Anno 940 aprile

Anno 940 aprile

Sentenza con cui l’abate Campone recupera proprietà con l’avvocato fermano Rodaldo,presente il vescovo fermano.
(Regesto farfense III p. 80 doc. 373. Cfr.Chronicon Farfense I p. 313)
 

            Nel nome di Dio. Notizia del giudicato. Noi Roccio “locoposto” <messo nelle veci del> marchese e rettore del comitato della Sabina sedevamo <in tribunale> insieme con il franco Huberto viscont(e), e Ascerisio e Sergio giudici ed Amico vescovo della santa Chiesa Fermana, e Roccio figlio del fu M(en)nai e Giovanni figlio del fu Rodolfo, entrambi di Rieti, Ansefredo ed altro Giovanni, Bernardo, Benedetto ed altri molti residenti comunitariamente nel placito, in territorio Sabino, entro il castello di Tofila, vicino alla chiesa di S. Lorenzo, fuori del casale Curiano. Si presentò Campone abate del monastero di S. Maria del fondo Acutiano del territorio Sabino, insieme con il suo avvocato Rodoaldo figlio del fu Guidone del territorio Fermano e fece querela contro Leone figlio del fu Aceprando. (Sintesi) Leone riconobbe i diritti monastici su metà di ciascuno del quattro casali sabini in questione, mentre la chiesa di San Lorenzo era data in ‘collazione’ al prete Giovanni suo figlio.

 A tempo del papa Stefano, nel mese di aprile, indizione tredicesima. Firme: Roccio locoposto; Huberto visconte, Ascerio giudice; Sergio giudice; Toto, Suavo, Bernardo, Amico vescovo, Benedetto.

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