Maria Eletta Sani lettera (c. 140 )
Viva Gesù e Maria
La lingua non sa dichiarare quello che lo spirito intende e capisce. In questi rapimenti lo spirito intende e capisce nel rimirare Dio, sì come in Dio rimira la sua essenza e con la viva notizia e intelligenza lo spirito vede in Dio la sua volontà che vuole quasi guidare lui stesso lo spirito e gli fa intendere il suo volere senza formare parole: intendo lo spirito ricolmato di quella Luce divina. Pare che (è) tutto ‘annebbiato’ di amore, di quel mare immenso di misericordia, di grandezza, di potere, di bontà e di amore e di tutte le doti e alte perfezioni divine (di) cui è ricolmato e l’alta sua Maestà è incomprensibile. 0 stupore, o sbigottimento che il mio spirito si perde nel rimirare Dio. 0 eccesso di amore! Mentre lo spirito mio stava tutto in Dio, desiderando Dio mio, tutto mio ed io tutta vostra, desiderando un (solo) legame di amore, mi sentivo più avvicinarmi all’amato desiderato, dandomi a capire con una violenza e impressione (di) intelligenza se perché non amavo:” Ama chi tanto ti (ha) amato”. Più lo spirito si affilava e perdeva, smaniando di un’accesa brama: “Se voi mi invitate ad amarvi, io languisco per amare” e più mi sentivo ravvivare:” Ama chi tanto ha patito per te, ama con amore il vero amore”. “0 Dio mio” che quasi avrei detto: “Mio Dio, fermate il vostro grazioso invito in cui volete che io vi ami. Oh! in me lo spirito (mio) è incapace e pare che non ne posso più. 0 amore in cui desidero di amore morire, in amore morire, in amare il vero Bene”. Chi non conosce il vero amore, non sa che è il vero amore. Io dico che sono uomini stolti e senza intendimento. Nel rimirare Dio e lo Spirito, mi sentivo invitare che comprendessi la sua grandezza. Nel medesimo tempo il mio spirito si annichilita come un puro nulla. In chiara notizia vedevo Dio e i suoi misteri: prima la sua Incarnazione, del divin Verbo incarnato. Vedevo questo alto mistero, il più incomprensibile: eccesso (di) umiliazione, un Dio farsi uomo! Intendevo tutto il mistero, in chiaro vedevo l’essere in Dio immenso, impeccabile e tutte le alte perfezioni divine. Capivo come scese dal seno del suo divin Padre e come Spirito e volontà unita come un raggio di luce va, si incarnò per moto del divino Spirito, si incarnò nel seno di Maria Ss.ma, come una stella pura racchiusa nel seno della sua divina Madre, la sua dimora che fece un Dio e uomo.
Poi la sua Nascita, il conversare con la sua divina Madre la sua santa esattezza nel vivere Dio e uomo, il primo spargimento del suo sangue, la fuga in Egitto, la disputa fra i dottori, il conversare con gli uomini e tutto il suo santo operare, tutto per insegnare a me la strada del santo Paradiso, il predicare, essersi frammesso con i discepoli, il digiuno nel deserto: come Dio sempre opera per adempiere il divino decreto del suo divin Padre e per la salute del genere umano. In chiara notizia vedevo gli alti misteri della sua increata Sapienza del Padre e del Verbo e del divino Spirito. Sbigottito di stupore si perdeva il mio spirito per non poter più comprendere l’alta Sapienza.
Nel rimirare Dio vedevo gli amari affanni della sua Passione e per minuto la cena con i discepoli, l’istituzione del SS.mo Sacramento, il tradimento di Giuda e tutto quello che seguitò a fare, l’orazione all’orto, l’agonia e il sudare sangue e tutta la sua amara Passione. Mi sentivo come invitare che come colomba rimirassi i misteri della sua vita e morte e risurrezione: che amassi il vero amore. Con chiara notizia: la comparsa che fece al Limbo la sua SS.ma Anima con il suo SS.mo Corpo già non più agonizzante, ma glorioso. Comprendevo tutti questi misteri: la comparsa che fece alla sua Ss.ma Madre e come la ricolmò di gaudio e di giubilo; il trattare con le donne e con la Maddalena e con i discepoli. Il mio spirito non può dichiarare quello che intende. Mi sentivo come invitare dal misericordioso mio Dio e faceva animo al mio spirito che si avvicinasse alla fonte di amore, al suo sacro Costato aperto per amore. In quella viva fonte di amore mi sono intesa più avvicinare più vedevo e più c’era da vedere. 0 Paradiso di amore, o mare senza fondo di amare e di ‘novo’ gaudio e di dolcezza e di amore e di misericordia! Non finirei mai di dire la grandezza del suo increato amore, gli inviti che Dio faceva al mio spirito che come colomba volasse… ora mi posassi nella sua Divinità, ora nella sua Incarnazione e ora nel suo santo operare, ora nella sua umiliazione e nella sua ret(titu)dine di operare per la salute del genere umano, ora nella so(ttomis)sione della sua grandezza e bassezza, ora nel mistero della sua amara passione nel fare la divina volontà del suo Padre celeste, insomma già lo capirà stante che questa mattina ne abbiamo parlato. Ecco soddisfatta al meglio che io ho potuto la santa obbedienza e per non attediarla di
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