Lettere del missionario P. Vittorio Blasi e dell’arcivescovo Ruhuna in Burundi (Africa) 1981, 1982, 1984, 1986

\\ Lettera dal Burundi di padre Vittorio Blasi con notizie sui Missionari Saveriani perseguitati.
– Mumuri 22.11. 1981. Avrete saputo degli ultimi avvenimenti che ci hanno toccato. Dodici miei confratelli sono stati espulsi al Burundi. Hanno dovuto lasciare la missione in 48 ore. Anche questo fa parte della nostra vita; ma, almeno questa volta, la partenza forzata ha un fondamento più che evangelico. I missionari sarebbero stati espulsi perché troppo vicini al popolo. Sono questi i motivi di fondo e questi motivi mi fanno veramente piacere. Il ‘popolo’ qui vuol dire stare dalla parte di chi soffre, dalla parte degli oppressi. E vi posso dire che la nostra presenza è scomoda perché semplice, non cerca onori né ricchezze, ma si fa presenza viva; presenza che dà pace, serenità, gioia, armonia, in conclusione dà speranza nella vita. Io continuo la missione e vorrei proprio continuare su questa linea di attaccamento al popolo, alla sua vita, alla sua semplicità, alla sua speranza di vivere. Fino a quando ….. Dio solo lo sa. Pregate per me. La missione di Mumuri è stata scelta come missione per il rinnovamento sperimentale liturgico in Burundi. Un saluto particolare a tutti e un grazie particolare a tutti. Auguri di buon Natale. P. Vittorio Blasi.
\\ \\ \\ Lettera di p. Vittorio Blasi – Mumuri 1. 4. 1982. La Pasqua di quest’anno ha un significato tutto particolare per noi, perché subito dopo vorremmo dare inizio alla costruzione del Noviziato. Dopo tanti rinvii, finalmente ci rimbocchiamo le maniche e diamo inizio ai lavori, confidando più nella divina provvidenza che nelle chiacchiere e delle promesse. So molto bene che è un progetto difficile, progetto che non riscuote tutte le simpatie perché progetto di chiesa e che riguarda una famiglia religiosa che voleva vorrebbe darsi una casa per poter preparare coloro che vogliono consacrare la propria vita al servizio degli altri. Il nostro è un progetto che non riscuote simpatia perché non serve a procurare un acquedotto, una scuola, un atelier, un ospedale, un lebbrosario o magari una stalla modello. È un progetto che non commuove perché interessa coloro che consacrano tutta la loro vita per dare da bere agli assetati, per istruire gli ignoranti, per vestire gli ignudi. È per delle ragazze con questi nobili sentimenti che vorremmo creare un centro di formazione e di preparazione ad una vita non certo facile… Cerca di far conoscere il progetto … perché possa arrivare a compimento. Tanti cristiani vorranno compiere opere di misericordia, unendosi in spirito con la loro offerta a tutti coloro che vogliono dedicare la loro vita al servizio degli altri. So bene che in Italia ed altrove si grida alla crisi economica. Ed è vero. Le difficoltà quotidiane sono molte. In ogni caso, tra le tante lamentele, c’è molto spazio per lo spreco, il lusso, l’esagerato divertimento. Se si praticassero di più le opere di misericordia forse si lamenterebbe di meno. Prevediamo un complesso che possono ospitare circa 60 persone al suo compimento. La solidarietà è fatta soprattutto di opere. Ciao a tutti. Vittorio Blasi.
Seguono le cifre del costo del tetto, mattoni, cemento, tubi in ferro e simili.
\\ \\ \\ Lettera di p. Vittorio Blasi. – Gitega (gennaio 1984) – “ Carissimi, sto bene. Abbiamo celebrato con tante solennità il Santo Natale ed abbiamo avuto la gioia di celebrarlo anche con un gruppo di italiani di passaggio in Burundi. Sono rimasti entusiasti della messa solenne di Natale. La solennità del rito non è affatto tradita dalla partecipazione popolare che suggella tutto quello che si celebra sull’altare. Le danze delle bambine danno un calore tutto particolare …. Ormai sono quattro anni che sono qui e quest’anno penso di ritornare. Tante belle cose. Padre Vittorio Blasi”.
