NOTIZIE STORICHE DEL FERRAGOSTO FERMANO notizie desunte dagli studi di Gabriele Nepi

E’ ANTICO IL PALIO DI FERMO, documentabile all’anno 1149
Notizie desunte dagli studi di NEPI GABRIELE memorialista delle vicende del PALIO FERMANO in “Curiosità Storiche su Fermo e il Fermano”
Dal codice 1030 dell’archivio Fermano, “Liber copiarum” si ha notizia che sin dal secolo XI i signorotti dei castelli soggetti a Fermo dovevano portare per l’occasione della festività dell’Assunta, le loro offerte ed i loro doni. Il signore (meglio: gastaldo) di Corridonia, allora Montolmo, doveva portare un maiale e cento meloni; quello di Monte Urano, un maiale; quello di Civitanova (Marche), sei polli e cento uova; Campofilone doveva tre soldi e mille denari; il Monastero di San Donato al Tronto, pure tre soldi e mille denari. Tutte le località soggette a Fermo da Poggio S. Giuliano alle porte di Macerata, alle località della foce del Tronto, contribuivano con prosciutti, maiali, polli, soldi, cera, uova, e altro considerato “servizi di doveri, servitia debitalia”.
La festa dell’Assunta a Fermo ha radici ancor più lontane perché gli è dedicata la cattedrale. Gli usi civici si riferiscono alle concessioni di terre in enfiteusi e dal governo dei castelli, come ha esplorato lo storico di Fermo Michele Catalani. Secondo alcuni, risale al 998 un atto con il quale il Vescovo della sede fermana, Uberto, concede un appezzamento di terra sulla strada per Cossignano, in cambio di 400 soldi annui da pagarsi appunto in occasione della festa dell’Assunta. La festa aveva il suo culmine nella Cavalcata, che nel 1449 è dichiarata come praticata da tre secoli.
E’ questo un documento ufficiale inequivocabile. Ecco la vicenda. La notte prima della Festività dell’Assunta del 1449, i cittadini di Monterubbiano effettuarono una scorreria contro Petritoli, prendendo due prigionieri e rubando quindici buoi. Fermo per appianare tali “differenze” (così venivano allora chiamate le liti fra paesi) manda un suo delegato impartendogli alcuni ordini. Fra essi c’era il seguente (ovviamente in latino) che recitava: “…in secondo luogo ti lamenterai degli abitanti di Monterubbiano perché quest’anno non ci hanno inviato il palio di seta, cosa che hanno fatto e fanno da trecento anni. Dagli stessi cittadini di Monterubbiano, abbiamo saputo che nella notte precedente la festa dell’Assunta (15 agosto) il podestà di Monterubbiano e 15 uomini, entrarono nel castello di Petritoli, rubarono quindici buoi… e prelevarono due uomini accusando uno di essi di una colpa già scontata. Comunque noi, per togliere ogni motivo di astio, eravamo contenti di ricevere il palio, vedere liberati i prigionieri e restituiti i buoi, sperando nella mediazione di Ser Andrea, giudice dei malefici…” e altro.
Come si vede, qui si parla di trecento anni… Se presi alla lettera, ti portano al 1149, che sarebbe la prima data ora conosciuta del palio. Se presi in maniera indeterminata cioè circa 300 anni sono un’ulteriore conferma del palio che viene nominato e nel patto di pace del 1182 tra Fermo e i castelli Monterubbiano, Cuccure e Montotto, e nella vicenda della scorreria di Monterubbiano contro Petritoli. Una cosa è certa: si parla del palio già nel secolo XII. Come si vede in questo caso, da un furto del bestiame nascono documenti che offrono elementi storici di altro interesse ed illuminare anni di “silenzio e tenebre”.
Coll’andare del tempo, si apportarono alcune modifiche: all’offerta del tempo (cera, polli, maiali, uova), come già accennato si sostituì l’offerta in denaro; i cittadini di Porto S. Giorgio (allora Porto di Fermo), vestiti di broccato conducevano con sé le loro donne ornate di gioielli e vestite splendidamente; essi potevano introdurre in Cattedrale la tipica loro barca. I mugnai ed i macellai, facevano portare dai loro valletti una guantiera d’argento con una rilevante somma di monete d’oro. Chiudevano il corteo gli “scindici” e vicari dei castelli, in groppa a cavalli riccamente bardati. Alcuni giovani (dopo l’invenzione della armi da fuoco) sparavano colpi a salve durante lo snodarsi del corteo, scandendo così le varie fasi della cerimonia. Il Palio aveva una normativa e il percorso risulta indicato negli Statuti di Fermo, risalenti al trecento.
La cittadinanza di Fermo partecipava alla novena di preparazione, con vistose offerte in denaro ed in natura. Cospicue le offerte dei macellai, calzolai, osti, albergatori. Gli agricoltori davano tre bolognini a testa per il cero; i bottai ne offrivano due. Osti ed albergatori, oltre al cero, offrivano una taberna in miniatura ricolma di doni; ogni famiglia dei castelli soggetti doveva dare al proprio “scindico” 12 denari e ciascun “scindico” con tali somme, doveva approntare un cero maestoso che sfilasse con i rappresentanti del castello. Tanti i ceri quanti i castelli.
A loro volta il Podestà, il Capitano e gli altri Officiali, offrivano un cero ciascuno come pure il Gonfaloniere di giustizia, i Priori e le altre autorità cittadine, le famiglie di Fermo, ad eccezione di quelle povere, dovevano offrire un cero alla Cattedrale insieme ai componenti della propria contrada.
