Maria Eletta Sani lettera cc. 197- 198

SANI Maria Eletta cc. 197-198
30 luglio
Questa mattina è venuto mio padre e mio fratello. Ho ricevute le sue lettere le quali appena le capivo riguardo all’inchiostro che spande. Io in tutto e per tutto sto rimessa a quello che il Signore permetterà. Il P. Eusebio aveva aggiustato, tutto nella sua idea; ma senza nessuna licenza dell’Arcivescovo. Le stesse monache si meravigliavano nel sentire che io dovevo vestirmi (sì presto). E monsignor Vescovo non aveva dato nessuna licenza. Questa mattina per la posta è venuta la risposta di Monsignor Vescovo il quale dice che vuole che io stia sei mesi in prova della Religione e che finiti i sei mesi verrà Mons. Vicario da Fermo per fare la spronazione della volontà e a esaminarmi e poi mi farà vestire. Io non so capire la disposizione di Dio come vada. Le monache però non si meravigliano se Monsignore fa questa risposta perché per tutte ha voluto chi un anno e mezzo, chi quindici mesi, chi nove, chi sette e chi sei mesi. Solo (per) due monache si contentò di tre mesi perché un P. Gesuita si portò dal Vescovo e gli fece la fede che questa giovane era stata tre anni in un altro monastero, facendole la fede che era ben fondata nella vocazione. Il detto Monsignor Vescovo vuole che prima di vestirsi le monache … che escano almeno il giorno prima. Già credo che le monache e il P. Eusebio faranno altre istanze appresso al Vescovo. Si. (pregherà) se di nuovo voglia darci la licenza, ma si dubita che non la darà perché dice che quando ha detto una cosa, che sia quella; onde staremo a vedere quello che il Signore disporrà. Io sto rimessa alla volontà di Dio. Io mi ci sono molto raccomandata e ci ho fatto fare orazioni, anche da altri e in particolare dalle monache, acciò il Signore stabilisse e facesse con conoscere la sua divina Volontà. Circa quello (di cui) lei mi proibisce di parlare, io farò il tutto. Che a Macerata io non mi f(acci)o monaca, questo poco importa perché si vedrà. Io è così che voglio essere monaca: perché il Signore mi abbia stabilito, se lui non metterà un grande impedimento, quando sarà. Da parte mia monaca ….. voglio essere e si vedrà in breve. E le dizioni (=discorsi) del mondo finiranno. Finora non so che mi scrivere intorno a me stessa perché la testa di continuo mi patisce. Gli dico in breve il mare di tempesta che sono tentazioni di ogni sorte. Fa prova di levarmi la fede, la speranza e l’amore di (Dio). In tutto sono impurità e mille suggestioni. Io mi aiuto con dire spesso: “In voi, mio Dio, credo, in voi spero e vi amo.” E ricorro alla Ss.ma Vergine acciò allontani il nemico da me. V. R. mi dice che io gli scriva ogni ordinario. Non intendo per quanto tempo l’ho da fare. Il mio povero spirito si trova tutto abbattuto, ché pena e non si unisce … con, quella frequenza di preghiera con Dio. Altro non fo che combattere. Siccome la cognizione di me stessa mi seguita, dopo, il demonio mi ci assalisce con fiere tentazioni di confusione … Non so spiegarmi di più … Ve(nerdì e sabato ) mentre stavo al confessionario si discorreva della mia vesti(zione) e mi sentii come da una mano sensibile battere fortemente dietro alle spalle. Mi rivoltai (a) vedere che ved(evo niente). Ritornai a discorrere, di nuovo mi sentii battere, senza poter capire se fosse da Dio o dal demonio. Lo dissi al Confessore. Ma lui non seppe deciderlo. Mi disse che poteva essere il demonio, oppure ….. cosa di Dio. Io so che molto mi raccomando alla (oraz)ione acciò mi faccia incamminare nella (via di…) Dio e là non faccia un passo fal(s)o. ….. domando la sua s. Benedizione.
/Ceralacca ed indirizzo/ Al molto Rev.do Padre Padr.ne Col. Il Padre Giacinto Aloisi della Compagnia di Gesù – Macerata.