Maria Eletta Sani lettera c. 172 Falerone Macerata

SANI Maria Eletta lettera c. 172
Viva Gesù e Maria
Gesù mio, a gloria vostra, incomincio a scrivere e per fare obbedienza al vostro Ministro. Spero dalla vostra misericordia che ogni lettera, che formerò abbia ad essere tante corone per me, tanto più che il vostro e mio nemico mi dice che saranno tante catene e tormenti per dannazione e di condurmi all’inferno. Il bugiardo mi dice che le mie lettere mi hanno da servire di tormento e di fuoco per l’anima mia. Questa mattina ho avuto scosse e assalti veementi di tentazioni di impurità, ma spero che l’aiuto di Maria Ss.ma non mi abbia fatto dare il consenso. Un’altra volta, mentre facevo alcune preghiere, mi è comparso il nemico in forma di lungo serpente e come pian piano voleva venirmi addosso: per darmi molestia; ma il nome santissimo di ‘Maria’ l’ha fatto fuggire, come ha fatto questa mattina nell’accompagnarmi per la strada in forma di cani visibili a tutti. La Madonna-della Salute li ha fatti sparire.
La Comunione già l’ho fatta penata come il solito. Ben sì, dopo un pezzo mi sono intesa quietare lo spirito e mi rammentavo il favore e l’eccelsa Bontà di Dio di essere venuto in sì basso e vile ricettacolo. Oh, eccesso di umiliazione! Un Dio sì grande, venire nel povero indegno cuore … questo pensiero mi ha fatto restare lo spirito in Dio. Lì sveniva e si affilava di desiderio di presto unirmi e possederlo, alla Sua dolce unione. O amore senza termine! Quando sarà che l’accesa mia brama possederà il mio sommo Bene? Già lo spirito si è trovato alla Luce divina. Lo spirito nel rimirare Dio, prima nei suoi divini attributi (è) restato, sbigottito, poi mi s i è dato a vedere in mezzo alla sua Divinità tutto risplendente e pieno di raggi di luce, come dopo la sua Resurrezione, come si fece vedere alla sua divina Madre ed ai discepoli; lo vedevo formato uomo e Dio nello stesso tempo, Dio e uomo ricolmo di Gloria e di raggi divini. A questo stesso vederlo (in) Gloria, mi son trovata all’abisso del suo increato Essere e increate Sapienza e Potenza. Mi sentivo attirato lo spirito ad amare, come se Dio mi dicesse:” Ama me che sono il tuo benefico Padre!” A questo si impetuoso invito io non so ridirgli lo spasimo che ha provato il mio spirito. Sono arrivata all’eccesso, quasi disfacendosi lo spirito a quest’invito:” Come, mio Dio, volete che io vi amo, sì lontano! Deh! per pietà, non tenete più questo mio spirito a sì accesa brama, sentirsi dire da voi, mio Dio, “perché non amo voi?” Deh! per pietà, scendete vicino a me e non più così lontano! E più sfogavo la mia accesa brama verso Dio. Ritornata anche in me, mi ha lasciato un (non) so che nel cuore che non trovo ‘regni'(?). Mi sento che altro non faccio che sfogare il: mio desiderio: ” Perché mio Dio non fate distruggere il anche il mio corpo, tutto in amarvi?”
Gli mando la lettera del P. Santoni il quale mi ha consolata e fatto tanta grazia, che mi ha fatto tanto bene di aver trovato Lei che mi dà lo stesso sollievo e conforto di anima. Nella partenza del P. Santoni già mi pareva impossibile di trovare un direttore come il P. Santoni. Ma ben mi diceva lui che per me solo lei ci voleva, mi diceva: ” Solo il P. Scaramelli farebbe per voi.” Credo, che le sue orazioni abbiano fatto l’effetto, perché io tanto pensavo di avere lei, come di rinascere. Ma Dio vuole usare misericordia con chi più l’ha offeso, che sono stata io la sciagurata. Resto richiedendo la santa benedizione.
Gli ricordo che, se avesse occasione di scrivere a quell’anima sua discepola inferma, le altre volte gli ha scritto di me, gli dica che mi faccia la carità di pregare il Signore sopra a questo affare, del mio desiderio di farmi Religiosa e che ci dia qualche risposta. Questa mia lettera la scrissi ieri, ma non potei mandarla.
/ Sigilli e indirizzo / Al P. Scaramelli.