GIUSTINA AGOSTINI SBAFFONI A BELMONTE PICENO CERCATA PER LE SUE PREGHIERE

Luglio 1954 – AGOSTINI GIUSTINA: “Sono una povera serva del Signore”. Le virtù di Padre Pio in una donna di Belmonte? Cresce la folla che chiede preghiere e spera nei miracoli – Il frate di San Giovanni Rotondo conosce la donna – Riserbo delle autorità ecclesiastiche.–
Da alcuni anni si nota una grande folla sostare presso un’umile casa di campagna sita nelle vicinanze dell’incrocio a un chilometro circa da Belmonte Piceno dal lato est. Vi abita una famiglia colonica: figli, nipoti e nonna
Giustina vedova Sbaffoni, mostra di possedere le virtù di Padre Pio, il frate di San Giovanni Rotondo, i cui prodigi hanno fatto tanta eco in tutta Italia. Anzi fu proprio lui a scoprire le qualità di questa donna e ad indicarla ai fedeli che da lui si recavano.
Nell’immediato dopoguerra, quando ancora Giustina non si conosceva, un signore di Grottazzolina (che per ovvi motivi non nominiamo) si recò da Padre Pio per chiedere la grazia della guarigione di sua moglie affetta da una terribile malattia.
Quando il frate lo vide, prima ancora che egli profferisse parola, gli disse: “Perché vieni da me? Non lungi da casa tua c’è una donna che può presso Dio quanto me. Comunque va: tua moglie guarirà”.
Questo, uno dei tanti miracoli del frate, dei quali i giornali hanno tanto parlato, un miracolo che ha il sapore di un fatto evangelico, che ha suscitato tanta meraviglia, ma ciò che interessa al nostro caso è che il famoso Padre Pio ha additato a lui e a tutti i fedeli, specialmente marchigiani, la popolarissima Giustina, l’umile contadina di Belmonte Piceno che ora è meta di tanti pellegrini, persone di ogni condizione e di ogni casta, che ogni giorno giungono da tutte le parti per conferire con lei.
Più volte ci siamo fermatiti a parlare, anche noi, per cercare di scoprire quel “quid” che la rende celebre, per poter constatare insomma se è vero che, come si dice, ella possegga virtù soprannaturali. In verità è un compito troppo arduo giudicare obiettivamente e valutare un tale fenomeno.
In principio, siamo rimasti dubbiosi, forse eccessivamente increduli; ora, dinanzi a fatti che ci sono stati riferiti anche da autorevoli persone, veri e propri miracoli dopo le sue preghiere, dinanzi ad una sempre crescente moltitudine che va a rivolgersi alle sue preghiere, nella sua casa, non possiamo più restare indifferenti e dobbiamo ammettere che qualche cosa di non comune ci sia in quella pia e modesta donna.
L’ultima volta che ci siamo recati da lei, pochi giorni fa, abbiamo dovuto attendere varie ore prima di poterci parlare. Numerose macchine, perfino grossi pullman, erano lì fermi lungo la strada, provenienti da tutte le province marchigiane ed una immensa folla era da aspettare.
Salendo il viottolo di circa 100 metri che dalla strada pubblica porta alla casa colonica, vista la grande folla, stavamo decidendo di rinunciarci per quella volta e ritornarcene indietro. Senonché parlando, ora con l’uno, ora con l’altro, sui fatti operati da Giustina, le ore sono passate senza accorgerci, finché non è toccato il nostro turno. Un medico ci parlava di miracoli ottenuti da qualche frequentatore, qualche altro diceva di essere stato più volte da lei e sempre era rimasto soddisfattissimo.
Tanti i fatti che ora non possiamo riferire, per mancanza di spazio, e addirittura sbalorditivi. Giustina è sempre là, seduta accanto ad un piccolo tavolo nella stalla, modestamente vestita, continuamente in preghiera. Accoglie sempre tutti col suo viso bonario, senza mai dar segno di stanchezza, sempre sorridente, sempre serena. Ascolta i dolori di ognuno e prega. Nulla chiede e a tutti dona. Non c’è uno che non esca soddisfatto. Un’aria mistica spira intorno.
“Sono una povera serva di Dio – ci ha risposto- vivo unicamente per lenire i dolori delle persone”. Poi mostrandoci dei libri ammucchiati sul tavolo: “Qui ho le preghiere che ogni giorno rivolgo a Dio – ci ha detto – me li ha dati in dono Padre Pio: sono continuamente in contatto con lui”. Quando ci siamo congedati, ci ha dato una immagine della Madonna dicendoci: “Pregherò anche per voi”.
Non sappiamo cosa ci sia in lei, qualcosa che ci colma di meraviglia. I più pensano che Dio abbia voluto dotare anche questa umile contadina di virtù come quelle del “frate” di San Giovanni Rotondo. Le autorità ecclesiastiche, come è sempre naturale, mantengono il loro riserbo. = < adattamento di un articolo di Luigi Bertoni >

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