Maria Eletta Sani lettera c.151
Viva Gesù e Maria
La prego a farmi un atto di ringraziamento a Gesù per me, per ringraziarlo di tanto amore e di tanta bontà che ha verso di me sua indegna serva. Mi vedo coperta tutta di benefici di Dio. E anche lo ringrazia della forza che mi ha dato per vincere le grandi scosse e battaglie sopra la s(anta) obbedienza e di stare sotto la sua direzione, ché ora mi trovo così per aver vinto ed aver obbedito. Benedico tutti i momenti che io ho penato per vincere (con) la s. obbedienza. E prego Dio che a lei dia tanti gradi di gloria di più per quanti momenti si è trattenuto con me. A Dio si dia tutta la gloria. Il dolore sensibile nel cuore mi seguita e viene accompagnato continuo dal desiderio di amare Dio. O trafittura sensibile! Mi porta contento il vedere e sentire nel cuore che sospiro e aspiro al mio Dio e questo alle volte mi pare che mi faccia svenire nell’umanità. Anzi, se io adesso alzo un pensiero a Dio, il dolore nel cuore cresce e ne partecipa tutto il mio corpo ch(é) si sconvol(gono) tutte le membra. Che sia, io non lo so. Gli confesso che la mia umanità già desidera se (gemendo) finisce questa trafittura sensibile, veda se quando è cattiva questa mia umanità che già non lo vorrebbe, ma forse sarà anche qualche poca di tentazione del nemico perché non può mettere tanto sconvolgimento e torbido nel cuore, mentre il cuore è trafitto e desidera di amare Dio. E ogni sospiro e aspir(azione è) all’amato mio Bene. O amore ch(é) io mi sento rompere il petto da grande amore e desiderio di amare questo mio misericordiossissimo divin Padre, Signore e mio Redentore. Già come gli accennai anche a voce, mentre lo spirito si trovò all’abisso della Divinità, trafitto dal desiderio di possedere quel Bene infinito, vide lo spirito la terribile ‘giusta’ e Giustizia divina: cosa che io non so ridir(e), terribile (con) spavento del proprio spirito (per) cui era per sommeggerlo. Nel vedere la sua divina Giustizia e nel trovarmi alla sua divina presenza, mi dava speranza. Questo sì che lo spirito comprendeva: la Giustizia divina infinita è come quasi scagliasse nel proprio spirito. Io mi figuravo d’essere stata all’orlo del precipizio; ma ora dico con verità che il mio spirito è stato in procinto che la divina Giustizia l’avrebbe sommerso: terrore e sbigottimento che io provai! Dopo, nel mezzo di quella divinità, lo spirito con viva notizia e certezza e intelligenza vedeva un’idea come formata, Dio infinito e uomo … aperto il suo divino Costato, un amplesso di amore come un torrente, fiume (e) come da questi amplessi di amore e di carità aveva rialzato il mio spirito della sua Giustizia e attorniato di grazie e di amore che dove rimiravo dappertutto rimiravo grazie e amore di questa Bontà. Mi ha servito, ché mi ha acceso tanto il cuore di corrispondere a questo amore che il ripensare alla sua Giustizia mi cavava più amore, se rivolta agli amplessi dell’amore e della carità del mio Gesù mi si perdeva lo spirito d(al) desiderio di amarlo; anche l’incapacità del proprio spirito perché non può ricevere gli amplessi della divina Grazia.0 Luce divina! Come bene fa conoscere il tutto. Mi sento che pare si disfaccia il cuore nel petto per la gran brama e desiderio ad amare il sommo ed infinito Amore. Già a lei son noti i miei travagli e tentazioni… per farmi distogliere lo spirito, fa tutto l’ingegno diabolico con dolori sopra al naturale di tirature di nervi che … sopra alla pelle del corpo e poi con traversure (=trafitte) fra le cosce. E i nervi che stanno fra le giunture me li fa uscire fuori, sopra, con spasimi di morte. E fa prova di tirare fuori le proprie interiora dal ventre. Non so se lei mi capirà, non posso spiegarmi di vantaggio. I dolori e i tormenti sono grandi, ma per il Gesù è poco. E per quel che merito io è un nulla. Solo richiedo fortezza e fortezza. Richiedo la sua santa Benedizione.
/ Ceralacca e indirizzo \ Al P. Scaramelli