Maria Eletta Sani lettera c. 178 Falerone Macerata

SANI suor Maria Eletta c. 178
Viva. Gesù e Maria
A gloria di Dio incominciò a scrivere e per obbedienza del vostro Ministro. Il parlare che ho fatto con lei mi ha giovato molto, mi ha sollevato quel timore che avevo. Mi credevo di essere; sola in queste tentazioni in particolare all’atto pratico in opere di immodestie e moti di vita per commuovere all’impurità, perché a me pare che sia un miracolo di credere di non peccare, se non fosse altro il moto e i gesti e il piacere che arrivano a distruggere tutto il corpo in piaceri impuri. Insomma il corpo è come in lago d’acqua puzzolente. Da ogni intorno vi è il pericolo di affogarsi. Io direi che questo è il tempo che Dio fa miracoli perché la cattiva inclinazione, il piacere, il vedere cose impure, l’investigazione di dare consenso, ora con dolori, ora con piaceri straordinari che fanno prova di annichilire il proprio corpo: e questo mi dura per ore e ore continue. Questa notte poi sono stata male e ancora mi seguita, in particolare certe tirature di petto, senza poter dare respiro. Per ogni parte. è dolore. Ma qui al petto supera ogni dolore. Mi creda che mi sentivo, morire; ma tutto sia a gloria di Dio. E questo è poco. Il mio spirito desidera di più patire, ma d’umanità si è indebolita. Il sig. Priore mi fece l’ambasciata già’ detta da lei. Ma non so se potrò venire. Se vuole che venga, tanto verrò alle ore venti per confessarmi. Questa mattina mi sono forzata di andare alla Madonna della Misericordia. Mentre la pregavo delle solite grazie mi sono sentita inspirare che le pene diaboliche si medicheranno per grazia di Maria Ss.ma. Ma lo spirito mio sta fino alla morte in croce, come l’avessi veduto che lo stesso spirito sta in una croce alta e lunga. E’ sparito il tutto e mi sono ritrovata tutta quieta in pregare Maria Ss.ma. Bensì dopo partita mi sono intesa … una certa pena sensibile nel petto; ma poco durata. Già il rapimento di avanti ieri fu come gli dissi della gran purità e candidezza infinita in Dio. Ne vedevo tanto A ne capivo tanto con il solo rimirare che lo spirito vedeva Dio e anche la candidezza e la purità che un’anima deve (avere) per essere unita alla similitudine di Dio. Questo mi fece grande apprensione dopo ritornata in me che mi fece dare in gran pianti tutto quel giorno. Il rapimento di ieri mi sollevò lo spirito in tanto giubilo e pareva che lo spirito si accendesse di amore verso Dio perché Dio mi dava tanta notizia e intelligenza del suo essere, e come è amato, e come glorificato, come è lodato e (cantato) da tanti spiriti celesti. O sublimità, o amore unitivo di Dio! Con quei beati spiriti celesti, in che impazienza di desiderio si trova il mio spirito, io non so ridirlo. O che felice sorte! O che felice beatitudine, l’essere amato da Dio con certezza e sicurezza dello stesso amore di Dio; e con lo stesso amore con cui Dio ama se stesso riempie tutte le anime beate e perciò Iddio viene amato con un amore infinito.
Poi avevo notizia come il divino Padre ama Dio Figlio e come è amato da Dio. Lo Spirito Santo in tale forma amato, cioè dall’Amore reciproco del Padre, del Figlio e di Dio. Non si può figurare maggiore gioia di questo … si possa godere un’a che vede e gode questo amore. Io non so spiegare quel che lo spirito intendeva. Ritornata in sentimenti, piena di stupore e sbigottimento se come si può vivere tanto lontano e stolti sopra la terra, rivolto lo spirito al cielo, al cielo. Richiedo la sua santa benedizione.
\ Ceralacca e indirizzo \ Al P. Scaramelli

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