BLASI MARIO sacerdote parroco predica il Vangelo Mc 9,1ss domenica B prima di QUARESIMA
La Quaresima comincia con il gesto delle Sacre Ceneri il Mercoledì e arriva alla gioia di celebrare la Pasqua di morte e Risurrezione.
Con la cenere sul capo riflettiamo sulla nostra povertà, sulla necessità di riprendere sempre il cammino nelle vie di Dio, come segno che desideriamo sempre essere dalla Sua parte, fedeli a un Dio fedele.
“Lo Spirito sospinse Gesù nel deserto”.
Non è solo voglia di silenzio e di pace, ma l’inizio di una ricerca, la ricerca della voce di Dio e della Sua volontà. Il “deserto”, per Israele, liberato dalla schiavitù dell’Egitto, è segnato dalla mormorazione: “Qui non c’è acqua”, “perché non siamo rimasti in Egitto”, “siamo stanchi di questa manna”, “vogliamo carne”, “come possiamo entrare nella terra che ci è promessa dominata da tanti popoli e città potenti…”.
Il “deserto” di Gesù è il luogo del “sì”. Il recupero della fiducia, della fede, abbandono in Dio. E’ il deserto, la certezza che, al di là e malgrado tutto, Dio, e non il caso e il destino, guida la nostra vita e la storia che si svolge con noi e intorno a noi.
Gesù cerca l’esperienza del deserto, perché deve vedere tutta la Sua vita: il nascondimento di Nazareth, il prodigio della Sua mano che tocca e guarisce, la Sua parola che conquista, e nello stesso tempo il rifiuto di tanti, soprattutto dei custodi della religiosità, l’inimicizia dei potenti e quella collina, fuori di Gerusalemme, dove la croce segnerà, almeno questo credono i suoi avversari, la fine tragica e fallimentare della Sua vita: appeso e morto crocifisso!
QUESTO VUOLE DIO? QUESTO VUOLE COLUI CHE TU CHIAMI “ABBA’, PADRE”?
Questa è davvero la strada per me?
“Sì, sì, sì”,”eccomi, Padre: guidami nei Tuoi sentieri, sostienimi quando vacillo, rialzami quando cado, donami la forza di guardare oltre, alla luce del terzo giorno, quello della Pasqua, che Tu solo puoi fare!”
“Stava con le bestie selvatiche e gli angeli lo servivano…”.
A sentire queste parole subito ricordiamo un paradiso “perduto”, distrutto dal peccato dell’uomo… Adamo ci ha trascinato nella disubbidienza; nel nuovo Adamo, Cristo, tutto ricomincia e la salvezza ritorna ad illuminare la speranza del mondo: la Sua croce è il Ponte che riallaccia cielo e terra, Dio e uomo.
“Il tempo è compiuto”: l’attesa d’Israele è finita, l’Atteso, il Messia, è venuto. Anche un’altra volta lancerà questo grido “Tutto è compiuto”, il grido della vittoria del Figlio, fedele al Padre, fino alla morte di croce! Tutto, e solo quello che Dio voleva, si è realizzato in Gesù. Si è realizzato a caro prezzo, un prezzo molto alto, ma, nello stesso tempo, con un premio straordinario, la “Vita Eterna”, dono così grande che non capiremo mai abbastanza, finché non lo vivremo nella Casa del Padre.
“Il Regno di Dio è qui…”: Dio cammina con gli uomini, chi lo cerca lo può trovare, a condizione della conversione, che non è altro che l’allontanarsi dal peccato e aderire a Dio e ai Suoi disegni.
Questo deve portare il nostro desiderio, questa è la buona notizia del Vangelo.
« QUARESIMA: per me vivere è Cristo»
Il libro biblico che quest’anno accompagnerà il cammino quaresimale sarà la Lettera ai Filippesi. All’interno di questa è stato scelto il tema: «Per me il vivere è Cristo». Prendiamo spunto dalla seconda lettura. La prima domenica di Quaresima ci ripropone l’acqua del battesimo, sacramento fondamentale della nostra conversione / appartenenza a Cristo. Rimanervi fedeli equivale alla vittoria sulle tentazioni di ieri e di oggi. Se il nostro vivere è Cristo, questo comunica al credente una grande fiducia anche nelle prove decisive, convinti che il nostro non è un Dio che toglie ma un Dio che dona (seconda domenica). Se il nostro vivere è Cristo, ciò equivale a rinunciare a tanti altri segni, spesso fuorvianti, alla ricerca del miracoloso fine a se stesso o a una sapienza gonfia del proprio sapere, per concentrarsi sul Crocifisso, che ancora non ha smesso di costituire scandalo e contraddizione (terza domenica). Se il nostro vivere è Cristo, questo significa riconoscersi opera fatta da Dio, frutto della più completa gratuità, che prende le mosse dal riscatto delle colpe per giungere alla più completa condivisione della vita del Signore Gesù (quarta domenica). Se il nostro vivere è Cristo, ciò significa mettersi alla sua scuola e imparare così l’obbedienza al Padre, facendo nostra la logica del chicco di grano (quinta domenica).
Non dimenticare: Ogni venerdì di Quaresima: astinenza