Maria Eletta Sani lettera c. 109 Falerone

Lettera di Suor Marie Eletta c. 109
Viva Gesù
Mi trovo molto male di testa e come stordita. Ma la cagione è perché mi ha battuto la testa interna in quei soliti assalti: in una tempia mi duole assai. Questa mattina mi ha dato uno slogamento nelle giunture delle ossa, ma in particolare nelle ginocchia: un dolore ben grande che appena posso camminare. Sono con un gran dolore, poi il dolore del petto, con l’affanno, mi ha fatto gettare di nuovo il sangue dalla bocca. Non mancava di molestarmi nei soliti assalti di disonestà, con angustie di morte e pena sì viva. Mi è accaduto di vedere un angelo che conduceva un’anima per una strada assai buona e bella e dopo veniva una strada più larga, ma assai brutta. Conduceva bene e poi in quella brutta alla fine conduceva in un fondo di precipizio. Getta(ta in) quel fondo di miserie, mi ha fatto come insensare (=perdere i sensi) e impaurirmi. Non dicevo nulla. solo: “Gesù e Maria (son) con me!” Ma temevo: non potevo far di meno di non sentire, rivoltandomi verso Dio, dicendo: “Che (segno) è questo?” Non mi sentivo niente di fede di pregare e di nuovo mi è ricomparso quello medesimo dicendo: ”Sa(i) chi è quest’anima che conduco con me? E’ la misera anima tua, la quale pare che cammini per una via assai buona e all’apparenza pare sicura e buona. Ma poi vedi dove va a finire: al precipizio! Sai tu come si inganna il tuo confessore? Come hai tu veduto che l’anima è guidata da un messaggero (di) Dio: la conduce in una bella strada, ma sotto vi è la strada cattiva. Vi è del finto e della malizia. Oh, vedi in che misero stato si trova l’anima! Sa(i) quanto sarebbe stato meglio di essere stata del mondo e non di far da spirituale. non di voler(si) incamminare nella vita spirituale. Non saresti venuta in tali cadute. Oh, quanto son grandi le tue colpe: le vedrai il giorno finale del tuo Giudizio. Che ti pare di poter vedere con lo spirito? I difetti della misera anima tua non li potrai mai conoscere”. Insomma è stato … lungo in cose. Ma io non lo credo. Bensì mi ha fatto turbare e nell’interno mi fa stare ancora turbata. Con timore, senza poterlo levare, ripiglio speranza. Mi appoggio al soccorso di Maria Ss.ma perché le cose sono grandi e fanno molto restare confusa: sapendo le cadute delle mie debolezze mi fanno tremare; ma poi voglio sperare perché gli assalti sono grandi. Gli dico per verità che io non so come ci possa reggere: non ho più spirito né fiato. Mi trovo tanto abbattuta che dirle non so di più. Questa mattina mi è accaduto una volta quel solito svenimento di spirito: con il solito affilamento e trafitto lo spirito prima con un doloretto fino e poi più veemente. Ma questo mi è accaduto mentre facevo orazione. Lo spirito si è trovato in quella fine e penetrabile intelligenza e viva cognizione della morte di Gesù. Mi faceva capire e conoscere quanto è stata di salute per noi la morte di Gesù. Morendo lui per noi, chiuse le porte dell’inferno ed aprì le porte del santo Paradiso, facendomi capire la morte che devo fare io in tutte le cose temporali: morire anche a me stessa per chiudere gli impedimenti che mi possono levare e togliere e chiudere le porte del Paradiso. Sono cose tanto penetrabili che io non so dichiararle; solo mi fanno restare stupita e meravigliata. Mi ha lasciata con certa compassione e amore verso Gesù; ma poi alt(ret)tanto lo spirito me lo sento più forte con un certo sentimento di premura di incamminar(mi) in una perfezione grande . Ma mi sono combattuta, mentre, vedendomi tanto piena di difetti, di vizi e di imperfezione, parendo quasi Impossibile il poter camminare nel vertice … spero con l’aiuto di Dio e di Maria Ss.ma, in cui ho posato tutta la mia fiducia. Richiedo la sua santa Benedizione.
/Ceralacca e indirizzo/ Al P. Scaramelli