Maria Eletta Sani lettera c. 225 Falerone monastero
Sani Suor Maria Eletta cc. 225-226
/18 novembre 1752/
A gloria eli voi, mio Dio, incomincio scrivere per obbedienza del vostro. Ministro. Riceve una sua alli 8 di novembre da V. R. scritta alli 30 di ottobre. Ne ricevo un’altra al 15 da V. R. scritta al 7 del corrente mese dove mi dice che per la regola della perfezione leggere ‘L’esame della Religiosa in solitudine’ del P. Rodriguez, come farò. Ma, ohimè … che la mia mala vita farebbe piangere le pietre. Ora sì che scopro tutte le mie iniquità e imperfezione: quanto fa differenza tra il desiderio e quando è venuto all’effetto il desiderio, che differenza fa! Ora mi trovo così agitata, non so però se sia cosa diabolica, oppure della mia pessima inclinazione e perversa natura, perché prima Dio solo sa quello che io ho provato per essere Religiosa, ché se pio pensavo di essere un(a) sedi a di bot(te) purché fosse stato nella religione, mi crepava il cuore dalla grande contentezza, ma ora mi sono mutata di tale sorte che la Regola mi dà pena in tutte le cose: la regola della vita comune, non ci penso perché mi spaventa il campanello che mi chiama; la santa obbedienza mi dà un colpo che mai vorrei sentirla: se mi chiama di andare in coro, non ci vado contenta, anzi mi (af)fliggo; con tedio ci sto, se per andare a tavola a mangiare, ci vado ma dopo mi sento un rimorso, rammarico e pentimento perché mi pare di soddisfare alla gola e al gusto e non alla mortificazione. Non posso finire di esprimere la grande inquietudine che provo sul mangiare, benché il Confessore mi abbia accordati i cibi che devo mangiare e mi ci ha dato la benedizione lì, siccome io non mangio né carne, né ../ …. / e né ovi, bensì robe di pasta, legumi, frutta e formaggi; (ques)to è il mio cibarmi. Ma è tanta l’inquietudine che provo, sarebbe meglio che mai suonasse la campanella per andare a tavola.
Qui si legge spesso la meditazione sopra la morte, onde se penso d quel passo, tutta la mia vita mi dà rimorso, non so come mi troverò. Perciò mi dica che posso fare per morire quieta. Di confessarmi, non so se mi quieterebbe perché tutto il tenore della mia pessima vita, mi pare inganno da che ho incominciato (ad) avere l’uso di ragione fin qui trovo malizia e iniquità. Mi scusi se io scrivo queste cose perché dal confessore non ci posso mai fare un discorso perché non mi vuole sentire, ora mi dice che è tentazione e perciò mi racconta ora un esempio di un santo, ora di una santa e però da che io sono entrata mai mi ha fatto un discorso sopra l’anima come lo facevo con V. R.. Sia per ciò mille volte benedetto Iddio, che sia adempita la sua volontà. Circa la licenza che mi ha dato V. R. di parlarne con la nipote del P. Eusebio di cose del sue interno, io mi sono appoggiata a quelle due parole che io / …. / capace di dare contegno e perciò n( on ) mi ci sento spirito di farlo, perché tanto più che lo capisco che questa sia una scusa per fare una comunicazione insieme, per poi potere io informare il suo zio essendomi accorta che la detta monaca sa tutto quello che il P. Eusebio ha (sap)uto di me, onde io non ero entrata in monastero e le monache sapevano il tutto sino al mattino perché io non entrai prima della Pentecoste. Si può figurare il tormento e il rossore che io provo, tanto più che mi vede sì miserabile e poi i motivi che mi sara(nno) di croce. Sia benedetto Dio che sempre ha permesso di essere toccata sul vivo dell’anima: uno di quei motivi di venire qua fu di non essere conosciuta.
Dodici del corrente mese, dopo la Comunione, pregai il Signore su questo affare, essendomi dato dall’obbedienza di pregarci Dio; ma mentre pregavo, così mi pare che Dio mi facesse vedere il sito casa dove si dice di fare il monastero … poi bensì ci vidi piantata una croce senza saperne il significato. Però (V)ostra R(everenza) preghi il Signore che se … sia veramente volontà di Dio la nostra permuta del monastero, oppure che se le monache ci vadano, debba essere la croce per loro; per (cui) dall’Angiolina spero qualche risposta. Ieri andai dal Confessore e senza mia richiesta mi disse che fino a Natale non vada più a letto, se no mi viene qualche male, veramente male corporale. Io restai stupita: singolarità non si vedrà perché il Signore ha permesso che nella stanza ci sia restata a dormire la Maestra che ebbi da educanda e la M. Badessa ha giudicato bene, che la Maestra delle Novizie non si sia mossa dal suo sito, essendo di età di ottanta anni e perciò questa Maestra (…che) mi fu da educanda si è ben accorta di qualche .cosa, bensì mi tie(ne al)legretta ed io gli confidai che il Confessore mi ha permesso che non vada a letto per questo tempo ed ella senza farne difficoltà ci si è accordata, dicendo che quando Dio lo vuole lo permette e perciò alla detta Maestra delle Educande sono obbligata per la fedeltà che mi usa. La detta religiosa prega V(ostra) R(everenza) di raccomandarla e farla raccomandane al Signore perché ne ha estremo bisogno. Ora vede se questa Angelina avesse qualche lume di me perché io tremo di me stessa. Per fine, resto con domandargli la sua santa Benedizione. Sabato feci la Comunione per V. R. acciò il Signore le dia ciò che desidera; per fretta resto.
Falerone 18 novembre
Il Confessore mi disse di volere dire alla Badessa che se mi vede che stia poco bene, che non faccia caso e non mi ci chiami il medico, né mi faccia-guastare la venetta siccome noi si fa vigilia a digiuno, perché io gli confidai il mio male nel petto che viene da questo battimento di cuore e lui mi disse che ringrazi, il Signore e perciò lui mi \ … \ il mio male non è niente.
\Ceralacca e indirizzo \ Al molto rev.do Padre padrone colen.mo – Il P. Giacinto Aloisi della Compagnia di Gesù – Ancona per Città San Sepolcro
This entry was posted in
Chiese,
DOCUMENTI,
LUOGHI,
PERSONE and tagged
Aloisi Giacinto gesuita,
autocognizione aridità bene,
Comunione conosciuta monastero,
Confessore confidente riferire,
gloria Dio ubbidienza,
Letto fedeltà Maestra,
monastero diario epistolare,
nipote Eusebio cappuccino,
regole Religiosa timore,
Sani Maria Eletta Falerone,
tentazioni incapacità dispiacere. Bookmark the
permalink.