Maria Eletta Sani lettera c. 141 Falerone Macerata

Maria Eletta Sani lettera c. 141
Viva Gesù e Maria
Mi esercito con il volo della colomba: bel modo ho trovato di volare con lo spirito in Dio: anche dormendo il mio spirito volava in Dio. Questa notte provavo di prendere un po’ di sonno riguardo alla gravezza (con) il dolore di testa che mi sentivo e volevo provare a dormire un po’. E intanto intanto lo spirito vola verso Dio. Ma quando sarà che resterò per sempre con il mio Gesù?! Pare che, impaziente, non posso stare più senza Dio. Tutti e tutte le creature vorrei che amassero e conoscessero il vero amore: così è il mio desiderio; ma in particolare i miei Direttori vorrei condurli in quella beata stanza di Luce e di Amore: uniti con il mio spirito mi aiutate ad amare il mio sommo Bene acciò conoscessi e amassi quello che io non so spiegare con la lingua. In questo richiedo scusa perché spero lo ami e lo conosca più di me senza dubbio. In questi rapimenti di spirito sento che cresce l’impeto e mi levo tanto di forze nell’umanità che son come un corpo senza fiato e senza forze: non mi reggo in piedi dalla grande debolezza. Se fo un passo che cammini, son costretta a mettermi a sedere e (ri)pigliare respiro per non poter(ne) più. Ma in questo Dio ci penserà a darmi forza per servire ai miei genitori e per adempire la volontà di Dio. Già come è il solito, lo spirito si trova alla Luce divina e vede la incomprensibile divinità di un Dio infinito. Mi dava a capire la sua infinita misericordia, un mare infinito, e non conosciuta, anzi abusata e vilipesa dalle sue creature. Oh, Dio mio, non so dire altro: mi si va via la testa al solo rammentarmi. Fare affronto alla misericordia di un Dio infinito! Oh, perversa ingratitudine! La misericordia riparava la giustizia e pareva che scaglia(r)e volesse, la giustizia, e fulminare -la sua divina Giustizia – verso chi si abusava della misericordia e non vuole conoscere la bontà della sua misericordia. In questo il mio spirito cominciò a sbigottirsi dal timore esclamando :”Misericordia, misericordia, mio Dio e non giustizia. Ricordati, mio Dio, che moriste e spargeste tutto il vostro preziosissimo Sangue per i peccatori. Vi venga pietà e misericordia anche dei peccatori che vivono ostinati. Il vostro amore è infinito, dunque pietà e misericordia verso questi meschini”. Pareva che come Dio mi desse a conoscere che chi non vuole e si abusa della sua misericordia, avrà per giustizia il suo preziosissimo Sangue che sparse per amore. Non posso dichiararmi in che stato mi trovai e l’impressione che ha fatto al mio spirito sbigottito e resto fuori di me al solo rammentarmi. Altro non so ripetere:” Mio Dio, per carità, misericordia e non giustizia”. Oh, spavento da far tremare! Ma poi mi dà forza ad esclamare: “Amore, amore e pietà e misericordia!” Mi pare che giova allo spirito perché lo risveglia e lo fa tremare della sua giustizia. Mi creda che se tutti conoscessero la giustizia (di) Dio, non peccherebbero. Oh, Dio mio? Tremo da capo a piedi. In questo fu tanto lo spirito penetrato e provai un affilamento e pena e timore che se lo spirito non fosse spirito, non ci poteva reggere. Spesso volo al mio Dio e alle sue piaghe, ripetendo: “Misericordia e non giustizia” e alla Ss.ma sua cara Madre che ripari i flagelli che la sua divina Giustizia vorrebbe scagliare sopra a noi misere creature. Io mi esercito a richiedere misericordia e anche a fare la disciplina più alla lunga con questo fine; ma intanto preghiamo Dio perché voglia usare misericordia e non giustizia benché la merita … chi non vuole amare la sua bontà. Resto domandando la sua santa Benedizione. Questa lettera non potei mandarla ieri sera perché non ebbi tempo da terminarla: incominciai a scriverla e non potei finirla.
/Ceralacca e indirizzo\ Al P. Scaramelli