SERVIGLIANO FA MERCATO, notizie desunte e rielaborate dal libro: VIOZZI Giuseppe Oreste. “Cenni storici su Servigliano” Fermo 1978 pp. 67s: E’ vissuta quattrocento anni la fiera de LU PIA’
La fiera de “Lu Pià” è un avvenimento intrecciato alle vicende di Servigliano in uso ancor oggi. A lato della chiesa della Madonna del Piano e del convento dei Francescani c’era i posti o posteggi per i banchi delle merci. La fiera si faceva in riferimento alle feste liturgiche della Madonna. Dunque il fatto di una fiera di merci e bestiame, si teneva all’inizio della primavera, il 26 marzo di ogni anno, cioè il giorno seguente alla festa dell’Annunciazione; altra fiera si svolgeva lì 9 Settembre, il giorno dopo la Natività. Anche il giorno di festa della Natività di Maria di Nazareth sera seguito da un fiera. Iniziava l’autunno e si provvedeva al fabbisogno dei mesi seguenti.
Questa fiera ce la immaginiamo noi come un tentativo di rassegna di prodotti agricoli, a largo raggio; dobbiamo pensare che essa avesse una certa notorietà ed importanza e quindi non soltanto di ordinari affari. La sua origine deve essere di molto anteriore alla data del 1578, quando i frati Minori Osservati presero il possesso della località, ma la data più esatta della sua origine non ci è nota.
Ad ogni modo reca meraviglia come fosse possibile lo svolgersi di tale raduno, di persone e di cose, in una località ove mancavano in pianura le strade di accesso, e si teneva in un periodo (26 marzo), uscito da poco dall’inverno con i suoi inconvenienti.
La fiera ebbe maggiore sviluppo ed importanza col sorgere, nello stesso posto, del nuovo paese e ai nuovi percorsi viari. Ed era frequentatissima, e Giuseppe Oreste Viozzi scrive che ne era testimonio oculare. Un tempo durava, di fatto, almeno tre giorni, e per trovare un posto ove posare le proprie merci, i molti rivenditori mettevano vistosi e ingombranti contrassegni lungo le vie, fino ad impedire il transito delle persone e degli automezzi, dimodoché, verso il 1930, una ordinanza del Podestà, vietò di prendere quei posti prima di 24 ore avanti l’inizio della fiera.
Ed era una spettacolo non comune, quando non esisteva ancora la meccanizzazione dei trasporti, vedere i grandi carrozzoni, trainati da più cavalli, o asini… che si allineavano nella grande piazza, nelle vie adiacenti e alla circumvallazione. Durante la notte antecedente poi, dai paesi appollaiati sui colli circostanti e dalla ampia valle del Tenna, si avviava lentamente la lunga carovana di uomini, portandosi dietro bestiame di ogni qualità. Andavano alla fiera de « Lu Pià », (in pianura).
Dopo la seconda guerra mondiale, la fiera antica incominciò a cambiare … I carrozzoni, vennero sostituiti da potenti automezzi che, non più il giorno innanzi, ma all’alba del giorno stesso, arrivavano sul posto. L’uso di non vendere più bestiame nel «campo della fiera», la facilità di recarsi nei centri più importanti per l’acquisto del fabbisogno familiare, il sorgere di ben forniti negozi anche nei piccoli centri, insieme al moltiplicarsi di mercati e fiere, prima rare e poi frequenti, il marketing, gli empori e e altre nuove possibilità hanno trasformato la fiera de « Lu Pià », oggi ridotta, come le altre, a mercato.
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