Anno 1237 gennaio 11 = Oblazione e professione religiosa
Donna Rosa del defunto Signor Ranno di Alberto Gualtieri dona se stessa ed i suoi beni a DIO entrando nel monastero e chiesa di S. Maria Maddalena. Promette l’obbedienza a Fra’ Pietro Ministro dei Frati Minori ed alle consorelle e si impegna a rimanere sempre in monastero. La consacrazione nella castità, nell’unità, nella necessità, nella rinuncia al mondo è fatta a Dio per l’amore verso nostro Signor Gesù Cristo, verso la beata Vergine Maria e la b. Maria Maddalena. Nella professione viene vestita dei teli- dell’altare con il bacio della pace. Cede al monastero i suoi diritti sulla somma di 400 libre, avute dalla vendita dei beni paterni e materni con l’impegno di difenderli contro il signor Masseo ed il signor Gentile NAZARI. Donna Biatrice e Donna Rosa avevano donato al monastero anche la somma di 156 libre. Sono testimoni il signor Bartolo Gentili, il sig. giudice Rainaldo; Morico da Rocca e il signor Benintendi, il sig. Pietro Palmucci, Buonfrate, Fra’ Filippo, il signor Bentevoglio ed altri in detta chiesa. Notaio Albertino. Data al tempo del papa Gregorio e dell’imperatore Federico.
1237 aprile 20 = Accordo di deposito per eredità
In attesa del lodo arbitrale affidato entro la metà del maggio successivo a Fra’ Pietro ministro dei Frati Minori, oppure, in caso di sua assenza, al Vescovo di Camerino don Filippo, in merito alla destinazione delie 200 libre derivanti dai beni del defunto Ranno, beni che la figlia di costui, Donna Rosa, ha venduti ai figli di Lazario, si fa accordo di depositare la somma detta presso il signor Morico da Rocca. La lite verteva fra l’amministratore notaio Attone Vanimbene del monastero di S. Maria Maddalena ove Donna Rosa era monaca, contro i signori Masseo e Gentile figli di Lazario. Al frate Ministro o al Vescovo è affidato anche il lodo arbitrale per l’eredità testamentaria- di Ilde
(1237? Maggio?) frammento senza data. = Procura del monastero
Le monache del monastero di S.Maria Maddalena, tra cui donna Isolana, donna Chiara, Lucia, Agnese e Catalina scelgono il loro procuratore per comparire di fronte a Fra’ Pietro da Vercelli oppure al Vescovo di Camerino Filippa nella vertenza contro Masseo e il signor Gentile di Lazario circa l’eredità del padre signor Ranno, e della madre donna Beatrice, tra cui 555 libre. Sono testimoni il signor Albrico Finaguerra, il sig. Finaguerra, il sig. Morico da Rocca, il sig. Suppolino, il sig. Albrico Mori, Giovanni Albrici e il signor Biasio. Notaio Atto Deoni avvocato apostolico.
1237 settembre 2 = Vendita di un terreno
Benencasa Alessandri notaio vende un terreno arativo sito in località Casoie di Matelica a confine con Sorello, il genero di Attolino, i figli di Paganuccio e l’acquirente Attone di Pietro Tebaldi, al prezzo pagato di quattro libre e sei soldi. Sono testimoni davanti alla casa di Gentile di Attone Strovegli, il signor Monco da Rocca, Matteo Attoni, Pietro Albi e Salimbene Ranni. Notaio imperiale Bentevegna Alberti. Data al tempo di papa Gregorio e di Federico imperatore.
1238 maggio 27 = Permuta di casa con pagamento
Benentenni del fu Bonasera consegna ad Attone di Pietro Tebaldi la casa sita a Matelica a confine con Androna, i figli di Paganuccio, Accurro di Bonasera e le vie. In permuta Attone consegna la casa sita a Matelica a confine con Matteo di Attone Blanci, Androna, Bonaccorso di Attone Cristiani e sua consorte e con Bonora Beneraini, inoltre paga l’aggiunta di quattro libre. Sono testimoni Accurro Bonasera, Tomasio Blasi (Blanci), Mercato Petri da Cerrito e Scagnarello di Albrico Tebaldi. Notaio imperiale Benencasa. Data a tempo di papa Gregorio e di Federico imperatore.
1243 giugno 29 Ricevuta del pagamento di un manso
Venuto di Berta Rigi riceve da Giovanni di Pietro Sassolini e dalla consorte Letizia la somma di soldi 134 e denari 4 per il pagamento a saldo di un manso. Sono testimoni Benintenni, Amicolo, Accone Pegilli, Severino Azze, Attone di Accursio Franconi e Attone Deruni davanti alla casa del giudice Amicolo dove fa rogito il notaio imperiale Benenuntio. Data a tempo dell’impero di FedericoII.
1243 settembre 12 = Accordo di posizione come contendente
Durante la lite che coinvolgeva da una parte Finaguerra Albrici assieme con il signor Rainaldo Gualtieri e dalla parte avversa Benvenuto Bertenise, contro costui si dichiara avverso anche Giovanni di Pietro Sassolini che ha fatto il patto di non far pace se non di comun accordo contro Benvenuto. Sono testimoni Pietro Severini, Actolinello di Attone e Guintarello banditore, in casa del pievano don Matteo ove fa rogito il notaio Iacopo. Data a tempo di Federico II imperatore romano.