\\ \\ \\ Lettera di padre Vittorio Blasi: Gitega ( maggio 1986) – “ Stiamo preparando la chiesa santuario e penso che per la fine del mese di giugno dovremmo aver terminato il bel tutto e la chiesa potrebbe essere pronta per l’inaugurazione. La Madonna da mettere sulla facciata è già pronta, aspetta solo di asciugare. E’ una bella immagine, veramente riuscita. Cerca di far vedere le tue foto in seminario. La giovane africana ha tanto da insegnarci anche nel modo di pregare. Grazie e a risentirci. Pregate tanto e fate pregare perché questa bella chiesa possa essere di grande fermento per la ricerca. Ciao. Padre Vittorio Blasi.”
Nota: don Alberto Cintio in occasione della Pasqua 1986 ha visitato la comunità di padre Vittorio Blasi.
\\ \\ \\ Decreto di mons. Joachim Ruhuna arcivescovo di Gitega 18. 02. 1986 (traduzione dal francese).
Al tempo delle apparizioni a Lourdes nel febbraio 1858, la SS. Vergine che si è presentata come l’Immacolata Concezione, ha confidato alla giovane e povera Bernadette due messaggi importanti che hanno commosso molti cuori in tutto il mondo e che conservano la loro attualità: pregare per la conversione dei peccatori e andare a dire ai sacerdoti di far costruire una cappella. La madre di Dio continua a ripetere in una maniera o in un’altra queste parole di amore e di pietà a tutti quelli che le vogliono ascoltare. Sotto la minaccia della fame, delle epidemie, della guerra, della distruzione, della morte, dell’ateismo, del totalitarismo e di altre ideologie diverse che tendono a rompere l’equilibrio dell’umanità, un buon numero di cristiani nel mondo scoprono, una volta di più, la loro fragilità e svolgono il loro sguardo verso la “Madre della Misericordia” per dirle – oggi più che mai – “prega per noi peccatori”. Quanti segni di amore e di tenerezza non ci ha manifestato questa “Rosa mistica”, particolarmente durante questi tempi di prova che attraversa la Chiesa nel nostro paese! Ella, a più riprese, ha dato segni della sua presenza nelle nostre difficoltà, per aiutarci a vincerle con coraggio e speranza. Ella lavora soprattutto per la nostra conversione e per il definitivo inserimento della Chiesa nel nostro paese: “se il grano di frumento che cade in terra non muore, resta solo; se al contrario muore, porta frutto in abbondanza” (Gv 12,24). Convinto che la Regina del cielo e della terra richiede ancora oggi i luoghi di riposo spirituale per i suoi figli, ho deciso di costruirle un uovo santuario, là dove lei lo voleva. La presenza delle suore di Santa Bernadette a Mushasha è stata determinante nella scelta dell’area, poiché è a loro che io ho voluto confidare la guardia e la cura del santuario, che non sostituirà quello di Mugera ma lo completerà. Una cappella vi è dunque già costruita. Restano ora dei lavori di completamento e la costruzione di una casa per le suore guardiane. Il 13 ottobre 1986, la cappella è stata benedetta, prima della celebrazione dell’Eucaristia della sera, senza folla, né fanfara, ma nella semplicità e discrezione. Mio unico desiderio, che si congiunge con quello della Regina della Pace, è che i fedeli che la visiteranno trovino la guarigione dell’anima e del corpo. Noi pensiamo di assicurare, poco a poco, in questa cappella, un servizio regolare per le Confessioni, l’adorazione del SS. Sacramento e la recita del S. Rosario. Possa la SS. Madre del Verbo di Dio, Porta del cielo, Stella del mattino, venire in soccorso del suo popolo che cade e cerca di rialzarsi. “Vergine tutta bella, accogli il saluto dell’angelo Gabriele ed abbi pietà di noi peccatori. Amen”. Gioacchino Ruhuna arcivescovo di Gitega – Burundi

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