MEMORIA DELLE FESTA DI FERRAGOSTO A FERMO CON IL PALIO notizie desunte dagli studi di Gabriele Nepi

NEPI GRABRIELE memorialista delle vicende del PALIO FERMANO in “Curiosità Storiche su Fermo e il Fermano”Il Palio e gli ottanta castelli
Palio: taglio di stoffa prezioso che veniva assegnato al vincitore di gare o competizioni per lo più a cavallo, e in seguito passò ad indicare la competizione stessa. Nel Medio Evo era molto in voga, ma quello di Fermo, documenti alla mano, era ed è uno dei più antichi, se non il più antico. Non mi risulta che qualche altro possa vantare oltre otto secoli, documentati, di esistenza. Ed aveva dimensione “interprovinciale”. Il 15 agosto di ogni anno lo portavano Monterubbiano insieme ai suoi castelli Cuccure e Montotto. Lo portava Ripatransone (1205), che ad un certo momento ne dovette portare in una sola volta ben 22 arretrati. Lo portavano Potenza Picena (allora Monte Santo) e Monte Cosaro, ora entrambe in Provincia di Macerata; lo portava Monte Giorgio che nel ’400 delegò più volte Collidilo, suo castello dipendente. Nel 1386 lo portò addirittura Arquata del Tronto che continuò a portarlo anche negli anni successivi: nel 1387 e 1388 lo consegnò a Fermo Marino Damiani; nel 1387 Bartolomeo Cicchi, su precisa delega del castello di Arquata. Oltre ai castelli di cui sopra, dovevano sfilare per le vie di Fermo nel giorno dell’Assunta i rappresentanti dei castelli dipendenti (in tutto un’ottantina che andavano da S. Benedetto del Tronto ad Acquaviva Picena a quelli del litorale sino a S. Elpidio e quindi verso i monti, come Gualdo, Montefalcone, Sant’Angelo in Pontano e poi giù, Petriolo, etc.
La sfilata era un tripudio cui partecipavano i magistrati, le contrade, i bifolchi, fornaciari, vasai, mulattieri, osti, macellai, ciabattini, speziali, mercanti, etc. etc. Era tutto uno scintillare di elmi e di corazze, un garrire di gonfaloni ed orifiammi, un incedere ieratico e festoso. Era la Festa dell’Assunta. Fermo ed il suo popolo ne gioivano, fieri della rassegna della loro potenza, della loro religiosità, dei castelli, dei vicari, dei vassalli, dei rappresentanti delle potenze confinanti.
Abbiamo detto sopra che, oltre agli ottanta castelli, sfilavano, ed è questa la connotazione più importante, i Palii di Monterubbiano, Corridonia, Montegiorgio, Montecosaro, Potenza Picena, Ripatransone e persino di Arquata. Perché non ripristinare almeno per i più vicini tale sfilata nella prossima edizione?
\\\ NEPI GABRIELE FA MEMORIA DELLE FESTA DI FERRAGOSTO A FERMO PER IL FERMANO
“Curiosità Storiche su Fermo e del Fermano”. Boffo da Massa e il Palio di Fermo
Sulla scena della storia nazionale italiana nel 1380 appare Gian Galeazzo Visconti, che mira al dominio della Penisola, dopo aver ottenuto da Venceslao di Boemia, successore dell’imperatore Carlo IV, il Vicariato della Lombardia. Giovanna, Regina di Napoli, riconosce l’antipapa Clemente VII e Papa Urbano VI le fulmina la scomunica, privandola del regno. Questo, giungeva vicino al Fermano, al Tronto. Ad Arquata del Tronto c’è la Rocca che la tradizione vuole dalla Regina Giovanna.
Ma “zumando” la storia dello Stato di Fermo troviamo che in questo anno 1380 si verificano fatti ed eventi di notevole importanza, con riflessi nella storia nazionale. Nella rocca di Montefalcone Appennino, Rinaldo da Monte verde, tiranno di Fermo (“… il popolo fermano il 22 dicembre si sottomise a Rinaldo”…) è catturato dai Fermani.
Oltre a Rinaldo, abbiamo un altro personaggio: Boffo da Massa, distinto capitano di ventura e componente della Lega costituita dalla repubblica di Firenze, contro lo Stato della Chiesa. Amico di Coluccio Salutati, celebre segretario della Lega, era divenuto signore dei vari castelli dello Stato di Fermo. In modo speciale dominava i tre “C”, cioè Carassai, Castignano, Cossignano.
E a questo proposito, ci piace dare una notizia finora inedita. Boffo da Massa propose alle autorità fermane che per la festa dell’Assunta del 1380 portasse il palio anche il castello di Cossignano. La proposta venne sul momento accantonata, cioè non venne trattata).

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