Maria Eletta Sani lettera c. 131
Viva Gesù e Maria
Nel visitare la Madonna come il solito, fui gravemente travagliata. Nel salutarla che feci subito mi sentii sciolta e quieta e con pace e con lume di cognizione delle grandi grazie (per) i privilegi (a) lei (da) Dio concessi, riservate. Con giubilo interno ritornai a casa, incominciai a prepararmi e aprire il cuore con il mio Gesù. Mi sentivo unita nell’interno con una fede e speranza e amore tanto sensibile che mi pareva di discorrere e parlare con Dio visibilmente ma con tutto lo spirito. In chiesa feci la preparazione per confessarmi con una cognizione di me stessa e risoluzione di non peccare mai più. Dopo la prima assoluzione che lei mi aveva dato, mi sentivo un (non) so che mi turbava. Dopo che mi ridiede la seconda volta l’assoluzione, capii e sentii le sue parole e per(ci)ò io gli domandai se lei me l’aveva data perché m’intesi come da Gesù dire: “Apri l’anima” e come se ci (fosse) caduto il suo preziosissimo Sangue. Come(=appena) mi aveva riconfermata l’assoluzione, di propria bocca: “Va’ in pace e contenta a ricevere il mio Corpo con un contento infinito”. Gli dico con il più vivo dell’anima. Non so ridirgli quanto ringraziai il Signore della carità e grazia che Dio mi fece per mezzo della seconda assoluzione che lei mi diede. Non potei fare (a) meno di pregare per lei, benché miserabile …dopo tante benedizioni, per tutte le parole che disse a me. Nel prepararmi per ricevere la (santa) comunione, vidi come una piccola stella brillante che io non potevo mirar(e): intorno raggi di sole, ma non come il sole che noi vediamo in cielo, più lustro e sfavillava (con) raggi e brillanti più che qualunque lume si possa mai vedere. Prima lo vedevo come lontano e poi più vicino. Desideravo di più distinguere che volesse significare. Ebbi più lume e cognizione del mistero e festa della Immacolata Concezione quando fu creata e conc(ep)ita e santificata quest’anima Ss.ma. Ebbi cognizione dei grandi privilegi e come fosse creata a similitudine di Dio e secondo l’idea della SS.ma Trinità. Non potrei finire mai di ridire come sia che (ella) fu dotata, questa Ss.ma Vergine. Oh, come la SS.ma Trinità l’ha ricolmata di luce di santità e di grazie e moltissimi altri doni che ella ebbe! Come riconosco di non aver lingua da dichiararli! Solo lo spirito e l’anima ne ebbe chiara cognizione. Per dire la verità non so come mi comunicassi perché non mi pare di stare in me. Nel ricevere la s(anta) Particola m’intesi una voce a me sensibile che mi portava quiete e contento e pace. Siccome avevo fatta la preghiera ordinatami da lei che se piaceva alla Ss.ma Vergine di darmi da patire, ma che incatenasse il demonio, di lasciar(mi) ricevere i sacramenti con quiete e pace, m’intesi una voce che mi disse (che in una) festa della Madonna mi otterrà la grazia tanto desiderata, ma che seguiti a pregare e di nove preghiere e mortificazioni continue. Dopo vidi come un (non) so che sul(le) prim(e) non capivo. Desideravo di più capire che fosse, ma non ebbi notizia, solo che mi diede più a vedere. Vidi un (non) so che di scuro e trasparivano di dentro molte e moltissime croci incatenate insieme, una intrecciata con l’altra e molte altre cose (del)le quali non so dargli notizia perché ora le vedevo più scure, ora più chiare, ora ero (at)tirata da una parte e ora da un’altra. Pareva che vi fosse un velo (dove) era l’impronta di un’immagine di Maria Addolorata. Questa la vidi in chiaro, ma quelle altre non so capirle, onde piena di contento. La speranza e la fede e l’amore mi tirava(no) più al desiderio di amare e di patire per il mio Gesù. Nell’ingresso che fece Gesù nella povera e miserabile anima mia, m’intesi aprire il cuore di dolcezza infinita assieme lume di riconoscere la divina presenza di Gesù Sacramentato. A questa dolce unione che m’intesi nell’anima par(ve)mi che Gesù dilatasse per ogni parte e dissi:” Altro non sento che Gesù nel mio interno e all’esterno” e molte altre espressioni di amore. Io non so ridirgli come mi sentivo tutta ardere di amore ed altre cose simili. Ieri poi ebbi altri lumi e godei la divina presenza di Gesù in molte maniere le quali mi cagionavano confidenza, amore, speranza e fede. Iersera scrissi, ma con gran difficoltà e pena, mentre già mi incominciavano le tristezze e i disturbi. Questa mattina ho avuto un assalto di fierissime tentazioni impure, come il solito al compimento dell’opera e del peccato con strapazzo del corpo a segno tale che non mi posso muovere, sono tutta impedita e acciaccata. Mi raccomandi al Signore, acciò mi conceda la grazia da me molto bramata e resto domandando la sua santa Benedizione.
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