Per i 77 anni del PALIO DI FERMO ONORATO ad OFFIDA. Da un articolo di NEPI GABRIELE

GABRIELE NEPI FA MEMORIA DEL PALIO DI FERMO in “Curiosità Storiche su Fermo e il Fermano”
Si era nel 1840! Come da secoli, anche in quel 15 agosto ebbe luogo la corsa del “Palio dell’Assunta” vinto da un cittadino di Offida: Giuseppe Desideri, in sella ad una sua velocissima cavalla bianca. L’arcivescovo di Fermo, cardinale Gabriele Ferretti, gli consegnò il premio consistente in un palio con ivi dipinta la Vergine Assunta, patrona di Fermo. Esultante, Desideri lo riportò in trionfo nella sua Offida e lo espose nella sua casa alla visione ed all’ammirazione di tutti. Era il trofeo di una vittoria squillante, conseguita brillantemente, nonostante il numero e l’alta professionalità dei cavalieri partecipanti, provenienti da ogni parte della penisola.
Dopo due anni, essendo ristrutturate le carceri, la sacra immagine fu collocata nell’oratorio del penitenziario, dove rimase esposta alla venerazione dei devoti, finché l’otto luglio 1850, Maria Giuseppina Loffreda, figlia del carceriere, la quale si recava spesso a pregare davanti alla sacra immagine, ebbe un sussulto. La Madonna muoveva ripetutamente gli occhi. Spaventata, corse, gridando, a chiamare gente. Gli accorsi videro chiaramente la Vergine muovere gli occhi, come la vide il giorno 12 luglio il vicario del Vescovo di Ascoli, mandato sul posto per rendersi conto di che si trattava. Mons. Giudo Poggetti (tale è il suo nome) ordinò che il Palio fosse portato nella chiesa collegiata, dove ancor oggi si venera, collocato nella cappella Pigliardi.
La fama dell’accaduto si sparse in un baleno e da quel giorno la sacra immagine, o meglio il Palio vinto a Fermo da Giuseppe Desideri, fu considerata dagli offidani quale loro protettrice. E non invano! Nel 1855 mentre infuriava il colera che mieteva vittime ovunque (basti pensare che nella vicina S. Benedetto, in un solo giorno morirono ben 63 persone), gli offidani si rivolsero alla loro protettrice e furono salvi. Per voto, promisero di effettuare per cento anni, ogni otto luglio, una solenne processione con la partecipazione del clero, magistrature cittadine e confraternite; ciò quale ringraziamento dello scampato pericolo. Ma non basta!
La Vergine del Palio, salvò Offida l’otto giugno 1944 dalla distruzione. I tedeschi in ritirata, avevano posto delle mine sotto la chiesa di Santa Maria della Rocca. Gli offidani in preda al panico, promisero alla Vergine che se li avesse protetti, il voto della processione sarebbe durato fino al 2000. Nonostante i ripetuti e rabbiosi tentativi dei tedeschi di far brillare le mine, queste non scoppiarono e la cittadinanza fu salva.

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