Matelica 1271 carte beata Mattia.
1271 giugno 2 = Testamento con lascito monastico
Il signor Rainaldo del signor Gualtiero, chiamato anche Rainaldo del signor Masseo, con suo testamento dispone per donna Fioretta, monaca a S. Maria Maddalena e sua nipote, figlia di suo figlio Masseo, defunto, la somma di libre 10 come eredità dovutale e a tal fine riceverà ogni anno soldi 20 sino al saldo delle 10 libre. Stabilisce come erede l’altro suo figlio Rainalduccio con la clausola che se fosse morto prima che i figli di costui siano venticinquenni, l’eredità paterna sarebbe passata a Lazano del sig. Giacomo autorizzato dal testatore a vendere i beni ereditati nel distretto di Matelica, ma con divieto di vendere quelli esistenti nel distretto di San Severino. Dal ricavato della vendita darà a donna Fioretta altre 50 libre. Dopo la morte di costei in monastero, la somma servirà a costruire una chiesa o una casa a lode di Dio per l’anima del testatore. Sono testimoni il chierico Morico di Giovanni, il signor Giovanni Mistriani, il sig. Vengnate Severini, Salimbene del signor Sinibaldo, Ivano del signor Scagno, Napolione Raineri, Ruggero del signor Rainaldo, Albertuccio Ugolini, nella casa del testatore ove scrive l’atto il notaio Fantesino del signor Rainaldo, giudice ordinario. Data a tempo di sede romana vacante,
1271 giugno 16 = Testamento con legati pii
Rainalduccio del fu Rainaldo figlio del signor Masseo Lazani facendo testamento lascia 40 soldi da distribuire ai poveri per la sua anima, 7 libre per il funerale, 36 soldi per eventuale maltolto, 20 soldi come legato pio e 20 soldi per restauri alla chiesa di S. Maria del Piano o di Savenano. Comanda di pagare ogni debito dei genitori secondo il loro testamento e di pagare ogni anno a sua nipote Fioretta un mantello ed una tunica. Dispone 40 soldi per celebrare le Messe, 20 libre come legato a Nepolione Raineri ed a Pietro del signor Giacomo. Stabilisce come erede universale sua sorella Sibilia a cui assegna una casa sita a Matelica confinante con Pietro del signor Giacomo, con la via, con il signor Finaguerra del signor Albrico e con la ripa o fosso del comune matelicese; inoltre le dà una vigna in Savenano confinante con la via, con Sinibaldo di Masseo Sinibaldi, con la figlia di Giacomo Bene e con il fossato. Lascia a Laczano del sig. Giacomo le sue proprietà e diritti consegnatigli già nel territorio e castello di San Severino secondo il testamento di Rainaldo suo padre. Lascia 30 soldi per Rialta, moglie di Accurrimbona Nonvollie. Scrive questo testamento il notaio Fantesino giudice, figlio del signor Rainaldo, nella casa di Laczano del signor Giacomo, ove sono testimoni i signori Bonacurte di Masseo Laczani, Yuano (Ivano) del signor Scagno, Pietro del signor Giacomo, Nepolione Raineri, Salimbene del signor Sinibaldo, Accurrimbona Nonvollie, Matteo Renzi, Salvo Rainaldi. Data a tempo di sede apostolica romana vacante.
1271 luglio 3 = Promessa di esecuzione testamentaria
Donna Sibilia figlia del sig. Rainaldo del signor Masseo Laczani, consenziente il marito Yuano (Ivano) del signor Scagno, promette a Fioretta figlia del signor Masseo del signor Rainaldo, di darle ogni anno una tunica ed un mantello in panno di gactinello (gazanello) per eseguire il testamento di suo fratello Rainalduccio del defunto signor Rainaldo. E’ notaio il giudice Fantesino del signor Rainaldo nella casa del fu signor Rainaldo del signor Masseo, ove sono testimoni il signor Finaguerra del signor Albrico, il mastro Giacomo Palmuzi, Palmulo del signor Benvenuto, Salimbene del signor Sinibaldo, Laczano del signor Giacomo, Ugolino di Fantesino, Ivano del signor Scagno. Data in tempo di sede apostolica romana vacante.
