SANTITA’ FERMANA: culto con memoria il 25 MAGGIO a San GIRIO eremita
Nacque nel 1274 a Lunel, piccolo paese della Francia, da Gerardo Amici e Teresa Raimonda, di nobile e ricca famiglia. Girio ricevette da uno zio materno una consistente eredità, ma egli aspirava a vivere in povertà, per non essere ostacolato nella sua consacrazione a Dio. Insieme con il fratello Effrendo, decise di lasciare la casa e tutti i suoi averi per poter condurre una vita cenobitica o eremitica con preghiere, meditazione, penitenze e digiuni.
Intrapresero un cammino alla ricerca di un luogo adatto, ove, lontano dai frastuoni del mondo, potessero attuare i suoi progetti. Giunti presso un ponte che si elevava sopra un fiume, notarono due nicchie a forma di caverne che sembravano adatte per la sua vita eremitica.
Ma per le grandi piogge il fiume si ingrossò così tanto da impedire di risalire per trovare un po’ di cibo. Venne allora incontro la Provvidenza facendogli portare del pane da due serpenti. Terminate le piogge, Girio ed Effrendo andarono al vicino villaggio per trovare un sacerdote con cui confessarsi e ricevere la comunione.
Raccontando quanto era avvenuto, suscitarono l’ammirazione del sacerdote e della popolazione, che andava a trovarli nelle caverne. Questo disturbo recato dalla gente non piacque a Girio. I due fratelli ripresero il cammino, ma si dovettero fermare a Tolentino per la grande febbre che colpì Girio.
In seguito proseguirono poi per Ancona con l’idea di far pellegrinaggio a Roma. Ecco che vengono informati che un santo uomo era in procinto di partire per la Palestina, dove anche loro due desideravano andare. Arrivati però nei pressi di Monte Santo, l’attuale Potenza Picena, il male che aveva colpito Girio si aggravò.
Effrendo andò alla ricerca di un aiuto, ma al ritorno trovò Girio morto in piena solitudine. Fu data al cadavere degna sepoltura dalla popolazione, che stimava Girio un santo. Nel 1298 fu costruita una chiesa in suo onore; la devozione crebbe nel tempo e ancora oggi San Girio è il patrono di Potenza Picena.
Il 1° agosto 1742, Benedetto XIV ne approvò il culto immemorabile, dato che tutti già lo veneravano come santo. La festa liturgica fu fissata per il 25 maggio.
Notizie desunte e rielaborate dal libro di Cecarini Giuseppe “Santi e Beati particolarmente venerati nell’Arcidiocesi di Fermo”. Fermo 2014 p. 27
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