Maria Eletta Sani lettera c. 137 Falerone Macerata

Maria Eletta Sani lettera c. 137
Viva Gesù e Maria
A gloria di voi, mio Gesù, intendo di obbedire al vostro Ministro. Già come gli accennai ieri che Dio per sua misericordia mi sollevò lo spirito andando in voli ai suoi divini Attributi, porta(ta) via lo spirito in Dio e (nel)le notizie e intelligenze mi dava notizia del suo (a)cceso Amore. Oh, come di continuo la divina Carità e Amore ama noi miseri mortali! Mi dava a vedere come dalla (continua) sua onnipotente mano benefica uscivano diluvi e copiose piogge di benefizi e grazie. Dio mi faceva intendere con il solo vederlo e come lamentandosi mi diceva: “Vedi come son conosciute le mie grazie ed i benefici e l’Amore mio!” Così Dio dava a conoscere al mio spirito i benefizi con i peccati tramutati, gli stessi benefizi ci ven(gono) peccando. Oh, ingratitudine! Oh, ‘sconoscenza’ dei viventi cristiani! Le grazie di Dio rigettate, l’Amore abusato e disprezzato! Mi sentii tanto accendere lo spirito in Dio che restavo trafitta in languidezza di desiderio che Dio fosse amato e riconosciuto il suo Amore. Ritornata in me desideravo che tutte le cre(ature ) conoscessero gli innumerabili benefici e grazie e Amore di Dio verso di noi misere e ingrate creature. In un’altra volta che lo spirito si trovò in Dio rapito, mi dava notizia delle grandezze di Maria Ss.ma in Cielo, dove mi faceva intendere che io con lo spirito mi intromettessi fra quegli spiriti angelici salutando Maria Ss.ma ora come regina, ora come grande Signora, che non ho lingua d(a) poter dichiarare l’eccellente grandezza e sublimità di questa grande regina nostra avvocata. Mi sentivo come dire che dovessi spesso ringraziare la SS.ma Trinità da parte di Maria, ora al divin Padre, ora al divin Figlio e ora allo Spirito Santo ch(é ) questo piace alla Ss.ma Vergine per apparecchio (a)lla sua gloriosa Assunzione in Cielo. Già mi trovo con una grande malinconia e afflizione interna che mi abbatte lo spirito. Ma mi forzo di obbedire alle parole del Ministro di Dio. Provo gran pena per andare a Dio che dopo Comunicata, già come il solito dopo aver penato per inghiottire la santa Particola, mi sentivo un po’ quieta nello spirito, quasi unita con Dio, mi pareva di riposare ed ecco che all’improvviso mi (ha) assalito un tormento dentro al corpo ed espandendosi per ogni parte, ho incominciato a tremare, quasi. come volesse spezzare gli ossi del corpo. Così mi ha durato un po’ di tempo. Dopo ritornata a casa mi son trovata male assai. E dopo mi son trovata quieta e lì con lo spirito in Dio mi son trattenuta ringraziando gli eccellenti benefici. Non ho mancato di fare l’obbedienza di richiedere quel che mi ordinò il ministro di Dio, sempre più raffermandosi la certezza che per intercessione di Maria Ss.ma otterrò la grazia desiderata. Circa alla volontà di Dio intorno alla vocazione non ho avuto alcun lume. Solo mi sono intesa posarmi in braccio di Maria Ss.ma che lei penserà di allocarmi; per(ci)ò piena di speranza mi ha lasciato. Oggi ho procurato di sollevare lo spirito in Dio, ma le veemenze dello sconvolgimento e la forza (sono) state tante con impeto che mi lasciava per morta; ma tanto Dio per sua misericordia mi ha sollevato lo spirito più volte. Richiedo la sua S. Benedizione. La contessa questa mattina non (è) potuta venire stante l’occupazione della casa; non è però tentazione, anzi lo desidera e vorrebbe che lei (le) conoscesse il fondo della coscienza onde io a lei la raccomando come se fosse l’anima mia propria. Verrà alle ore tredici perché dopo le quattordici verrò io in chiesa: se potrò ricevere l’assoluzione, spero di sì per intercessione di sant’Ignazio.
/ Ceralacca e indirizzo\ Al P. Scaramelli