Rete mondiale di preghiera del papa a febbraio 2018 – LO SPIRITO LIBERO DALLA CORRUZIONE
Il 2 febbraio 2018 papa Francesco ha dichiarato: “ Cosa c’è alla base della schiavitù, della disoccupazione, dell’abbandono dei beni comuni e della natura? La corruzione, un processo mortale che nutre la cultura della morte perché la brama del potere e dell’avere non conosce limiti. La corruzione non si combatte con il silenzio. Dobbiamo parlarne, denunciarne i mali, comprenderla per poter mostrare la volontà di far valere la misericordia sulla meschinità, la bellezza sul nulla. Preghiamo insieme perché coloro che hanno un potere materiale, politico o spirituale non si lascino dominare dalla corruzione.”
L’esperienza del Messia respinto, perseguitato, crocifisso fra persone umane indifferenti mostra la sordità inerte delle masse che calpestano le vite libere. Alita lo Spirito del Crocifisso e dà la forza per la ribellione contro gli interessi dominanti. Lo Spirito sostiene la vittoria del bene sul male, sicché la verità e la libertà giungeranno a salvare gli oppressi dalla corruzione, dando sostegno nel pericolo, conforto nell’amarezza e riserbo nella tortura. I ribelli per amore ricevono la pace, la giustizia e la carità nel mondo, per donare una generosa vita anche all’Italia. Ne dà perenne testimonianza il beato Teresio Olivelli.
Queste opere di pace provengono da colui che ha detto: “Io sono la risurrezione e la vita” e questo va a potersi realizzare in un mondo immerso nella ricerca esasperata di interessi personali o di parte, nelle aggressioni contro le donne, nell’indifferenza verso i poveri e i migranti, nelle violenze contro la vita dei bambini sin dal concepimento e degli anziani segnati da un’estrema fragilità. Il Papa ricorda che “solo una comunità dal respiro evangelico è capace di trasformare la realtà e guarire dal dramma dell’aborto e dell’eutanasia”, una comunità che “sa farsi ‘samaritana’ chinandosi sulla storia umana lacerata, ferita, scoraggiata”. I vescovi italiani incoraggiano ad accogliere il dono divino perché “La novità della vita e la gioia che essa genera sono possibili solo grazie all’agire divino.”
La corruzione è una malattia contagiosa devastante per le conseguenze sociali, politiche ed economiche come l’impoverimento della popolazione, il degrado ambientale, lo sfruttamento degli esseri umani. Come ha detto papa Francesco ci sono responsabilità pubbliche di fronte al diffondersi della corruzione che fermenta nell’evasione fiscale, nel lavoro nero, nell’eliminare scontrini o ricevute. Gli strumenti delle comunicazioni sociali sono usati o abusati per dare gloria ai successi dei più astuti nel giro dell’illegalità; pertanto in ciò sono strumenti controproducenti perché diseducano e rendono inefficaci le normative.
I tentativi per contrastare la corruzione vengono promossi dalle agenzie educative delle famiglie e delle scuole; ma falliscono per l’indolenza nella formazione delle coscienze. Sono ben pochi gli operatori credibili della legalità, mentre, sul fronte contrario, l’illegalità alimenta continuamente i corrotti. Qualche consociazione ecologica chiede le firme ai cittadini mentre riduce i rispettivi comuni a debiti superiori alle previsioni.
L’arcivescovo fermano Rocco Pennacchio ha dichiarato il 25 novembre 2017 che il bene più prezioso da mantenere è la libertà dello spirito. L’accoglienza della vita, la gratuità, il perdono reciproco, la misericordia sono la continua novità della relazione evangelica.
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