SAN SERAFINO DA MONTEGRANARO LAICO CAPPUCCINO venerato nell’arcidiocesi di Fermo. Notizie di Giuseppe sac. Cecarini

Dal libro di Giuseppe Cecarini, “Santi e Beati particolarmente venerati nell’arcidiocesi di Fermo”. Fermo 2014 p. 51
SAN SERAFFINO DA MONTEGRANARO Cappuccino laico venerato nell’arcidiocesi di Fermo il 12 ottobre. Notizie di Cecarini Giuseppe
Nacque a Montegranaro nel 1510 e gli fu dato il nome di Felice, poi cambiato in quello di Serafino quando fece la professione nell’ordine cappuccino. Da piccolo fu mandato da un contadino, che gli affidò l’incarico di pascolare le pecore. Alla morte del padre, andò ad aiutare il fratello muratore. Devotissimo, impiegava il tempo libero nella preghiera.
Nata in lui la vocazione religiosa, chiese al padre guardiano dei cappuccini di Tolentino di essere accettato. Dopo un anno di noviziato, fu ammesso alla professione religiosa. Suscitò ovunque ammirazione per la sua pietà, la sua umiltà, la sua castità, le sue penitenze e la sua devozione all’Eucarista, alla Madonna, ai santi, agli angeli.
Visse povero, ma fu di sollievo per molti bisognosi. Gli furono affidati compiti umili, fra i quali quello di portinaio e di questuante, donando parte di quanto riceveva alla gente bisognosa. Nei colloqui con le persone che incontrava, cercava di dare buoni consigli e di mettere pace e tranquillità tra la gente e di sistemare situazioni familiari irregolari. Quando accompagnava i predicatori, cercava di essere utile col suo esempio di umiltà e di penitenza. Usava abiti rattoppati e sandali che spesso gli cadevano dai piedi. Indossava anche il cilicio per far penitenza dei peccati suoi e delle persone che si confidavano con lui.
Trascorse la maggior parte della sua vita nel convento dei Cappuccini di Ascoli Piceno, ove si dimostrò fedele alla regola. Molti si rivolgevano a lui per essere sollevati nelle loro pene morali e materiali. Visitava gli ammalati negli ospedali o nelle loro case.
Sentendo vicina la morte, intensificò la sua vita di preghiera e di penitenza. Il 12 ottobre 1604, all’età di sessantaquattro anni, rese in serenità la sua anima a Dio.
Nel 1726 fu proclamato beato dal papa Benedetto XIII e santo dal papa Clemente XIII nel 1767.

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