Venutola era stata già nel loro monastero per undici mesi sino al giorno cinque marzo passato, poi per consiglio di Fra’ Giacomo pievano di Pieve Favera e di altre persone sagge era uscita ed ora si trova in un monastero del ducato, intitolato a S. Maria Maddalena. Si dichiarano pronte ad adoperarsi affinché la ragazza si presenti di persona al vicario pontificio entro quattro giorni. Notaio imperiale Bonacosa Benvegnati. Data a tempo di papa Gregorio X.

1274 settembre 5 = Lettera del vicario pontificio nella Marca
Mastro Bernardo vicario pontificio, come nell’atto precedente , ordina al pievano di Matelica don Accursio di collocare la prima pietra data all’inizio dal vescovo al monastero di Sant’Agata mettendola nel luogo nuovo ove viene trasferito con lo stesso titolo. Data a Cingoli a tempo di papa Gregorio, anno terzo.

1274 settembre 15 = Consegna di una lettera del vicario pontificio
Sinibaldo Massei amministratore e agente del monastero matelicese di Sant’Agata consegna al pievano don Accursio la lettera del 5 settembre scritta dal vicario pontificio nella Marca, come nell’atto precedente, alla presenza dei testimoni Ugolino del signor Monaldesco, e Giacomo Ugolini Agustole nella pieve matelicese dove scrive l’atto il notaio imperiale Giacomo del signor Actolino. Data a tempo del papa Gregorio X.

1274 ottobre 7 = Indulto vescovile per i benefattori
Arnolfo, vescovo di Numana, accogliendo la richiesta dell’abbadessa del monastero di Sant’Agata, concede il condono della penitenza di un anno per i peccati veniali e di 40 giorni per quelli gravi confessati, a favore dei benefattori e di quanti visiteranno il nuovo monastero in una terza domenica di qualsiasi mese ed anno o nel giorno della festa di s. Agata. Data a Numana.

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