SANI Suor Maria Eletta c . 175
A gloria di Dio incomincio a scrivere e per obbedienza del vostro Ministro. In questo punto medesimo il nemico, mi ha detto: ” Maledetta questa tua obbedienza e anche tu sarai maledetta una volta! “ Ed io, gli ho risposto: ” Maledetto sei tu dal mio Dio e dalla SS.ma Trinità, di cui oggi abbiamo la festa. Benedico l’ora e i momenti che mi assoggettai a questa santa obbedienza, e contenta, non so perché spero di dare gloria a Dio e tormento a te nemico del mio Dio”. Nell’aver terminato l’inno della SS.ma Trinità ‘ Iam sol recedit igneus’, rapito il mio spirito si è trovato in Dio con chiara intelligenza e notizia di questo alto mistero dell’augustissima Trinità. Nel vedere, lo spirito, questo alto e inconcepibile mistero (di) cui non ho parole da poter spiegare quel che lo spirito intendeva, ho capito sì come lo vedevo ed anche intendevo l’unione di queste tre divine Persone e la distinzione del divino Padre e Figlio e Spirito Santo, l’incomprensibile Divinità di tutte tre queste divine Persone, un’essenza infinita del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, una Potenza, una Sapienza, una Bontà infinita. Nel rimirare che facevo, intendevo l’Essere infinito, questo divino mistero. Siccome lo spirito più desiderava di avvicinarsi per più comprendere ed amare Dio, per capire quello che’ non poteva arrivane a com-prendere, l’Essere infinito, il non aver avuto mai principio, in questo abisso d’increata sapienza, mi ha dato come un eccesso lo spirito, si è come sommerso in questo profondo abisso di increata sapienza e restato come perduto, senza più poter arrivare a comprendere questo alto mistero. Come un pesce che vive nel mare, così è restato il mio pensiero in mezzo a questo mare infinito dell’augustissima Trinità: godeva ed adorava l’alto mistero, ma non poteva arrivare a comprendere perché vedevo che più si avvicinava, più si comprendeva e più vi era da comprendere. O mistero che solo si può dire infinito! Mi sentivo accesa di desiderio di goderlo e possederlo per sempre. Si perdeva e restava sbigottito senza poter possederlo da vicino. Si annichiliva perciò il mio spirito perché anche vedevo l’incapacità del proprio spirito. Intendevo che solo in se stesso si intende e si comprende l’Essere infinito. Ben si desiderava di amarlo e possederlo svelatamente. Ritornata in me (s’è) ravvivato il dolore nel cuore, accompagnato da un vivo desiderio di possedere Dio e scarcerarmi lo spirito da questo mio corpo che lo tiene carcerato in quest’obbrobrioso corpo di laidezze e immondezze. Siccome lo spirito vi è creato da Dio, perciò vien attirato in Dio, ma questo mio corpo è di terra e di carne che è facile a gettare fetore e puzza. Lo spirito ritornato al corpo non ci si può riunire, ci patisce. Spesso il mio spirito si è volato a Dio: aspira e sospira il mio Dio e ritorna all’intelligenza avuta di questo mistero della Trinità SS.ma. Lo spirito ci resta rapito, all’alta grandezza di questo mistero infinito al che non ho parole da potermi spiegare. Il rapimento di ieri fu dalla divina bontà (sui) grandi benefici dal mio Dio datici. Nel ritrovarsi lo spirito in Dio con una trafittura di desiderio che lo affila e lo agoni(zza), con chiara notizia vedeva la divina Bontà e tra tante grazie e benefici, una però ne vedevo più singolare: l’aver creato lo spirito (con) un’intelligenza di conoscere e amare e possedere Dio. O stupore ben grande! Vedevo lo spirito creato a immagine di Dio medesimo, creato con tre poteri, con l’intelligenza di conoscere Dio infinito. Da un nulla creare uno spirito sì nobile e capace di amare Dio: io non so ridirgli lo stupore e la meraviglia in cui si trova il mio spirito. La nobiltà dello spirito (è) perché ha impressa la viva immagine di Dio medesimo. Richiedevo al mio Dio più notizia del gran beneficio e più ne capivo. Vedevo in Dio la capacità dell’anima … che è un luogo creato solo per ricevere le divine Grazie e gli influssi del divino Amore, dove Dio vuole posarci la sua grazia e favori. O beneficio! O amore sì eccessivo. Ritornata in me, mi ha lasciato impresso questo gran beneficio di Dio, la nobiltà dello spirito in cui abbiamo in noi uno spirito di Amore. Possedere un Dio, oh! stupore! Ma vorrei che tutte le creature conoscessero questo sì gran beneficio di averci creato uno spirito per amare e possedere un Dio d’infinito Amore. Ah! se si intendesse: essere capaci di possedere un Dio di amore; credo io che non si vivrebbe così stoltamente, come Dio mi fece intendere quasi lamentandosi dell’ingratitudine dei viventi cristiani. Non riconoscono la nobiltà del proprio spirito che (è) anche l’immagine impressa di Dio. Richiedo la sua santa Benedizione. Domani scriverò quel che lei mi
\ Indirizzo / Al P. Scaramelli
Argomenti
Notizie Recenti
- 23.2.2021 A MONTELPARO (FM) AFFRESCHI DEL SECOLO XV DELLA SCUOLA FARFENSE DI META' SECOLO XV.Notizie di Crocetti Giuseppe
- 23.2.2021 A SERVIGLIANO (FM) gli affreschi del XV secolo della scuola pittorica di Santa Vittoria in Matenano
- 13.2.2021 SAN GIUSEPPE MINISTRO DEL NEONATO SALVATORE
- 24.1.2021 PASQUALETTI OLINDO LATINISTA
- 9.8.2020 XXII domenica T. O. anno A Blasi don Mario parroco Evangelizzazione
- 9.8.2020 Domenica XXI tempo ordinario anno A Blasi Mario Parroco evangelizza
- 9.8.2020 Blasi don Mario Parroco domenica XX tempo ordinario anno A
- 9.8.2020 Blasi Mario evangelizza domenica XIX anno ordinario anno A fiducia Dio Salva
- 2.8.2020 SACERDOTE DIOCESANO FERMANO E RELIGIOSO FIGLIO DELL'AMORE MISERICORDIOSO DON LUIGI LEONARDI 1899-1958
- 18.7.2020 RITROVAMENTO DELLA TOMBA DI SAN PIETRO BASILICA Pio XII 1950 sintesi di mons. Igino CECCHETTI di Penna san Giovanni (MC)