SERVIGLIANO ANTICO nel 1758 e novità urbanistica di perfezione neoclassica in CASTEL CLEMENTINO 1771

Sul colle di 440 metri di altitudine tra le valli del fiume Tenna e dell’Ete, sin dalla metà del secolo XVIII gli edifici del centro urbano di Servigliano cominciarono a screpolarsi, a causa delle infiltrazioni delle acque piovane nella fondazioni dei fabbricati con conseguente smottamento della collina. Nel 1758 fu fatta una relazione tecnica dall’ingegnere Orlandi; nel 1768 fu presentata al governo a Roma una mappa degli edifici crollati, elaborata dal Mandolesi. In seguito l’ingegnere Virginio Bracci presentò la relazione tecnica al Buon Governo. il 9 ottobre 1771 il papa Clemente XIV (1769- 1774) pubblicò il decreto di costruzione di un nuovo centro urbano per i serviglianesi, ripartendo le spese tra gli enti pubblici e affidando all’arcivescovo di Fermo, card. Urbano Paracciani l’incarico di sovrintendere. Questi propose il nome di Castel Clementino per il nuovo castello sito in pianura. La costruzione iniziata nel 1773 ed eseguita nel quadrilatero delle case esterne in quattro anni. Fu completata con disposizioni di Pio VI (1775- 1799). Il progetto urbanistico è a forma di rettangolo con vie ad angolo retto e fabbricati indipendenti. Dalle porte di accesso,due viali si incrociano nella grande piazza davanti alla chiesa parrocchiale con a lato il palazzo comunale. L’impianto di questo insediamento è un singolare modello urbanistico neoclassico, quasi un giardino integralmente pianificato, razionalmente organizzato con tipologie residenziali, commerciali e produttive. Il paese si conserva integro nella fu splendida forma originale.