1271 luglio 30 = Consegna di terreno per erigere un monastero
Pietro del signor Giacomo e Nepolione Raineri alla presenza del vescovo di Camerino, Guido, e dell’abate di Sant’Angelo, donano a Fra’ Rainaldo Topini per lui e per i confratelli, un terreno boschivo di 4 modioli sul monte Gemmo in località Trocche a confine con i donatori e con Nicola Guidi. Lo autorizzano a costruirvi un monastero ed un eremo con la chiesa di s. Margherita. Sono testimoni il signor Matteo Petruzi, il signor Fantesino Rainaldi, il signor Giacomo Plebani nella pieve matelicese ove scrive l’atto il notaio mastro Matteo del signor Bentivoglio. Data a tempo di sede apostolica romana vacante.
1271 agosto 10 = Oblazione monastica della giovane Mattia
Mattia del fu Guarnerio del sig. Gentile Lazani (1) offre se stessa ed i suoi beni a Dio ed a S. Maria Maddalena nel monastero del borgo del castello e comune di Matetica, nelle mani di suor Omodea (al. Amedea) monaca che accoglie a nome del monastero la giovane Mattia nell’oblazione che fa per la salvezza della sua anima. I beni donati sono terre urbane e rurali, molini, selve, prati e possessioni ed in attesa della presa di possesso da parte del sindaco del monastero o suo delegato come oblatrice li mantiene a titolo precario. Sono testimoni il cappellano del monastero don Morico di Giovanni, il chierico Matteo di Giovanni e Cosarello di Donato Guarini da San Severino, mentre scrive l’atto nella stessa chiesa monastica il notaio imperiale Matteo, davanti all’altare di S. Maria Maddalena. Data in tempo di sede vacante dopo la morte del papa Clemente IV.
(1) Variante fonetica: Nazari nel 1237 gennaio 11
1271 settembre 14 = Autorizzazione vescovile a trasferire un monastero
Il vescovo di Camerino Guido autorizza Anselmuccio rappresentante della badessa del convento delle suore del monastero di Sant’Agata sito vicino alla via per Santa Anatolia a Matetica a trasmutar il loro luogo ed a costruire una nuova chiesa entro la cerchia di Matelica nel terreno dei figli di mastro Matteo. Concede loro inoltre la facoltà di celebrare la liturgia su un altare portatile. Il pievano matelicese è delegato a trasportare la prima pietra dal precedente luogo a quello in costruzione. Permangono le indulgenze concesse precedentemente per la chiesa e per il convento loro. Scrive la concessione il notaio imperiale Offreduccio nella pieve di Matelica di fronte ai testimoni Federico ed Actutio del signor Alberto; il signor Giacomo Plebani, il signor Ventura di mastro Attone, don Bernardo e altri.
1271 dicembre 8 = Consegna di una citazione vescovile
Il vescovo di Camerino scrive alle suore del luogo di Sant’ Agata a Matelica a motivo della querela che Fra’ Giacomuccio amministratore del monastero di S. Maria Maddalena aveva presentato contro la costruzione del nuovo luogo delle suore di Sant’Agata senza rispettare le distanze, Il vescovo chiede alle suore che entro tre giorni si rechi da lui il loro amministratore. Questa lettera è presentata a donna Latina abbadessa del monastero di Sant’Agata dal notaio mastro Suppone, attuale amministratore di S. Maria Maddalena, in data 8 dicembre 1271 a Matetica, presso la casa del figlio di Guarino del signor Uguccione alla presenza dei testimoni Masseo Guarnuzi, Matteo Petri, Accurrimbona Attoni e Benvenuto Camide.Scrive questo atto il notaio Rainaldo di donna Berta.
< Segue nella stessa pergamena un atto del 31 dicembre 1271 >
1271 dicembre 31 = Scadenza di risposta ad una querela
In relazione alla citazione consegnata in data 8 dicembre scorso con chiamata per l’amministratore di Sant’Agata a comparire di fronte al vescovo per la querela da parte dell’amministratore di S. Maria Maddalena, viene ora stabilita per suor Latina abbadessa di Sant’Agata, la scadenza per presentare, entro l’ottava dell’epifania, la risposta al libello di querela.