La sfilata o Cavalcata partiva dalla chiesa di Santa Lucia, passava per Campoleggio, risaliva il colle e faceva sosta nella attuale Piazza del Popolo tra una folla plaudente, lo squillo delle chiarine, lo scampanio festoso di tutte le campane della città, il rullo dei tamburi, lo sparo dei cannoni della rocca. Le vie e la piazza pavesate a festa, in una gloria di sole e di colori, conferivano alla sfilata una nota di policroma festività. Era la festa in onore dell’Assunta, la Patrona di Fermo, ma anche la rassegna della potenza e della grandezza dello Stato Fermano. Tutti quelli che partecipavano alla sfilata dovevano essere elegantemente vestiti, sfoggiare i più ricchi e sontuosi paludamenti come si conviene in una rassegna alla quale partecipavano le autorità fermane, quelle dei castelli dipendenti: Vicari, Massari, Ambasciatori, Giudici, Podestà, Capitano di giustizia, Gran Gonfaloniere, Priori, Regolatori, Cancellieri, Notai.
Coll’andare del tempo, si apportarono alcune modifiche: alla offerta del tempo (cera, polli, maiali, uova), come già accennato si sostituì l’offerta in denaro; i cittadini di Porto S. Giorgio (allora Porto di Fermo), vestiti di broccato conducevano con sé le loro donne ornateci gioielli e vestite splendidamente; essi potevano introdurre in Cattedrale la tipica loro barca. I mugnai ed i macellai, facevano portare dai loro valletti una guantiera d’argento con una rilevante somma di monete d’oro. Chiudevano il corteo gli “scindici” e vicari dei castelli, in groppa a cavalli riccamente bardati. Alcuni giovani (dopo l’invenzione della armi da fuoco) sparavano colpi a salve durante lo snodarsi del corteo, scandendo così le varie fasi della cerimonia.
La sua organizzazione vera e propria risale al 1656. La corsa del palio di Fermo si svolgeva nelle ore antimeridiane “al mattino prima di pranzo”. Al vincitore si dava come premio un palio o drappo di seta prezioso, al secondo veniva dato un falco o astore. La gara si svolgeva, come nelle edizioni attuali, “sulla via del mare”, cioè da Porta S. Francesco lungo la strada che portava al mare. Gli Statuti comminavano pene severe a chi creava intralci nello svolgimento e favoriva questo o quel cavallo. L‘arrivo in Cattedrale.
Aveva poi luogo il gioco dell’anello. Il cavaliere, correndo, doveva infilare con una lancia un anello fisso o mobile.
VI era pure la Quintana. Il cavaliere si esercitava contro un bersaglio mobile, costituito da una statua gigante con un braccio teso lateralmente. Se il cavaliere non colpiva velocemente o al segno giusto, il braccio della statua, che nel nostro caso si chiamava (e si chiama) ‘Marguttu’, colpiva l’incauto cavaliere.
Vi era inoltre la Giostra del toro, per molti versi simile alla odierna Corrida spagnola. La corsa al palio, con l’andare dei secoli, decadde e venne sostituita con la corsa degli asini.
Oggi, dopo quasi nove secoli, la corsa al Palio non si svolge più in mattinata ma nel pomeriggio.
La corsa del Palio riesumata nel 1982, dopo oltre otto secoli dal 1149, data che risulta da documento scritto sinora accertato, ha radici più antiche. L’uso di porre come premio di gare un drappo di stoffa preziosa, chiamato palio, era tradizione in molte città nel Medio Evo. Oggi il Palio più famoso è quello di Siena, sebbene meno antico di quello di Fermo.
L’attualità del Palio è permeata da profonda consapevolezza che ne esalta la celebrazione. Brilla, nel fulgore del sole agostano, la formula… “e promettiamo di portare ogni anno a Fermo, in occasione della Festa di Santa Maria di Mezz’Agosto, “un palio splendido e ben lavorato” Come si legge nella pace tra i Fermano ed i monterubbianesi del 1182. Nel 1449, per maggior precisione, notiamo anche il rammarico di Fermo che lamenta che Monterubbiano non ha portato in quell’anno il Palio, cosa sempre fatta da trecento anni; il grave disappunto dei cittadini di Fermo per la mancata partecipazione, indica quanto e come la città tenesse a tale palio.
Con le rievocazioni storiche contemporanee, l’usanza legata a Fermo da allora, oggi fa tornare Monterubbiano con i suoi “militi” sbandieratori della Sagra dei Piceni, o “Sciò la pica” a sfilare con Fermo; vi partecipano, inoltre, i componenti del Torneo Cavalleresco di Servigliano, gli sbandieratori di Castel Fiorentino e anche i protagonisti della nota “Contesa del Secchio” di Sant’Elpidio a mare. In una festa di sole e colori, Fermo e il Fermano celebrano la corsa del Palio, e la lontana Offida, sempre legata a Fermo, conserva ancora nella chiesa Collegiata un palio, vinto dall’offidano Giuseppe Desideri nel 1840, grazie ad una sua velocissima cavalla. Offida tuttora va fiera di tale palio, o meglio della Madonna del Palio, che è venerata colà con grande devozione e più volte preservò la cittadina da pericoli gravi: ultima la salvezza del paese durante la guerra 1940/’45.
Oggi le antiche contrade di Fermo sono ridimensionate nella corsa al palio con l’aggiunta di Torre di Palme, Marina Palmense, Capodarco, Molini Girola, Campiglione.

This entry was posted in ALTRO, Chiese, DOCUMENTI, Documenti in cronologia, LUOGHI, Notizie Recenti, PERSONE and tagged , , , , , , . Bookmark the permalink.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Gentilmente scrivi le lettere di questa immagine captcha nella casella di input

Perchè il commento venga inoltrato è necessario copiare i caratteri dell'immagine nel box qui sopra