Maria Eletta Sani lettera c. 154
Viva Gesù e Maria
A gloria di Dio incomincio a scrivere e per obbedienza del vostro Ministro. Ieri non ebbi tempo di scrivere perché dopo pranzo mi chiamò la sig.ra contessa Pallotta e fu discorso di varie cose spirituali. Mentre si discorreva, io mi intesi turbare, ma non mi fece altro; bensì la detta signora restò molto contenta che io ci fossi stata, onde spero di avere dato gloria a Dio perché f(accio ) l’obbedienza. Ieri il parlare che io feci con lei mi sollevò molto. Le parole di Dio per mezzo del suo Ministro mi conformarono) stante che io stavo molto abbattuta dai lunghi assalti del nemico che questa notte e questa mattina ancora seguita. Solo Dio sa come sto: dolori per ogni parte del corpo, testa, cost(ole), schiena e per tutto. Mi si gonfia la mano e ci scrivo con ritirarmi i nervi delle dita e non mi fa scrivere. Ci f(accio) segni di Croce e la reliquia della Madonna e gli giova; ma (a)gli altri dolori non mi giova. Fortezza, fortezza, fortezza richiedo a Gesù e a Maria. Ieri già le dissi che dopo tanto penare Dio per sua misericordia mi rapì lo spirito e lì con impeto restò trafitto lo spirito e mi diede a vedere con chiara notizia e intelligenza. Vidi il grande eccesso dell’Amore di Dio infinito con farmi vedere in spirito la sua grandezza e divinità, anima, corpo e sangue di un Dio uomo e Dio, come sta in Cielo è nel SS.mo Sacramento dell’altare qua giù in terra a conversare con gli uomini e con i suoi figli ingrati a tanto Amore. Non si conosce. Mi creda che il mio spirito restò sommerso a questo grande eccesso di amore di Dio infinito nel suo potere. E pure vedevo che Dio infinito ha dato te(rmi)ne al suo potere con istituire questo gran Sacramento dell’altare. Può far tutto e in questo Sacramento ha fatto tanto che non può fare di più, da dare tutto se stesso a noi. 0 eccesso di amore ben grande! Ritornata in me, incominciai a sbigottirmi e dicevo:” O fede, o santa fede, dove sei?” Sapere di certo che Dio come sta in Cielo, sta nel SS.mo Sacramento quaggiù in terra! Ora non andrò (più) con il pensiero in Cielo a considerare Dio svelato, ma ora andrò con voli al sacro Altare e lì adorerò Gesù Sacramentato come sta in Cielo. Lì credo che se avrò sentimento non si può far di meno di non (strug)gere di amore. Mi creda che io vorrei che tutte le creature conoscessero questo gran Sacramento e lì desidero che si consideri e si sa di certo che Dio ci sta…lo stesso che sta in Cielo. 0 fede, o fede viva! Ci vuole la Grazia acciò si veda e si creda quel che è. Ieri verso il tardi ripensavo a quell’intelligenza avuta ieri mattina. Mi intesi con violenza rapire lo spirito e mi trovai alla notizia di Dio con chiaro intendimento. Vedevo di nuovo la grandezza di un Dio divino e innamorato delle sue creature. Vuole stare con noi quaggiù in terra nascosto nel sacro Ciborio, adorato dagli Angeli invisibilmente. E lì vedevo la grandezza sommersa, per amore nascosta, la potenza rimessa ai Sacerdoti perché ogni volta che uno volesse, Dio sta obbediente. 0 umiliazione di un Dio sì grande. Qui io resto talmente sbigottita e presa in vedere Dio d’infinito Essere e poi vederlo in sì grande umiliazione, io non posso più profferire parola. E lì lo spirito si rialzò e mi faceva intendere con il solo veder Dio, intendevo il grande amore e desiderio che noi lo riceviamo nel cuore e le grandi copiose grazie che Dio per mezzo di questo sacro Cibo mi concederà: grazie ad unir con Dio il mio povero e indegno cuore e per mezzo di questo Sacramento Dio mi si darà in cibo, mi concederà copiose grazie e godrò della sua reale presenza in unione con Dio, se però corrisponderò e distaccherò questo mio spirito da questa terra cioè da questa umanità di terra. In che abisso di annichilimento si trova il mio spirito, quasi un nulla si diventava. Per la grande umiliazione mi ritrovavo in un abisso di un nulla. Ritornata in me mi sentivo tanto accesa di amore verso Gesù Sacramentato che desideravo che tutte le creature amassero e conoscessero questo eccesso di amore di Gesù Sacramentato. Il rapimento dell’altro giorno che non potevo dirlo a voce mentre lei voleva (spuntare) il nemico e mi diede tanto tormento, fu come Dio mi fece intendere la sua grandezza e amore verso le creature. (Con) lo scendere dal Cielo in terra e con la sua morte e passione (ha) riscattato tutto il genere umano e per(ci)ò il nemico non voleva che io lo dicessi. Richiedo la sua s. Benedizione. Domani verrò a confessarmi alle ore ventidue e mezza.
/ Ceralacca ed indirizzo \ Al P. Scaramelli
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